La notizia non è delle migliori: significa che nell’anno scolastico 2017/18 le scuole con un preside in 'condominio', ovvero che gestisce due istituti contemporaneamente (che corrispondono ad almeno 6-7 plessi complessivi, spesso posizionati nemmeno uno vicino all’altro), riguarderanno quasi la metà degli 8.200 complessivi sparsi per il territorio nazionale. Intanto, i posti messi a bando dovrebbero passare dagli iniziali mille a duemila. Poi, rimane confermata, nel nuovo regolamento, la possibilità di far valere gli anni di precariato per raggiungere la soglia minima dei cinque anni per l’accesso al concorso (serve anche la laurea). Purtroppo, non vi sono altre novità: la selezione continuerà a essere preclusa ai docenti precari.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): i tanti problemi riscontrati nel corso di quest’anno non sono serviti a nulla. Così come non hanno avuto seguito altre richieste, a iniziare dall’apertura ai precari, che avrebbe permesso di ridurre l’età media dei nostri presidi vicina ai 60 anni. Per questi motivi, abbiamo tutte le nostre ragioni per intraprendere l’ennesima battaglia legale e far partecipare alle prove tutti coloro che hanno maturato 60 mesi di servizio, anche non continuativo, prescindendo dalla collocazione in ruolo.
Ecco perché Anief ha deciso di ricorrere per far partecipare tutti i precari con cinque anni di servizio svolto nelle scuole pubbliche o paritarie.
Il giovane sindacato ha inoltre organizzato – con Eurosofia, Ente Qualificato al Miur - un efficace corso di preparazione al superamento della prova per il Concorso a Dirigente scolastico.