Mentre il partito del Carroccio perde il governo e pure consensi tra gli italiani, ben il 15% in meno nell’ultimo mese, i suoi massimi rappresentanti non perdono occasione per ricordare l’obiettivo numero uno del partito: portare a casa l’autonomia differenziata. L’ha fatto l’ex vicepremier Matteo Salvini che per 15 mesi ha caratterizzato il suo mandato con una incessante campagna comunicativa anche su questo tasto. Lo hanno fatto, a turno, i sui ministri, rappresentanti in Parlamento e a capo degli Enti Locali. Uno di questi è Attilio Fontana, governatore della Lombardia, acerrimo sostenitore del progetto secessionista, che ora torna a rivendicare stipendi maggiorati nelle regioni del nord, anche per convincere gli insegnanti del Centro-Sud a spostarsi nelle province settentrionali.
“Come Anief – dice il presidente nazionale Marcello Pacifico – rimaniamo convinti che la regionalizzazione della scuola, come della sanità e di altre funzioni pubbliche, sia una scelta inapplicabile nello Stato italiano. A meno che non si cambi la madre di tutte le leggi. Siamo così convinti di quello che diciamo che abbiamo sempre dichiarato di volere raccogliere le firme per un referendum abrogativo e di volere scomodare la Corte Costituzionale, immediatamente dopo l’eventuale approvazione dell’autonomia differenziata applicata alla scuola. Gli stipendi dei nostri docenti, come quelli del personale Ata, vanno indiscutibilmente aumentati tutti, indistintamente, non solo quelli di chi opera nelle grandi città o nelle aree più costose. Per farlo, con 200 euro in più al mese, ci sarebbe anche una soluzione a portata di mano, che per allo Stato non costerebbe nulla, ma non vogliono ascoltarci. Mentre per coprire da subito i buchi di posti al Nord, si riaprano GaE e doppio canale oltre che dare la possibilità a chi ha vinto i concorsi di spostarsi dove c’è posto”