Ci siamo: sta partendo l’iter che porterà a decine di migliaia di immissioni in ruolo di docenti prima dell’avvio dell’anno scolastico 2021/22: molti meno, purtroppo, dei 112.473 insegnanti autorizzati dal Mef. Il Ministero ha messo a punto il sistema informatico per gestire online le convocazioni, sulla base di una azione coordinata a livello di Uffici Scolastici regionali e provinciali: la base sarà la modalità telematica - tramite la piattaforma Istanze on line - utilizzata lo scorso anno scolastico, che sarà implementata prevedendo le nuove graduatorie e le procedure introdotte nei giorni scorsi con il decreto Sostegni bis che saranno utilizzate quest’anno, con assunzione anche da concorso-veloce Stem, maggiorazione delle le aliquote dei concorsi straordinari 2018 e disco rosso riguardo la “call veloce” che tanti problemi ha dato nel 2020. La vera novità delle immissioni in ruolo 2021 sarà quella dell’utilizzo della prima fascia Gps: il Parlamento ha preferito mantenere diversi limiti ed esclusioni illegittime, che si sommano alla mancata considerazione della seconda fascia: gli esclusi sono i tanti precari idonei all’insegnamento, abilitati e specializzati o iscritti a un corso per conseguire l'abilitazione anche se si concluderà oltre il 31 luglio 2021.
A potersi inserire entro stasera nella I fascia Gps sono gli insegnanti abilitati da concorso straordinario. Presentando domanda di inserimento negli elenchi aggiuntivi: dovono spedire la richiesta tramite l’applicazione “Istanze on line” (Polis), anche con le credenziali Spid. La proroga di un giorno è giunta con avviso di rettifica e successiva Nota 22904. Per il sindacato deve avere facoltà di inserimento anche chi è risultato idoneo al concorso straordinario 2020, ha presentato domanda all’ultimo concorso ordinario (DDG 499/20), al concorso abilitante (DDG 497/20), è laureando in Scienze della formazione primaria, conseguirà l’abilitazione o la specializzazione dopo il 31 luglio, ha conseguito l’abilitazione ma non ha mai presentato la domanda. È possibile attuare la propria pre-adesione gratuita al ricorso collegandosi al link.
A seguito della nota MIUR 1112 del 22 Luglio 2021 che ha riconosciuto Il valore abilitante al concorso straordinario D.D. 23 aprile 2020 n. 510. (con titolarità, nell’anno scolastico 2020/2021, di un contratto di docenza a tempo indeterminato ovvero a tempo determinato di durata annuale o fino al termine delle attività didattiche presso una istituzione scolastica del sistema nazionale di istruzione, ferma restando la regolarità contributiva)
Arriva nella Gazzetta ufficiale n. 175 del 23 luglio 2021 il Decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105 su “Misure urgenti e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche”, con effetto immediato. Il decreto introduce nuove misure per fronteggiare l’emergenza Covid-19, in particolare sull’utilizzo del green pass e sulla proroga, fino al 31 dicembre, dello stato di emergenza. Si compone di 14 articoli: il n. 3 è incentrato sull’impiego delle certificazioni verdi COVID-19. Le disposizioni prevedono che da venerdì 6 agosto sarà possibile svolgere alcune attività solo se si è in possesso di certificazioni verdi Covid-19 (Green Pass), comprovanti l’inoculamento almeno della prima dose vaccinale Sars-CoV-2 o la guarigione dall'infezione da Sars-CoV-2 (validità 6 mesi); effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus Sars-CoV-2 (con validità 48 ore). Se per il momento si conferma l’estraneità della certificazione “verde” per l’accesso al lavoro, a scuola e sui trasporti, ma non è detto che non si cambi idea, subito servirà per lo svolgimento dei concorsi.
