Gli insegnanti dovranno fare molta attenzione alle preferenze esprimibili nella domanda di trasferimento e di passaggio: sarà infatti possibile inserire, all’interno del modello di domanda, massimo 15 preferenze. Di queste, solamente 5 potranno essere delle scuole specifiche. Anche i neo-assunti, se ne avranno la possibilità, potranno essere collocati su una singola scuola e uscire dalle incertezze professionali derivanti dalla collocazione su ambito territoriale. Diventa fondamentale, quindi, ottenere il massimo del punteggio. E farsi valere dal proprio Ufficio Scolastico Provinciale, di conseguenza, tutti i titoli e i servizi svolti.
A questo proposito, Anief ricorda che ci sono diversi punti dell’Ordinanza sulla mobilità 2017 – la n. 220 e 221 del 12 aprile scorso - che penalizzano i docenti: non si considera per intero, a esempio, il servizio pre-ruolo. Va poi rilevata la mancata equiparazione del servizio svolto nelle scuole paritarie, nonché per i periodi di supplenze su sostegno che andranno considerati per coloro che chiederanno il passaggio su posto comune. Così come non c’è traccia nemmeno di quel punteggio massimo che si sarebbe dovuto assegnare per la presentazione del conseguimento dei titoli abilitanti o specializzanti, conseguiti attraverso Ssis, Tfa, Pas, Scienze della formazione primaria e corsi analoghi. In tanti saranno costretti a ricorrere al giudice.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): siamo di fronte a mancate applicazioni di servizi e titoli che potrebbero essere decisivi ai fini del soddisfacimento delle domande. Forti anche dalle ultime sentenze della Corte di Cassazione, tanti docenti e Ata della Scuola si stanno rivolgendo a noi per aver giustizia. Perché a volte anche un solo punto può fare la differenza sull’esito della domanda di mobilità presentata. Figuriamoci quando in ballo ci sono punteggi importanti derivanti da pre-ruolo, supplenze su sostegno, servizio nelle scuole paritarie e titoli abilitanti o specializzanti.
Anief apre i suoi sportelli sul territorio nazionale per presentare la domanda di Mobilità. Vuoi trasferirti in altra sede o in altra provincia? Devi presentare la domnda "on line" entro il 6 maggio.
Vieni a trovarci presso una delle nostre sedi provinciali, ti aiuteremo nella compilazione della domanda.
Il giro di vite della riforma Fornero ha bloccato il pensionamento di tantissimi lavoratori pubblici, ma la loro uscita dal lavoro è stata solo spostata in avanti.
E si concretizzerà nel prossimo decennio, quando cioè la “stretta” voluta dall’ultimo Governo Tecnico italiano presenterà il rovescio della medaglia: la Ragioneria Generale dello Stato ha infatti calcolato che entro il 2026 almeno un milione di dipendenti statali andrà in pensione. Tra costoro, quasi il 40 per cento operano nei nostri istituti scolastici: “la scuola perderà oltre 380mila insegnanti e amministrativi, circa il 40% del totale degli addetti”, sintetizza Quotidiano.net, paventando anche diversi “servizi a rischio”.
Ancora una sonora lezione impartita al Miur dai legali Anief a tutela dei diritti dei docenti illegittimamente cancellati “a vita” dalle GaE senza possibilità di reinserimento. La Corte d'Appello di Milano dà nuovamente ragione al nostro sindacato e condanna il Ministero alle spese di giudizio. Già attive le preadesioni ai ricorsi Anief per l'inserimento/reinserimento 2017.
Una nuova vittoria in Corte d'Appello per le tesi patrocinate dall’Anief sul pieno diritto al reinserimento in Graduatoria a Esaurimento dei docenti cancellati per non aver prodotto domanda di aggiornamento/permanenza. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Francesca Lideo ottengono ragione anche in secondo grado con la condanna del Miur all'immediato reintegro di una docente nelle GaE e al pagamento di 2.000 Euro di spese di soccombenza oltre accessori.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): siamo soddisfatti e il risultato ottenuto dai nostri legali è una nuova conferma della correttezza delle nostre tesi: ci aspettiamo che il MIUR prenda finalmente coscienza dell'illegittimità delle proprie scelte e ribadiamo la nostra richiesta perché provveda a sanare la situazione riaprendo sin da subito le GaE a tutti gli abilitati con il prossimo decreto di aggiornamento e senza attendere il 2018.
Già attive le preadesioni agli specifici ricorsi Anief per l'inserimento/reinserimento in GaE delle categorie escluse e per ottenere l'immediato aggiornamento delle Graduatorie.
