Come abbiamo già detto, il Miur vuole modificare il decreto legislativo 66/17, recante norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, peraltro mai applicato; uno dei punti è l’assegnazione “dell’insegnante a tempo indeterminato per l’intero ciclo di studi dell’alunno”. Marcello Pacifico (Anief): Abbiamo elaborato delle proposte emendative al testo che prevedevano delle misure realmente risolutive, in grado di porre rimedio alle problematiche legate al sostegno agli alunni disabili. Tra queste: la previsione di un tetto massimo di studenti per classe e l’adeguamento della dotazione organica del personale Ata, aumentandola del 10%
Il problema delle cattedre scoperte, lanciato dall’Anief per l’anno scolastico in arrivo, si sta sempre più concretizzando: ci sono alcune regioni dove i dirigenti scolastici o i presidi reggenti saranno costretti ad affidare miriadi di posti liberi a docenti non abilitati e persino senza esperienza. Soprattutto al Nord, dove la vacanza di posti è maggiore e quest’anno si è acuita per via dell’incremento di pensionamenti legato all’anticipo permesso da Quota 100, si prevede un massiccio ricorso agli aspiranti docenti individuati con la sola “messa a disposizione”.
Marcello Pacifico (Anief): “Quello che sta commettendo l’amministrazione scolastica è uno degli errori più gravi degli ultimi anni: rinunciare ad assumere da graduatoria ad esaurimento o d’istituto qualora le GaE fossero esaurite, e impedire a chi si è imposto nei concorsi ordinari di spostarsi di regione, porterà ad avere una cattedra su cinque su supplenza annuale. Creare i presupposti per non assegnare le cattedre vacanti a chi ha investito tanto nella scuola, facendosi abilitare all’insegnamento e coprendo per anni i tanti posti vuoti, si ritorcerà contro l’organizzazione del sistema scolastico italiano”.
Rettificata la data: il 10 luglio, alle ore 12.00, il giovane sindacato sarà convocato in Consiglio di Stato – RG n. 5742/2019 - per discutere della sospensione degli effetti della pronuncia del Tar Lazio circa l’annullamento del concorso DS.
Diventa pubblico il documento tecnico con cui il Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel rivolgersi al Capo del Governo, assume una forte posizione contraria rispetto al progetto leghista, che attraverso l’approvazione di una serie di elementi incostituzionali porterebbe all’affossamento delle regioni del Sud. Gli esperti di legislazione, inoltre, avvertono: bisogna “garantire il ruolo del Parlamento”. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “una scuola organizzata a livello regionale, sulla base di specifiche disponibilità̀ economiche, rappresenta una netta smentita di quanto sancito dagli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione a fondamento del principio di uguaglianza, cardine della nostra democrazia, e lede gravemente altri principi come quello della libertà d’insegnamento”.
L'avvocato Sergio Galleano, per conto dei ricorrenti iscritti al sindacato, ha notificato il ricorso e ha chiesto oggi un decreto monocratico per sospendere gli effetti della pronuncia del Tar Lazio. Lunedì dopo le audizioni delle parti sarà presa la decisione dal Presidente. Marcello Pacifico (Udir): È a rischio il nuovo anno scolastico per un fumus che deve essere verificato in appello nel merito. Speriamo che non venga sconvolto l'anno scolastico per demeriti non ascrivibili ai tanti candidati che hanno superato la prova pre-selettiva. Abbiamo fatto di tutto per dare certezze alle famiglie e ai candidati. Ora aspettiamo serenamente la decisione della magistratura. Per questo confermiamo la Scuola Estiva per fornire ai nuovi dirigenti le chiavi di intervento per affrontare dal 1° settembre, nel migliore dei modi, il primo mese da dirigente scolastico.
Il Miur intende modificare il mai applicato decreto legislativo 66/17: tra le intenzioni espresse a viale Trastevere figura anche l’assegnazione “dell’insegnante a tempo indeterminato per l’intero ciclo di studi dell’alunno”. Secondo Marcello Pacifico (Anief), la continuità didattica non si garantisce abolendo le competenze relative al ciclo scolastico degli insegnanti o limitando al 50% i trasferimenti su posto comune, ma assumendo in ruolo i 40 mila supplenti oggi chiamati in deroga fino al 30 giugno su posti liberi. In modo da garantire, ogni inizio d’anno scolastico e non in autunno, la copertura di tutti i posti richiesti dalle scuole. E nemmeno cancellando soltanto il Gruppo per l’inclusione territoriale se non si ritorna alle vecchie certificazioni, perché quasi 300 mila alunni dovranno rifare le visite.
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