Tra le misure richieste la piena perequazione della retribuzione di posizione parte fissa dello stipendio entro il 2018, il ripristino del versamento della RIA dei presidi in quiescenza nel FUN, la semplificazione delle procedure di assunzione del nuovo concorso, l'ammissione dei ricorrenti 2011 e dei presidi incaricati a un nuovo corso riservato, la riscrittura delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e la responsabilità del DS. Stipendi adeguati all'inflazione e nessun impatto della valutazione del portfolio sulla retribuzione di risultato. Scarica l’intero testo.
Stefano Cavallini Presidente Regionale Anief Campania - In seguito alla pubblicazione del 17 ottobre 2018 in anteprima della bozza del decreto del concorso, Eurosofia, ente accreditato dal MIUR alla formazione del personale della scuola, in convenzione con Anief Campania organizza un corso di preparazione in presenza per il superamento del concorso Dsga 2018 di prossima pubblicazione.
Vanno cancellate al più presto le storture dell'algoritmo e degli ambiti territoriali e delle fasi introdotte con la riforma Renzi-Giannini del 2015, ma anche riviste le novità introdotte dell’attuale governo: con la prima richiesta di modifica si permetterebbe di contemperare il diritto al lavoro con quello alla famiglia; con la seconda, si introdurrebbe nel nuovo reclutamento una norma per riportare al vincolo triennale il blocco rivolto ai neo-assunti.
Stefano Cavallini Presidente Regionale Anief Campania – in seguito alla pubblicazione il 17 ottobre 2018 in anteprima della bozza del decreto del concorso, Eurosofia, ente accreditato dal MIUR alla formazione del personale della scuola, in convenzione con Anief Campania, organizza un corso di preparazione in presenza per il superamento del concorso Dsga 2018 di prossima pubblicazione.
Detti incontri hanno l’obiettivo di fornire agli interessati gli strumenti utili per il superamento della prova preselettiva, delle due prove scritte e della prova orale.
Per la partecipazione al concorso è necessario essere in possesso di una delle seguenti lauree:
Oltre al personale in possesso dei suddetti titoli, possono partecipare, in deroga agli stessi, gli assistenti amministrativi che, alla data del 1° gennaio 2018, abbiano maturato almeno tre anni interi di servizio negli ultimi otto nelle mansioni di direttore dei servizi generali ed amministrativi.
La richiesta del leader del giovane sindacato è stata formulata al titolare della Funzione Pubblica durante l’incontro tenuto a Palazzo Vidoni assieme alla delegazione Cisal: non si può parlare di reddito minimo di cittadinanza senza occuparsi del salario minimo dei cittadini lavoratori, il quale secondo un preciso accordo tra le parti sociali e Confindustria solo nel privato garantisce l'allineamento degli stipendi all'inflazione, mentre nel pubblico per colpa del blocco stipendiale lungo otto anni, nonostante i recenti aumenti complessivi del 5%, vede gli stessi stipendi di base almeno sette punti ancora sotto l'inflazione. Il sindacalista autonomo ha inoltre chiesto il pensionamento della categoria a 63 anni con il massimo contributivo per tutti, che non rappresenta nulla di trascendentale visto che è il modello adottato oggi in Europa, oltre al riconoscimento del lavoro gravoso anche per i docenti in servizio nella scuola primaria e secondaria.
Demolito dai legali Anief anche l'ultimo decreto ministeriale di aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento. Per l'ennesima volta riaperte le graduatorie utili per l'accesso ai ruoli in favore dei laureati in Scienze della Formazione primaria, annullata la IV fascia delle graduatorie e confermato il diritto dei docenti cancellati per mancato aggiornamento all'immediato reinserimento. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Riaprire le GaE a tutti gli abilitati nel rispetto degli ordini giudiziali”.
Sono passati due lustri da quando, con la Legge 1/09, il governo iniziava l’anno con l’impegno di assumere nei ruoli dello Stato 6 mila ricercatori, per poi giungere alla messa ad esaurimento degli stessi (Legge 240/09) per ragioni di bilancio. Il risultato di tali disposizioni legislative è che oggi i ricercatori precari superano per numero i colleghi di ruolo. Il 17 novembre prenderà il via la protesta: la misura è colma e già si parla di sciopero della categoria, che bloccherebbe le università visto che la maggior parte dei corsi sono tenuti proprio da questa figura professionale, tanto importante per i nostri atenei ma allo stesso tempo sempre più bistrattata e senza diritti. Ora, però, un emendamento proposto da Anief potrebbe riaprire i giochi e dare speranza a quei 20 mila ricercatori che dopo anni di ricerca, studio, formazione e insegnamento si aspettano di essere riconosciuti tali e assunti per rilanciare la cultura e la ricerca del Paese.
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