La modesta riduzione di risorse si evince da un approfondimento del rapporto Ocse 'Education at a Glance 2015' sui sistemi di istruzione di 38 Paesi messi a confronto: ci collochiamo al 31esimo posto, con la spesa per l’istruzione pari al 7,4% di quella pubblica complessiva. Contro la media dell’11,6%. Anche a livello universitario gli investimenti languono: il Belpaese investe per gli atenei la seconda quota più bassa dopo il Lussemburgo, più o meno come Brasile e Indonesia.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il futuro è nero, perché per ammissione del nostro Ministero dell’Economia, la spesa pubblica per l’Istruzione rispetto al Pil sarà in continuo calo almeno fino al 2035. Eppure è risaputo che un giovane ben formato e preparato rappresenta una risorsa in più, non solo per la cittadinanza, ma anche per rilanciare lo sviluppo economico del Paese. Questa tesi, non la insegna soltanto Jean-Paul Fitoussi, ma lo praticano da tempo, con successi indiscussi, la cancelliera Angela Merkel e il presidente Barack Obama.