Utilizzare la mole non indifferente di fondi comunitari, i cosiddetti PON, per creare un programma di contrasto reale alla dispersione scolastica, ferma al 14,5% mentre la stessa UE ci chiede di portarla al 10% entro il prossimo anno: la richiesta è giunta in questi giorni dalla Corte dei Conti, attraverso la relazione su “La lotta alla dispersione scolastica: risorse e azioni intraprese per contrastare il fenomeno”. E la sottolineatura non è sfuggita alla rivista specializzata Orizzonte Scuola, che parla di invito, da parte della Corte, ad utilizzare al meglio i fondi UE.
“Il rapporto della Corte dei Conti non ammette repliche – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – sulla necessità di supportare il sistema scolastico delle regioni più indietro a livello territoriale, attraverso adeguati supporti: quando si sostiene che occorre spendere meglio i finanziamenti, significa attuare una politica incentrata prima di tutto su un rinforzo degli organici. Anief lo sostiene da tempo: il numero degli alunni può essere solo una delle variabili che incide su questo aspetto. Perché gli alunni più a rischio vanno tenuti sotto controllo. Poi, occorre revisionare i percorsi formativi ed un supporto vero da esperti esterni e territorio”.