Il record sino ad ora, si era verificato in Sardegna per il sostegno alle medie, dove era stato ammesso all'orale un solo candidato. In Calabria, per la classe di concorso A18, si è andati oltre. Per gli esperti di scuola, sembra inverosimile che tanti docenti, abilitati dalle Università, non siano in grado di superare una prova che avrebbe dovuto essere tarata per verificare la capacità d’insegnamento. Si sono ipotizzate, quindi, altre cause del mancato superamento: incongruenza dei quesiti, tempo a disposizione, formazione dei commissari diversa da quella dei candidati, inadeguatezza dei quesiti e dei percorsi di abilitazione. Ad ogni modo, la situazione che si sta delineando deve far riflettere chi di dovere, al fine di evitare per il futuro un simile scenario che sta umiliando tanti docenti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): questi insegnanti non avevano nulla da dimostrare, se non il proprio livello di competenza nello svolgimento della didattica. Invece, si è trasformato il concorso in una verifica delle discipline, andando a cavillare su conoscenze già affrontate dai candidati sia all’Università sia durante i corsi di abilitazione. Viene da chiedersi a chi possa giovare questa ‘strage degli innocenti’, visto che a settembre, in alta percentuale saranno sempre docenti respinti a prendere in carico le cattedre vacanti. Si ha sempre più l’impressione che il Miur su questo concorso navighi a vista. Basti pensare alle commissioni: mentre aspettiamo ancora il decreto finale per l’assegnazione dei compensi raddoppiati dei commissari, è giunta la curiosa notizia della docente precaria bocciata alla prova scritta del concorso e poi contattata dall’Ufficio scolastico regionale per diventare commissario nella stessa selezione. Siamo senza parole. Nel frattempo, continua la battaglia legale dell’Anief per far partecipare al concorso i tanti docenti esclusi dal Miur.