Il ricorso, al Tar del Lazio, è avverso la tabella valutazione titoli del concorso ordinario 2020 Infanzia/Primaria per ottenere la valutazione del servizio prestato nella sezione primavera. Per aderire, clicca qui
Stamane il dicastero dell’Istruzione ha diramato alle scuole le Ordinanze ministeriali sullo svolgimento degli Esami di Stato delle classi V della scuola secondaria di secondo grado, delle classi terze della secondaria di primo grado e sulla valutazione di fine anno scolastico di tutti gli alunni. Sulla maturità il ministero ha mantenuto sostanzialmente in vita l’impianto iniziale, limitandosi a fornire qualche specifica in più, nell’articolo 17, sull'elaborato da presentare e illustrare alla commissione. Anche la griglia di valutazione dei maturandi rimane uguale alla bozza, mentre alcune lievi modifiche sono state apportate alla tabella della conversione dei crediti. Sul primo ciclo è stato spostato il termine di conclusione delle operazioni al 30 giugno, mentre nella prima versione era indicato entro il termine delle lezioni: accolta la richiesta dell’Anief, che aveva chiesto lo spostamento della scadenza delle operazioni finali almeno al 20 giugno. Sulla valutazione, nell’ Ordinanza finale c'è una più articolata relazione con accoglimento di una parte delle osservazioni del Cspi.
Anief reputa positivo l’accoglimento dei contenuti una parte delle osservazioni formulate. Sugli esami di stato in presenza del secondo grado, il giovane sindacato ribadisce che devono essere svolti in presenza solo in caso di effettiva salvaguardia della salute di lavoratori e alunni. “Qualora non vi siano le condizioni di assoluta sicurezza – dice il presidente nazionale Marcello Pacifico – è bene che la prova unica si realizzi in modalità on line, come oggi bene indicato dalla stessa ministra dell’Istruzione nel corso della conferenza stampa tenuta a viale Trastevere”. Rimane anche importante oggetto di attenzione, l’avvio di una attività negoziale specifica tra ministero e sindacati rappresentativi del comparto istruzione e ricerca prima delle operazioni di inizio degli Esami di Stato e, dunque, entro il prossimo 5 giugno.
Reso pubblico il Documento inviato dal Comitato Tecnico Scientifico al Ministero dell'Istruzione sulla rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico per lo svolgimento dell’esame di stato nella scuola secondaria di secondo grado. Marcello Pacifico (Anief): “Nel documento del CTS ci sono delle criticità che ci preme evidenziare in modo che le misure che andrà ad adottare il Ministero tutelino effettivamente i diritti di tutti i soggetti interessati. Gli esami di stato in presenza devono essere svolti all'insegna della salvaguardia effettiva della salute di lavoratori e alunni”.
L'Anief, sindacato da sempre attento alla tutela dei diritti dei lavoratori della scuola e degli alunni, analizza il documento prodotto dal Comitato Tecnico Scientifico e inviato al Ministero dell'Istruzione, reso pubblico ieri, evidenziando criticità, alcune di non poco rilievo, e avanzando proprie proposte di modifica e integrazione dello stesso che porterà all'attenzione del Ministero dell'Istruzione affinché gli esami di stato conclusivi della scuola secondaria, in questa particolare situazione di emergenza, si svolgano effettivamente in sicurezza e nel rispetto dei diritti di tutti.
Il Sindacato ricorre avverso l'esclusione dalla procedura abilitante per la scuola secondaria dei dottori di ricerca senza i 3 anni di servizio non considerando utile valutare come tale gli anni del dottorato.
Possono partecipare a questo ricorso i dottori di ricerca che sono in possesso anche di titoli di accesso utile alla classe di concorso d'interesse della scuola secondaria (Diploma o Laurea), ma non posseggono i 3 anni di servizio richiesti dal Bando. Il ricorso sarà volto al riconoscimento dei 3 anni di dottorato di ricerca come servizio utile all'accesso per la procedura abilitante.
Si potrà aderire fino al 30 maggio. Per aderire, clicca qui.
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"Siamo convinti che occorra lavorare alacremente per la stabilizzazione dei precari con conseguente stop ai licenziamenti per non perdere professionalità acquisite. Come anche all'avvio della contrattazione per lo smartworking e a garantire norme di sicurezza che in questo periodo di pericolo di contagio diventano prioritarie".
Così il leader di Anief, Marcello Pacifico, commenta il Dl Rilancio che sulla Ricerca e Università prevede 1,4 miliardi di euro e migliaia di assunzioni di ricercatori. "Dopo lo stanziamento dei fondi mirati, bisogna anche provvedere alla programmazione pluriennale per l'immissione in ruolo dei 4.000 ricercatori e tecnici, dando la priorità a chi è in lista di attesa da lungo tempo. Sull'Afam occorre puntare sulla sperimentazione e sul supporto degli studenti e del personale per l'acquisto degli strumenti" aggiunge Pacifico.
Dall’ultimo sondaggio Ipsos risulta che nella scala di gradimento dei cittadini del Belpaese è Padre Bergoglio a svettare raggiungendo quota 63. Segue, da vicino, a 59, il settore dell’Istruzione nazionale, dalla scuola dell’Infanzia fino all’Università. Molto staccate risultano le associazioni no profit (49); ancora più dietro la Chiesa cattolica, che si ferma a 37. Tra i nostri cittadini prevalgono però anche molt preoccupazioni per le prospettive economiche del paese e personali: delle comprensibilissime tensioni interiori che nella fase post Coronavirus potrebbero generare“particolarismi e divisioni”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “ci troviamo davanti ad un fenomeno di attaccamento per la scuola che va messo in evidenza. Emantenuto in vita, perché la scuola rappresenta un riferimento senza uguali, assieme alla famiglia, per la vita e la crescita di tutti. Ha resistito anche alla didattica a distanza: gli italiani sanno i sacrifici che hanno fatto e continuano a fare gli insegnanti, il personale Ata e i dirigenti per portarla avanti. Ora però non vanifichiamo tutto: è reale il pericolo che tutto venga messo in discussione con il ritorno alle attività, perché ci attendono mesi difficili, durante i quali lo Stato è chiamato a fornire certezze rafforzando le sue istituzioni basilari. Tra cui, appunto, la scuola. Dotiamola, quindi, del personale che merita cancellando le supplenze croniche e le classi pollaio: servono organici adeguati,si spazzino via quelli di fatto, potenziamo la didattica con 200 mila nuovi docenti e Ata, in modo da garantire classi massimo da 15 alunni e il distanziamento sociale a settembre. Un risultato non raggiungibile con soli 16 mila assunzioni aggiuntive, peraltro attuabili fuori tempo massimo. Serve anche tanto personale di ruolo, da assumere con concorsi per titoli anche da graduatorie d’istituto trasformate in provinciali. Per non parlare delle risorse economiche indispensabili per mettere a norma gli edifici scolastici”.
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