Nel a.s. 2018/19 oltre 10 mila cattedre vacanti furono conferite, come supplenza annuale, ad aspiranti senza alcuna esperienza pregressa: i dirigenti scolastici, d’altro canto, non possono fare diversamente, quando tutte le graduatorie risultano esaurite, e procedere con quella che qualcuno ha ribattezzato come un ritorno alla “chiamata diretta”, perché si tratta di procedure attuate senza regole definite e legate alle singole necessità delle scuole. Ma perché nel Paese con più precari al mondo e con tanti supplenti abilitati all’insegnamento e già selezionati, si ricorre agli aspiranti neofiti?
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Pur di lasciare chiuse a doppia mandata le GaE e di non dare possibilità di spostare, a domanda, i vincitori dei concorsi 2016 e 2018 nelle regioni con i vuoti da coprire, e di non attuare una graduatoria nazionale da cui attingere all’occorrenza, si butta il bambino con l’acqua sporca. Si è arrivati a creare una situazione di posti vacanti, privi di titolare, che non ha precedenti nella scuola italiana. Con l’aggravante che la maggioranza di queste cattedre libere verranno assegnate a supplenti alle prime armi. L’assurdo, quindi, è che il Miur scarica sui presidi i risultati deficitari frutto della sua mala-gestione: è una situazione grave, che si ripercuoterà negativamente sull’offerta formativa”.