Il sindacato Anief è deluso. A partire dall’indispensabilità del green pass per svolgere i concorsi. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “si tratta di un provvedimento che contiene dei profili di incostituzionalità: dovranno dotarsi di certificato verde mezzo milione di candidati che un anno fa hanno fatto domanda per partecipare al concorso ordinario di scuola primaria e secondaria. Secondo noi si poteva garantire la salute di tutti in modo ben diverso. Così si discriminano i cittadini che ambiscono all’accesso al pubblico impiego. Stiamo parlando di diritti alla cittadinanza. Si potevano organizzare le prove selettive in maniera telematica o ancora a pensare a sessioni speciali. Si sta insistendo sulle vaccinazioni, mentre non si agisce sulla norma madre per garantire il distanziamento sociale, anche durante le lezioni in presenza. Bisognava sdoppiare le classi e non pensare che con il docente vaccinato si risolva tutto, come se in classe ci sia solo lui. Ecco perché siamo contro il green pass nelle scuole”.
Sono pervenute alla nostra Associazione Sindacale e Professionale ANIEF richieste di chiarimenti rispetto all’inserimento in prima fascia aggiuntiva GPS per i docenti interessati alla procedura straordinaria concorsuale della classe di concorso A059 - Tecniche di accompagnamento alla danza e teoria e pratica musicale per la danza di abilitazione in fase di espletamento
Con specifico decreto, il n. 0228, Ministero dell’Istruzione ha appena ufficializzato i contingenti suddivisi per regione e provincia delle oltre 112mila immissioni in ruolo autorizzate dal Mef e da attuare nell’anno scolastico 2021/2022. Si tratta di un numero irraggiungibile, che si tramuterà in meno della metà di effettive assunzioni. Le colpe sono storiche, la maggior parte delle quali da addebitare allo stesso dicastero dell’Istruzione, che si ostina a lasciare fuori dalle assunzioni a tempo indeterminato tutti quei precari con 24-36 mesi di servizio minimo che in qualsiasi altro Paese dell’Unione europea sarebbero stabilizzati da tempo. L’apice dell’ingiustizia si tocca con la mala gestione delle cattedre di sostegno: lo scorso anno ne sono state assegnate a tempo determinato oltre 100mila, di cui l’80 per cento collocate ancora in deroga, in organico di fatto, quindi fino al 30 giugno, pur trattandosi di posti a tutti gli effetti liberi e quindi assegnabili a ruolo. Quest’anno, stando al contingente appena pubblicato dal Ministero, i posti di sostegno disponibili per il ruolo sono 30.293. Con importanti differenze regionali: da quasi 8mila in Lombardia ai soli 694 della Sicilia. Peccato che le Università, anche con i continuino a specializzare al contrario. Invece di aprire ai corsi di specializzazione senza più numero chiuso, si continua imperterriti a sbagliare. Così didattica e immissioni in ruolo si compromettono.
Forte è la delusione tra il personale, ancora una volta indignato. A rappresentarla è il sindacato Anief: “Mancano oltre 60mila docenti specializzati – dice il suo presidente nazionale Marcello Pacifico -, ma ci ritroviamo tra le mani una procedura di assunzioni dimezzata rispetto al fabbisogno e soprattutto organizzata in modo così distorto che produrrà solo una parte di immissioni in ruolo. Sembra che quanto accaduto non sia servito a nulla. Il tribunale ha dato ragione all’Anief quando ha impugnato i decreti del ministro Marco Bussetti che non rispettavano quanto previsto dalla legge: per realizzare un bando di concorso per avere i docenti specializzati bisogna trovare prima di tutto il numero dei posti disponibili sulla base del numero di insegnanti precari, della quantità di alunni certificati con disabilità, quindi sulla base delle esigenze effettive del territorio. Noi non ci arrendiamo: ci rivolgeremo ancora al giudice”.
