Le valutazioni si faranno: chi aveva 8 avrà 8, chi merita 4 avrà 4 e il prossimo anno bisogna recuperarlo, sostiene il ministro dell’Istruzione. Anief: serve anche molto equilibrio e tener conto della situazione in cui ci troviamo
Sono 62.000 i posti a disposizione per chi sogna di entrare nel mondo della scuola. Consulta il bando pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Clicca qui
La scuola ha bisogno di nuove risorse, di persone determinate che abbiano voglia di rinnovare uno dei pilastri della società: l’istruzione. Serve una nuova comunità educante, collaborativa e capace di valorizzare i giovani
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Sono scaduti i termini per presentare gli emendamenti e tra questi sembra che la maggioranza dei parlamentari sia d'accordo a soluzioni diverse dagli attuali concorsi per reclutare nuovi insegnanti, mentre il M5S chiede la riapertura delle graduatorie di istituto provinciali. Intanto la petizione lanciata da Anief per estendere l'attuale doppio canale di reclutamento supera le 10 mila firme.
Non bastano, pertanto, le 62 mila immissioni in ruolo autorizzate dal Governo e i quattro bandi di concorso, pieni, peraltro, di diversi profili di illegittimità rilevati dall'ufficio legale del giovane sindacato. Non bastano perché coprono soltanto un terzo dei posti vacanti e poi escludono migliaia di insegnanti con la sola procedura straordinaria così pensata: docenti di sostegno senza specializzazione, di religione cattolica, delle scuole paritarie e dei percorsi regionali di formazione, delle scuole dell'infanzia e primaria. L'idea poi che in 80 minuti con qualche crocetta si possa misurare un merito non convince nessuno, né quella di svolgere il test in piena estate mentre è appena iniziata la fase 2 della pandemia. A pensarla così è ormai la stragrande maggioranza dell’asse parlamentare. E nei prossimi giorni in VII commissione Cultura, se tutti saranno coerenti, si potrebbe creare su alcune proposte una strana nuova maggioranza. Marcello Pacifico (Anief): “Sarebbe il giusto epilogo, visto che si tratterebbe anche di dare il giusto merito a dei precari che da tempo hanno dimostrato tutto il loro merito sul campo e che non meritano di essere obbligatoriamente sottoposti all’ennesima batteria di prove concorsuali”.
L’uscita del bando di concorso straordinario per la secondaria di I e II grado non placa gli animi di chi sostiene che servirà a poco, visto che non ci sono i tempi tecnici per portare in cattedra i 24mila vincitori quando ad inizio settembre sarà necessario coprire i 200 mila e oltre posti vacanti. Pure tra i banchi della maggioranza parlamentare e persino tra gli esponenti di Governo vi sono diversi malumori: è il caso del sottosegretario Giuseppe De Cristofaro, per il quale il Parlamento potrebbe ancora modificarne l’impostazione approvando già in Senato un emendamento al decreto legge 22 sulla scuola, analogo a quello presentato dall’Anief, che darebbe il là ai concorsi per titoli, rimandando a tempi migliori le procedure macchinose con prove, come anche ha ricordato il Cspi.
“Si tratterà comunque di una vera corsa contro il tempo – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che difficilmente potrà portare in cattedra i 24 mila vincitori prima in corrispondenza dell’inizio dell’anno scolastico. Rimane poi il problema della grave estromissione dei tantissimi candidati che avevano pieno titolo a partecipare alla procedura straordinaria e sono stati esclusi: una decisione, contro la quale abbiamo deciso di rivolgerci al tribunale presentando formale ricorso, e che li penalizza così per la seconda volta, dopo che per molti di loro non è stata presa in considerazione la possibilità di essere assunti in ruolo da graduatorie di istituto provinciali, quindi dopo il periodo minimo di mesi, come previsto da tempo dalla Commissione europea”.
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