L’annuncio di ieri sera fatto dal premier Giuseppe Conte sul ritorno a scuola a settembre viene salutato dall’Anief con soddisfazione. Il giovane sindacato, tuttavia, ritiene inattuabile riprendere le lezioni alternando gli alunni: la scuola è il luogo di socializzazione per eccellenza e non si può pensare di smembrare i gruppi che la compongono o fare lezioni a comparti. La soluzione per mettere discenti e docenti in sicurezza, evitando esposizioni a possibili contagi dei virus, passa per l’approvazione dell’emendamento Anief al Decreto Legge sulla Scuola n. 22 presentato alla VII Commissione del Senato, con il quale il sindacato chiede di adeguare i meccanismi di distanziamento sociale adottando il limite dei 15 alunni per l’intero anno scolastico.
Marcello Pacifico (Anief): “La scuola non può essere considerata come se fosse un reparto aziendale, con i dipendenti divisi per gruppi omogenei, con l’obiettivo di salvaguardare la produzione. Il raggiungimento del fine formativo è la crescita umana e culturale dell’alunno, per raggiungere il quale serve una continuità nella partecipazione all’offerta formativa e nella relazione con compagni. Non si può spezzare questa esigenza primaria dell’azione pedagogica: va bene, quindi, tornare in classe con le debite misure di sicurezza, quindi anche con mascherine e pareti removibili, ma senza produrre divisioni del gruppo-classe. Paradossalmente, piuttosto che proporre la didattica a ‘targhe alterne’, sarebbe forse meglio rimanere a quella a distanza, pur con tutti i problemi che comporta”.