Appello Anief ad Azzolina e Gualtieri: sui corsi di specializzazione non ripetano gli errori di Bussetti e li bandiscano laddove ci siano le effettive esigenze. I dati ufficiali dicono che vi sono province con il 70% dei posti senza titolare. Occorrono quindi docenti specializzati, da immettere in ruolo alla svelta ed in modo mirato. Peccato che al Muir si operi senza essere coscienti di questo: in occasione del IV ciclo Tfa sostegno, i posti messi al bando furono gestiti dall’allora ministro Marco Bussetti nel peggiore dei modi, assegnandoli non in base alle esigenze territoriali ma assecondando le richieste degli atenei universitari. Tanto è vero che a delle province con 3 mila cattedre vacanti, come Torino, andarono l'ombra dei posti. E anche l’organizzazione delle prove d’accesso fu a dir poco deficitaria, con l’introduzione di una soglia “mobile” per la preselettiva diversa di regione in regioni e l’ammissione allo scritto oltre la sufficienza considerata invece utile in tutti i concorsi pubblici. Secondo l’Anief, è bene che la nuova ministra non cada negli stessi errori, in modo così da attivare dei corsi regolari per molti di più dei 20 mila docenti pensati.
Marcello Pacifico (Anief): “È bene che i ministri Azzolina e Gualtieri si muovano subito, perché a dicembre il Miur di Fioramonti, invece di comunicare alle Università il numero dei posti disponibili sui quali attivare i corsi, ha chiesto agli atenei di indicare il numero massimo di studenti che potrebbero frequentare i corsi, facendo così intendere che siano anche stavolta gli atenei a decidere dove specializzare i docenti. Se così fosse, e se si dovesse sbagliare ancora il regolamento d’accesso e svolgimento dei corsi, Anief impugnerà il tutto, mentre gli altri sindacati stanno ancora a guardare."