La vicenda è nota: il Consiglio di Stato ha di recente dato ragione all’Anief, perchè il numero di posti dei docenti da specializzare si stabilisce in base alle necessità reali. Uno dei casi più clamorosi di mancata attivazione di posti adeguata fu, nel 2018, quello del Piemonte, prontamente denunciato dall’Anief, dove il fabbisogno di insegnanti da specializzare era di 4.657 posti, ma nell’ultimo ciclo di TFA erano stati autorizzati solo 200 posti. Pure in Emilia Romagna la differenza fu abissale: a fronte del fabbisogno di insegnanti da specializzare pari a 4.860 posti (oggi diventati 6.000), nell’ultimo ciclo di TFA sostegno ne furono autorizzati solo 320. Mentre l’Università di Messina organizzò i corsi per ben 2.000 posti di specializzazione e l’Università di Enna 1.125. Altri atenei, come Bologna, non ne avviarono nemmeno uno.
Si tratta degli insegnanti abilitati da concorso straordinario che potranno accettare il ruolo dopo avere presentato domanda in questi giorni negli elenchi aggiuntivi delle Graduatorie provinciali delle supplenze: per inviare la domanda hanno tempo fino alle 23,59 di domani, domenica 25 luglio, spedendo la richiesta tramite l’applicazione telematica “Istanze on line” (Polis), anche previo possesso delle credenziali Spid. Lo spostamento della scadenza, seppure solo di un giorno, è stato prodotto dal ministero dell’Istruzione tramite apposito avviso di rettifica e successiva Nota 22904: una decisione che non risolve i problemi delle esclusioni illegittime dalle stesse graduatorie Gps. Per il sindacato doveva avere facoltà di esservi collocato anche chi è risultato idoneo al concorso straordinario 2020, ha presentato domanda all’ultimo concorso ordinario (DDG 499/20), al concorso abilitante (DDG 497/20), è laureando in Scienze della formazione primaria, conseguirà l’abilitazione o la specializzazione dopo il 31 luglio, ha conseguito l’abilitazione ma non ha mai presentato la domanda. È ancora possibile attuare la propria pre-adesione gratuita al ricorso collegandosi al seguente link.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “siamo all’assurdo: abbiamo 112.473 posti da assegnare in ruolo, come da contingente appena pubblicato, se va bene ne copriremo 30mila e al Ministero si ostinano a tenere fuori dalle graduatorie utili all’assunzione tanti precari con tanto di titolo e requisiti di servizio utili. Poi ci lamentiamo perché la supplentite è in aumento. Noi a questo gioco non ci stiamo: non possiamo accettare l’esclusione di tanti precari idonei all’insegnamento, abilitati e specializzati o iscritti a un corso per conseguire l'abilitazione anche se si concluderà oltre il 31 luglio 2021. Per loro, per recuperarli e dare la possibilità di essere assunti in ruolo su posto vacante, abbiamo avviato specifiche azioni legali”.
Anief fornisce indicazioni agli interessati per procedere a manifestare (attraverso il sistema Polis Istanze online o tramite domanda cartacea a seconda delle specifiche situazioni individuate dall'Ufficio Legale Anief) la propria richiesta di inserimento in I fascia GPS.
Iniziare il primo settembre in presenza e in sicurezza: per farlo non ci sono da adottare formule magiche o fare la caccia ai 220mila non vaccinati (dato molto dubbio), ma basta semplicemente aumentare il numero di aule e ridurre il numero di alunni per classe. A ribadirlo è stato il presidente di Anief, Marcello Pacifico, durante un’intervista a Teleborsa. Il problema di quando riprenderanno le lezioni nelle 8.200 scuole italiane, ha detto il sindacalista, "non saranno i microfoni per gli insegnanti, e neanche la possibilità di mettere dei sanificatori in classe", ma come si starà in classe. "Il ministro Bianchi ci ha detto di aver speso 5 miliardi di euro per mettere in sicurezza le scuole. Ma con cosa? con banchi e sanificatori? Non siamo d'accordo, dobbiamo spendere i miliardi, più di 10 quelli da spendere, per sdoppiare le classi", ha dichiarato Pacifico. "Prendere più plessi, aumentare gli organici fare classi con 15 alunni e non con 30. Questo migliora l'apprendimento dei nostri studenti", ha spiegato il leader del sindacato rappresentativo.
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