Obbligare un docente a rimanere un lustro nella stessa scuola serve a dare stabilità e a riportare normalità nella scuola: lo sostiene in un video su Facebook la sottosegretaria Anna Ascani (Pd), che ha così risposto ai docenti che contestano il vincolo quinquennale relativo alla mobilità, introdotto dal Decreto Scuola, convertito nella Legge 159/2019 ed entrato in vigore il 19 dicembre scorso.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiega ad Orizzonte Scuola che per introdurre certezze e normalità nella scuola “non ci si deve allontanare dalla Costituzione e dal diritto alla famiglia, specie quando si inventano delle procedure nazionali che portano un lavoratore a essere assunto in una regione molto lontana dalla sua residenza. Occorrono delle procedure di riavvicinamento al proprio territorio più semplici piuttosto che dei blocchi. Tutto questo non è poi giustificato da esigenze legate allo svolgimento del proprio lavoro”.
Il ricorso sarà presentato al Tar del Lazio, nel caso in cui non si prevedesse la valutazione del servizio svolto nei centri di formazione professionale come utili per l’accesso alle graduatorie per l’immissione in ruolo dal concorso straordinario 2019. Per preaderire, clicca qui
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Il ricorso sarà presentato presso il Tar del Lazio, per ottenere l’accesso libero al corso abilitante anche per quanti non supereranno le prove selettive previste dal decreto Salva precari bis. Per accedere e preaderire, clicca qui
Ad allungare la tempistica delle procedure concorsuali sono la burocratizzazione, i nuovi assetti dipartimentali e di competenze da realizzare per definire dove e come dovrà operare il ministero dell’Istruzione rispetto al raggio d’azione del dicastero dell’Università e della Ricerca, oltre che le mancate nomine di dieci direttori generali. Anief ritiene, con cognizione di causa, che se prima non si porteranno a termine questi impegni, sarà pressoché impossibile predisporre i decreti attuativi della Legge 159/2019 e quindi anche dei concorsi ordinari e straordinari, compreso quello di religione cattolica, atteso da oltre 15 anni e predisposto peraltro escludendo ingiustamente tantissimi precari. Solo qualche migliaio di immissioni in ruolo si potrà attuare, quindi, in estate. Un motivo in più per procedere senza indugi alle stabilizzazioni dei precari, anche dalle graduatorie di istituto, attraverso la “call veloce” da graduatorie di istituto provinciali.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief ha confermato ad Orizzonte Scuola che “a questo punto anche la tempistica dei concorsi viene messa in discussione. Potrebbe essere lunga e questo la scuola non se lo può permettere. Continuerebbe l’abuso del precariato e non sarebbe funzionale alla continuità didattica né alla valorizzazione del personale. Continuerebbero inoltre i risarcimenti milionari disposti dai tribunali”
Per assegnare i ruoli entro il 31 agosto su tutti i posti vacanti e assumere i precari di prima, seconda e terza fascia, laddove le GaE sono esaurite, in attesa dell'esperimento del nuovo concorso ordinario e straordinario, in analogia a quanto già previsto nel decreto "salva-scuola". Pronto l'emendamento al Mille-proroghe preparato dall'ufficio legislativo del giovane sindacato. Marcello Pacifico (Anief): Al record storico di supplenza bisogna rispondere con procedure eccezionali.
La nuova procedura, prevista dal Decreto Scuola convertito nella L. 159/2019 sulla Call veloce ripresa anche dal neo ministro Lucia Azzolina, prevede che i supplenti presenti nelle graduatorie di merito e nelle GaE possano essere immessi in ruolo, su base volontaria, anche in un’altra regione diversa dalla propria, attraverso un elenco utile esclusivamente per assegnare i tanti posti vacanti che altrimenti andrebbero a supplenza. La nuova titolare del Miur si è da subito impegnata per realizzare in breve tempo il decreto attuativo, comprendente il nuovo regolamento per velocizzare questo genere di convocazioni, il quale permetterebbe di utilizzare proficuamente gli elenchi temporanei che si verrebbero creare già in occasione delle prossime immissioni in ruolo previste nell’estate 2020.
Per Anief, questo provvedimento deve essere accompagnato da una misura analoga che intervenga per assumere anche i supplenti delle graduatorie di istituto, nelle more dell'esperimento delle prossime procedure concorsuali per evitare di chiamare 200 mila insegnanti con contratto a tempo determinato e subire nuovi costosi risarcimenti nelle aule dei tribunali, con ricadute negative pure sulla continuità didattica.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Considerando che ci sono soltanto 8 mila docenti nelle GaE, bisogna allargare la procedura della Call veloce alle graduatorie d’Istituto da cui sono chiamati molti dei supplenti annuali o al termine delle attività didattiche. In questo modo, ridurremmo considerevolmente il numero delle 170 mila supplenze annuali. Abbiamo già il personale della seconda fascia d’istituto abilitato, mentre per quello inserito nella terza fascia, destinatario del ruolo, basterebbe iscriverlo al percorso seguito dai vincitori del nuovo concorso straordinario. È una proposta logica e semplice in linea con quanto già avanzato durante la scorsa legislatura dall'attuale primo partito di maggioranza relativa. Lo chiederemo con forza al primo incontro con il ministro e lo proporremo come emendamento al prossimo Mille-proroghe”.
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