Oggi, durante un videoforum su Repubblica.it, il Ministro dell’Istruzione ha detto che 'con 1.200 euro al mese tanti insegnanti hanno difficoltà a muoversi: dobbiamo avere una politica che continui a investire'. Anief apprezza la posizione del Ministro dell’Istruzione la quale, avendo un passato da insegnante e da sindacalista, ha una sensibilità maggiore sulla mancata retribuzione equa del personale scolastico. Allo stesso tempo, però, trova irrisorio quanto investito sino a oggi dagli ultimi due Governi per il rinnovo contrattuale, una media di 85 euro lordi a lavoratore pubblico, dopo che gli otto anni di blocco di stipendio hanno portato il potere delle buste paga di chi opera nella scuola quasi 20 punti percentuali sotto il costo della vita. Fedeli ha citato il caso del Centro Nord Italia, dove c'è carenza d'insegnanti di matematica e scienze, ricordando che sulla scelta di trasferirsi certamente non è trascurabile l'aspetto economico. Ha ragione: nel 2015 oltre 40mila docenti precari abilitati hanno deciso di rimanere supplenti pur di non rischiare di spostarsi di provincia o di regione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): i 210 euro netti sono una cifra che deriva per metà dalla mancata adozione dell’indennità di vacanza contrattuale, per l’altra metà dall’incremento stipendiale vero e proprio. In caso contrario, abbiamo già predisposto adeguato ricorso. Alla cifra da noi indicata, tra l’altro, vanno aggiunte delle indennità speciali, previste dalle direttive europee, qualora il docente debba raggiungere il luogo di lavoro in siti geografici lontani dalla propria residenza. È la stessa filosofia che ha ispirato Governo e legislatore nel realizzare la legge delega di riforma della scuola italiana all’estero, dove chi fa l’insegnante si vede ridotta l’indennità tabellare, a cui già erano state apportate insensate sforbiciate negli ultimi anni.
Per il sindacato, visti i vantaggi economici ridotti al minimo, è decisamente meglio intervenire presentando ricorso in tribunale, in modo da ottenere il maltolto e quanto la legge prevede: l’allineamento stipendiale al 50% dell’inflazione. E questo va applicato mese dopo mese, a partire da settembre 2015. Come ha detto la Consulta.
I modelli di diffida messi a disposizione daAniefper il recupero dell'indennità di vacanza contrattuale nello stipendio.
I modelli per ricorrere con Anief (dipendenti della scuola elavoratori della PA) per il recupero dell'indennità di vacanza contrattuale nello stipendio.
La legge delega sul nuovo reclutamento prevede una fase transitoria che, però, appare poco incisiva e quindi non sufficiente. Perché la Ragioneria Generale dello Stato ha calcolato che entro nove anni almeno un milione di dipendenti statali andrà in pensione. Tra costoro, quasi il 40 per cento operano nei nostri istituti scolastici, con il servizio pubblico formativo che rischia così di non assolvere al suo scopo. Per il prossimo quinquennio non potranno essere ancora immessi in ruolo i docenti selezionati e formati attraverso il nuovo sistema di reclutamento e formativo, incluso nella legge delega ad hoc approvata dal CdM: a essere ottimisti, le graduatorie di vincitori e idonei si pubblicheranno nel 2019, cui seguiranno tre anni di formazione. Solo dopo questo iter, che andrà a compimento nel 2022, i primi docenti saranno assunti a tempo indeterminato e potranno andare a coprire le cattedre libere che si sono prodotte nel frattempo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): per il prossimo quinquennio, la scuola pubblica italiana dovrà organizzare un corposo turn over contando esclusivamente sui docenti precari inclusi nelle graduatorie di merito, nelle GaE e nelle graduatorie d’Istituto. La via da perseguire è triplice: assorbire tutti gli idonei dei concorsi pubblici, quindi oltre il 10 per cento; immettere in ruolo tutti i docenti delle GaE, previo spostamento su organico di diritto delle tante decine di migliaia di posti vacanti oggi ‘nascosti’ in organico di fatto, tornando al loro aggiornamento annuale, già da questa primavera, in modo da far tornare a coincidere la domanda, dei docenti, rispetto all’offerta, composta dai posti liberi; assumere da graduatoria d’istituto, laddove sono esaurite le GaE e far partecipare al loro aggiornamento anche i tantissimi aspiranti docenti oggi esclusi.
Per informazioni e adesioni al ricorso all’inserimento nelle GaE già nel 2017, cliccare qui.
Per informazioni sul ricorso all’inserimento nelle Graduatorie d’Istituto prima e seconda fascia, cliccare qui.
Per informazioni sul ricorso all’inserimento nelle Graduatorie d’Istituto terza fascia, cliccare qui.
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Siamo presenti in tutte le province.