Per l’Anief, un’iniziativa come quella annunciata dal Ministero, potrebbe avere un senso logico in altri Paesi, dove al corpo insegnante viene assegnato un corrispettivo a fine mese adeguato al prezioso lavoro profuso. Ma non in Italia, dove gli stipendi degli insegnanti sono bloccati da oltre sei anni e hanno perso tra il 13,3% e il 19,7%,: perché equivale ad una beffa. Solo dalla sottrazione dell’indennità di vacanza contrattuale, pari al 10% dello stipendio, ad ogni insegnante vengono negati in media 1.800 euro l’anno. Che moltiplicati per 40 anni di lavoro superano ampiamenti i fondi riservati ora dal Miur invece a pochi “intimi”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): cifre simili sono anche quelle assegnate per sentenza, dai tribunali del lavoro, a quei docenti precari che hanno presentato ricorso per avere adeguati risarcimenti, dovuti anche alla mancata assegnazione degli scatti di anzianità e delle mensilità estive. Perché, ha ravvisato giustamente il giudice, in definitiva svolgono il medesimo lavoro ed hanno le stesse responsabilità dei colleghi già di ruolo. Per tutti, inoltre, rappresenta un vero insulto alla professione, al lavoratore e alle loro famiglie, presentarsi al tavolo del rinnovo contrattuale con 3,5 euro netti di adeguamento. Ecco perchè noi ricorriamo.
EUROSOFIA,
per tutte le iscrizioni al corso di preparazione al concorso pervenute dal 13 marzo al 30 marzo 2016, in considerazione della programmazione in stadio avanzato di tutte le sessioni formative in presenza previste in ogni provincia italiana e la pubblicazione delle date delle prove scritte prevista per il 12 aprile prossimo, visto l’alto numero di partecipanti già iscritti alle suddette sessioni formative al fine di organizzare al meglio le simulazioni e gli incontri, garantendo la possibilità di seguire i corsi in ambienti confortevoli ed accoglienti, senza sovraffollamenti e con la possibilità di interagire al meglio con i nostri qualificati formatori,
AVVISA che non potrà garantire lo svolgimento di un’ulteriore sessione delle prime 10 ore nella provincia segnalata rispetto a quella già effettuata come da calendario in costante aggiornamento.
L’ente di formazione ricorda, comunque, come sia sempre possibile per i suddetti corsisti, frequentare la sessione formativa in presenza in altra provincia come da calendario, previa specifica prenotazione alla seguente mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. dove deve essere indicata la data e il luogo.
Ad ogni modo, tutti i corsisti iscritti dopo il 13 marzo potranno scaricare la registrazione della sessione formativa perduta, registrata in una delle province italiane. Lo stesso, per chi si è iscritto anche al corso 35 ore in presenza.
Sta determinando un moto popolare di proteste la dichiarazione del premier Renzi, secondo cui “quelli che dicevano 'ci deporteranno' sono stati assunti tutti nella stessa regione”. Il giovane sindacato, risponde con i numeri: anche nella fase c), sono stati in 10mila, uno su cinque, i docenti ad essere spediti in una provincia diversa dalla prima indicata da loro via internet. Senza dimenticare che ora, con la nuova mobilità, assisteremo ad una vera e propria “transumanza”.
Marcello Pacifico (presidente Anief): alla fine della fiera, considerando anche gli spostamenti obbligati delle fasi iniziali del piano assunzionale, oltre 20mila neo immessi in ruolo su circa 86mila hanno cambiato provincia o regione. In pratica, uno su quattro. E non finisce qui.
Ancora una volta, viene premiato il lavoro dell’ufficio legale dell’Anief che, a ridosso della procedura concorsuale, fa immettere in ruolo migliaia di docenti in possesso del diploma abilitante conseguito sino al 2002, ancora prima della sentenza di merito, vista l’evidente giurisprudenza in materia, dopo che gli stessi erano stati esclusi dalle GaE e dalle convocazioni per le assunzioni dei mesi scorsi. Molti Ambiti Territoriali provinciali (gli ex Provveditorati agli Studi) hanno già provveduto ad annullare e a predisporre i contratti a tempo indeterminato. Per i pochi inadempienti, come già accaduto con i mancati collocamenti a “pettine” dei precari nelle graduatorie, scatteranno apposite denunce alla Corte dei Conti (nei confronti dei dirigenti responsabili) e i ricorsi per “lite temeraria” al giudice del lavoro (per l’assunzione dei docenti ricorrenti).
Marcello Pacifico (presidente Anief): stiamo monitorando come in ogni provincia sia stato ottemperato l’ordine ministeriale. Aspetteremo qualche giorno per quelle sedi ministeriali periferiche recidive o in difficoltà, poi ricontatteremo il commissario ad acta e in base alle nuove determinazioni, promuoveremo ricorsi individuali per ottenere le immissioni in ruolo urgenti al giudice del lavoro. Se vi sono ancora dei posti vacanti, è giusto nel rispetto del principio costituzionale del merito, che siano assegnati da subito.
Al vaglio di Palazzo Vidoni le deroghe alla fase comunale e provinciale, nonché la scelta del primo ambito territoriale utile a non far perdere la titolarità per gli assunti entro l’a.s. 2014/15, in contrasto con la legge. Silenzio anche sulla famosa sequenza contrattuale che avrebbe dovuto definire, in settimana, il meccanismo della chiamata diretta per chi transiterà negli stessi ambiti territoriali. Per Anief, è nullo il blocco quinquennale su sostegno come delle assegnazioni provvisorie. Partiranno sicuramenti i ricorsi anche contro la tabella di valutazione per il riconoscimento di tutto il pre-ruolo, del servizio presso le paritarie, del titolo di specializzazione SSIS, TFA, Sostegno.
Marcello Pacifico (presidente Anief): sarebbe bastato prevedere, al posto delle diversificate fasi di mobilità previste dal pre-accordo, solo due domande: una per i posti comuni e di sostegno e una su organico potenziato. Restano confermate, invece, la discriminazione dei docenti già prevista dal legislatore e condivisa dai sindacati firmatati, la mortificazione della funzione docente, l’attacco alla libertà d’insegnamento. Tutte circostanze già denunciate dall’Anief, il quale impugnerà il contratto o qualsiasi genere di normativa che ne deriverà.
Secondo il ministro, chi si rivolge ai tribunali amministrativi, a suon di carte bollate, non fa una scelta vincente. Per il sindacato, invece, sbaglia chi chiede di accettare tutte le decisioni in modo supino e subalterno, anche quando queste violano la giurisprudenza.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): migliaia di cittadini illegittimamente esclusi hanno conseguito un titolo all’università o determinati diplomi di maturità proprio per svolgere questa professione. Molti di loro hanno costruito il loro curriculum di studi proprio a tale scopo. Ora, giunti ad un passo dalla selezione nazionale, si dice loro che non possono partecipare. Ma le cose non stanno così. Come hanno lo stesso diritto a partecipare tutti i docenti già di ruolo, i diplomandi nel sostegno e altre categorie estromesse senza un motivo valido. Esistono dei precedenti che ci danno ragione. E anche tante sentenze, emesse sia dal Tar del Lazio che da Consiglio di Stato: per avere giustizia siamo pronti a rivolgerci pure all’UE, ricorrendo direttamente alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo.
L'appello del ministro Giannini ai sindacati: "Approfittiamo di questa straordinaria opportunità". "Carte bollate non sono una scelta vincente".
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