Anief ha predisposto i modelli cartacei e invita a presentare domanda e ricorrere entro il 30 marzo i laureati senza abilitazione, i diplomati ITP e magistrale a indirizzo sperimentale linguistico, i docenti di ruolo, gli specializzandi Pas, Tfa sostegno e Afam, gli abilitati all’estero in attesa di riconoscimento del titolo, i laureandi SFP. È possibile scaricare i modelli e le istruzioni operative dal Portale ANIEF. Abbiamo già vinto in passato. È ora di salvaguardare il tuo diritto e consentirti di partecipare.
Solo nell’ultimo anno, alla mancata valorizzazione nella Legge 107/2015, si è aggiunto il blocco delle assunzioni, l’esclusione dal bonus di 500 euro per l’aggiornamento, e ora anche la mancanza totale di posti nei bandi relativi alle 63.712 immissioni in ruolo da attuare nei prossimi tre anni. Anief ripercorre tutti i torti e le mancanze rifilate alla categoria, per legge equiparata ai docenti della scuola primaria: tanto che anche gli educatori hanno la loro classe di concorso.
Marcello Pacifico (presidente Anief): nei prossimi giorni aprirà una sezione dedicata a questa preziosa professionalità messa sempre più ai margini. Prendendo l’impegno sin da oggi di impugnare gli atti che stanno portando gli educatori a livelli di mancata considerazione mai raggiunti. La misura è colma.
Rispondendo al 'question time' alla Camera dei deputati, il ministro della Funzione Pubblica ha detto che “è ragionevole, anzi è certo che le ordinarie facoltà di assunzionali del personale amministrativo della scuola possano riprendere a partire dal prossimo anno scolastico" e che è stata concessa comunque la possibilità di "utilizzare il personale Ata con contratti a tempo determinato".
Marcello Pacifico (presidente Anief): abbiamo già impugnato quella mancata assunzione presentando ricorso al Tar contro la Nota 27715 del 28 agosto 2015 attraverso cui il Miur ha deciso di vanificare le immissioni in ruolo di amministrativi, tecnici e ausiliari della scuola per l’improbabile passaggio del personale soprannumerario delle province su quei posti. Ora stiamo presentando una class action, sempre al Tar Lazio. È paradossale che questo stesso personale sia stato dimenticato anche nel ‘potenziamento’ della Legge 107/2015. Anche per recuperare i mancati pagamenti estivi.
La normativa sulla selezione di nuovo docenti impone che “a partire da un anno antecedente alla data di indizione del concorso, non essere componente dell'organo di direzione politica dell'amministrazione, non ricoprire cariche politiche e non essere rappresentanti sindacali, ivi comprese le Rappresentanze sindacali unitarie, o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali”. Mentre non si fa alcun riferimento all’incompatibilità dei presidi, visto che potrebbero un giorno ritrovare nella scuola da loro diretta quei docenti che valuteranno in sede di concorso a cattedre.
Marcello Pacifico (presidente Anief): si soprassiede sulle vere incompatibilità. Mentre si punta il dito contro coloro che svolgono attività sindacale a tutela dei lavoratori e verso chi è stato eletto democraticamente per andare a costituire le rappresentanze unitarie. E per tale motivo ne costituisce l’espressione più diretta. Reputiamo le esclusioni non motivate di sindacalisti e Rsu un’intromissione e un atto illegittimo: per questi motivi, di sicuro le impugneremo.
Corte appello dell'Aquila accoglie ricorso di un'insegnante
(ANSA) - ROMA, 2 MAR - "Le ferie non godute vanno pagate, ancora una sentenza a favore dei precari". Lo afferma l'Anief commentando la sentenza della Corte d'Appello dell'Aquila (142/2016) che ha accolto il ricorso di una docente precaria che chiedeva al Miur il compenso delle ferie maturate e non godute. "Bocciato il blocco imposto dalla Legge di Stabilità 2013. Questa posizione è la stessa - sottolinea il sindacato - ravvisata a suo tempo dal Mef. E da tempo anche dall'Anief, che ha avviato ricorso al giudice del Lavoro a favore del personale precario che ha prestato servizio in scuola statale, dal 2012-13 a oggi, con contratto a tempo determinato di supplenza breve, fino al termine delle lezioni (anche con eventuale proroga per scrutini e/o esami finali) o fino al termine delle attività didattiche (anche con eventuale proroga per gli Esami di Stato). Perché collocarli in ferie d'ufficio significa - prosegue - voler infierire contro i lavoratori più indifesi. Oltre che non rispettare le indicazioni Ue e contraddire i pareri espressi sullo stesso tema dalla Cassazione". "Il godimento delle ferie - dichiara Marcello Pacifico (presidente Anief) - va inteso come momento di 'ricreazione', certamente da non fruire durante la sospensione del servizio. I Paesi che legiferano diversamente, se ne assumono le responsabilità. E devono spiegarne i motivi ai giudici. Motivi che sino a oggi sono risultati tutt'altro che convincenti".
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