Ieri, con un’azione vincente del giovane sindacato, il Miur è stato condannato a verificare quanti dei posti siciliani in deroga, 7 mila, rispondano a effettive esigenze, al fine di essere dati in ruolo. Basta inventare numeri su organici, il 40% di essi a livello nazionale è utilizzato per contratti a termine ma non per le effettive esigenze. Ora deve cambiare tutto. Anief si dichiara pronta a impugnare i decreti degli UUSSR in tutta Italia e a commissariare il Miur per la Sicilia.
La Sentenza 149/19 del Tribunale amministrativo regionale tutela finalmente i diritti degli oltre 25 mila alunni siciliani con disabilità, la metà di loro con disabilità grave certificata, che sono costretti, ogni anno, a cambiare insegnante di sostegno supplente. Il Miur deve inoltre indicare il numero occorrente di posti per tutta Italia, così da poter essere certi il diritto all’istruzione e quello all'integrazione degli alunni disabili, ma anche la continuità didattica attraverso un organico atto a ricoprire tale esigenza.
Ieri il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico è stato intervistato al Tgr su Rai 3 sulla sentenza che ha visto il sindacato vittorioso su un argomento, il sostegno, molto sentito e per il quale s’impegna enormemente.
Si potrà andare via con l’assegno tagliato massimo del 16%. Tutto dipende dagli anni di contributi non versati rispetto agli attuali requisiti di anzianità. Per Anief, finalmente, si prende atto che l'inopportunità di mantenere i lavoratori in servizio oltre una certa età. Ma nella prossima legge di stabilità devono essere trovate le risorse per evitare questa penalizzazione, perché nella media dei paesi Ue si va in quiescenza a 63 anni con il massimo contributivo.
Questa la quota che dovrebbe approdare nei prossimi giorni in Consiglio dei Ministri, forse già dopodomani: la quota 100 – riservata ai lavoratori con almeno 62 anni d’età e 38 di contributi - viene introdotta solo “in via sperimentale per il triennio 2019/2021”. Ancora dubbi sull'entità del taglio dell'assegno, ridotto dal 2% al 16% secondo il sottosegretario Durigon, mentre per l’Ufficio parlamentare di Bilancio dal 5% al 30%, in base alle annualità di anticipo rispetto alla quota ordinaria.
In pratica, se un docente della scuola secondaria destinato a lasciare il lavoro a 67 anni con un assegno di circa 1.500 euro netti dovesse decidere di andare in pensione con quota 100 a 62 anni, potrebbe percepire un assegno di 1.200 euro per tutta la pensione. Ciò avviene perché, anticipando l’uscita, si possono far valere meno anni di contributi e il montante pensionistico dovrà essere spalmato su più anni di erogazione. Secondo Marcello Pacifico (Anief-Cisal) rimane inderogabile la necessità di approvare una legislazione con delle deroghe d’uscita per salvaguardare chi opera nella scuola, le cui professionalità, a partire dai docenti, risultano ad alto rischio burnout.
Alle commissioni di rifermento, presso Palazzo Madama, richieste ai senatori dalla delegazione Udir, composta da Patrizia Costantini, Pietro Perziani e Serena Maiorca, modifiche per il reclutamento dei ricorrenti al bando di concorso 2011, del nuovo regolamento di contabilità degli istituti, per la valutazione dei dirigenti scolastici, sulla responsabilità in tema di sicurezza e di utilizzo delle risorse, del nuovo salario accessorio con il versamento della RIA nel FUN di area. Scarica la Memoria.
La Sentenza 149/19 del Tribunale amministrativo regionale segna un passo importante per i diritti degli oltre 25 mila alunni con disabilità della Sicilia che ogni anno si vedono cambiare l'insegnante di sostegno supplente, nonostante la metà di essi abbia una disabilità grave certificata. E ora i giudici dicono basta alla prassi seguita dall'Usr per rientrare nei limiti dei posti derivanti dalla legge sulla formazione degli organici. Risale a nove anni fa l'ultima sentenza storica della Consulta (n. 80/2010), la quale dichiarava incostituzionale l'abolizione dei posti in deroga, ormai riutilizzati dal Miur per il 40% degli organici, ovvero 65 mila posti in deroga per 100 mila assegnati ai ruoli. E ora Anief chiederà la trasformazione di molti di questi posti in organico di diritto in ogni altra regione italiana, pena un ricorso d'urgenza nuovo presso il Tar o il commissariamento.
La sentenza pubblicata oggi dal TAR e ottenuta dai legali dell'associazione sindacale Anief non lascia spazio ad interpretazioni: il Miur ha l'obbligo di attivare il numero di posti di sostegno in base all'effettiva esigenza degli alunni disabili e deve rilevare con precisione il fabbisogno su tutto il territorio nazionale per assicurare non solo il diritto all'istruzione e all'integrazione agli alunni disabili, ma anche la continuità didattica attraverso un organico stabile e specializzato.
ROMA, 07 GEN - La percentuale di precari nel settore dell'istruzione "è altissima, più che doppia rispetto al resto degli altri comparti pubblici, e va affrontata con provvedimenti straordinari, perché negli ultimi anni la 'supplentite' anziché ridursi è tornata pericolosamente a crescere". Così il presidente dell'Anief (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori), Marcello Pacifico, in audizione in commissioni Affari costituzionali e Lavori Pubblici del Senato per il dl Semplificazioni. "Ecco perché - ha continuato Pacifico - occorre assolutamente mettere in atto le direttive europee che contrastano l'abuso dei contratti a termine, per favorire la stabilizzazione di tutti i lavoratori precari con oltre tre anni, anche non continuativi, di servizio svolto". Altrettanto impellente per l'Anief risulta l'esigenza di procedere a una semplificazione delle prove del concorso per 2.004 direttori dei servizi generali e amministrativi, permettendo agli assistenti amministrativi che "hanno maturato almeno tre interi anni di servizio, anche non continuativi, sulla base di incarichi annuali, negli ultimi otto" di accedere direttamente alle prove orali o scritte. L'associazione chiede, infine, specifiche risorse da destinare al finanziamento della retribuzione professionale docenti e del compenso individuale accessorio, previsti dal Ccnl 2016/2018, anche al personale con supplenza breve, quindi pure per le supplenze di un solo giorno o di pochi giorni.
Prosegue il confronto a Palazzo Madama, presso le commissioni competenti, sul disegno di legge n. 989: tra i temi affrontati oggi pomeriggio dal giovane sindacato vi è il reclutamento automatico dei lavoratori con 36 mesi svolti, la riapertura delle GaE per i docenti precari, la conferma delle immissioni in ruolo per chi è stato defenestrato addirittura dopo avere superato l’anno di prova, l’assunzione delle unità di personale Ata “facenti funzione” nel ruolo superiore di Dsga, la questione dei candidati ricorrenti del concorso per dirigente scolastico bandito nel 2011, il salario accessorio dei supplenti brevi, la mobilità straordinaria e l’aggiornamento professionale, l’estensione del bonus merito e della card per l’aggiornamento professionale. Scarica la memoria presentata dalla delegazione Anief.
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