Grazie ad un investimento di un miliardo, promosso dal ministro della pubblica istruzione transalpino, Najat Vallaud-Belkacem, la busta paga dei docenti d’Oltralpe presto arriverà in media a 3.900 euro lordi: una cifra vicina a quanto dovrebbe essere assegnato ai tre milioni di dipendenti pubblici italiani, se solo si allineassero gli stipendi alla metà degli aumenti dell'inflazione cresciuti negli ultimi otto anni. Con i salari dei docenti, fermi a 1.300-1.500 euro, scivolati sotto pure a quelli degli impiegati. Per questo, Anief ribadisce la necessità di ricorrere al giudice del lavoro per ottenere giustizia.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): si tagliano i fondi per adeguare gli stipendi, fermi dal 2009, al costo della vita e per diversi anni si blocca pure la progressione di carriera (tanto che nel DEF 2016 l'indicizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale viene bloccata almeno sino al 2018 e forse anche fino al 2021), salvo poi mettere nel piatto delle briciole frutto di ulteriori risparmi e tagli che dovrebbero premiare solo alcuni dimenticando il lavoro di tutti.
Da poche ore, le 24.00 del 3 giugno, si sono chiusi i termini per la presentazione delle domande di trasferimento del corpo insegnante della scuola pubblica. In attesa degli esiti delle domande, previsti a luglio, che potrebbero provocare uno stravolgimento rispetto alle attuali sedi di servizio, l’attenzione si sposta tutta alla prossima settimana, quando potrebbe prendere il via il confronto Miur-sindacati su come gestire le modalità di attribuzione degli incarichi triennali ai docenti destinati all’ambito territoriale, personale condannato a essere perennemente “in bilico” e senza mai una sede scolastica definitiva. Per decine e decine di migliaia di docenti, potrebbero essere fatali, nel bene o nel male, le indicazioni del Piano triennale dell'offerta formativa. Subito dopo, entreranno in scena utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie, per le quali, grazie anche e soprattutto alle pressioni del sindacato, il Governo ha deciso di aprire ai neo-assunti.
Marcello Pacifico (presidente Anief): sono passati quattro anni dalla sperimentazione in Lombardia, quando di lì a poco la Consulta bocciò l'articolo 8 della Legge n. 2/2012 che la introduceva con un colpo di mano regionale. Ora, una selezione improntata su questo modello viene proposta a livello nazionale, con l’istituzione, in questo caso il Governo, che si trova incredibilmente dalla parte di chi propone e avalla un sistema di selezione del personale docente che potrebbe rappresentare la fine dell’insegnamento libero.
In materia scatti di anzianità è sempre più solido l’orientamento dei giudici italiani a riconoscere pari dignità di trattamento tra precari e personale di ruolo.
Gli ultimi pronunciamenti in ordine di tempo ci sono stati trasmessi il 19 maggio scorso, quando il Tribunale del Lavoro di Torino ci ha portati a conoscenza di ben cinque sentenze in cui il MIUR viene condannato per violazione della Direttiva 1999/70/CE e del relativo Accordo Quadro sul lavoro a tempo determinato e in cui viene ribadito che “non possono esservi dubbi sul fatto che l’Ordinamento comunitario prescrive come regola la parità di trattamento tra lavoratori a termine e lavoratori a tempo indeterminato nel settore privato come in quello pubblico” anche per quanto riguarda la retribuzione. Marcello Pacifico, presidente di Anief, il sindacato che ha patrocinato i ricorsi, esprime piena soddisfazione per la sonora sconfitta dei legali del Miur ma ricorda che in assenza della volontà politica a sanare questa situazione, l’unica strada resta quella della contestazione legale.
Terminate le prove scritte del concorso a cattedra con tanti assenti, oggi un candidato su due potrebbe avere il posto, ma incombono le suppletive. A fare i conti su posti e candidati è l'Anief. "Un docente su quattro regolarmente iscritto (quasi il 25%) non si è presentato agli scritti e un motivo di questa considerevole astensione dovrà pur esserci.
Nel frattempo, gli Uffici scolastici regionali cominciano a prendere coscienza che le prove aggiuntive per i candidati ricorrenti sono inevitabili: alla luce delle ordinanze del Consiglio di Stato n. 1836/16 e dal Tar del Lazio n. 2655/16 e n. 2672/16, con le quali è stata disposta l'ammissione con riserva alle prove concorsuali degli Itp, l'Usr del Veneto (seguito da quello del Piemonte) ha comunicato - sottolinea il sindacato - che predisporrà delle verifiche ulteriori a livello nazionale, 'sia per i candidati già in possesso delle suddette ordinanze sia per quelli che le otterranno in seguito a successive pronunce". "Il concorso - commenta Marcello Pacifico (Anief-Cisal) - è stato per la prima volta riservato al personale abilitato, che ha un'età anagrafica maggiore dei laureati. Ora, però, l'amministrazione tiene a precisare che l'età media dei partecipanti non è altissima. Al Miur dovrebbero mettersi d'accordo: qual è la priorità? E pensare - conclude - che sarebbe bastato decidere per legge un accesso riservato o la stabilizzazione diretta, come chiedeva l'Europa
Un docente su quattro regolarmente iscritto (quasi il 25%) non si è presentato agli scritti ed un motivo di questa considerevole astensione dovrà pur esserci. Nel frattempo, gli Uffici scolastici regionali cominciano a prendere coscienza che le prove aggiuntive per i candidati ricorrenti sono inevitabili: alla luce delle ordinanze del Consiglio di Stato n. 1836/16 e dal T.A.R. del Lazio n. 2655/16 e n. 2672/16, con le quali è stata disposta l’ammissione con riserva alle prove concorsuali degli Itp, l’Usr del Veneto (seguito da quello del Piemonte) ha comunicato che predisporrà delle verifiche ulteriori a livello nazionale, “sia per i candidati già in possesso delle suddette ordinanze sia per quelli che le otterranno in seguito a successive pronunce”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il concorso è stato per la prima volta riservato al personale abilitato, che ha un’età anagrafica maggiore dei laureati. Ora, però, l’amministrazione tiene a precisare che l’età media dei partecipanti non è altissima. Al Miur dovrebbero mettersi d’accordo: qual è la priorità? E pensare che sarebbe bastato decidere per legge un accesso riservato o la stabilizzazione diretta, come chiedeva l'Europa.
Ancora un rinvio per i docenti di musica che da anni insegnano presso le sezioni attivate in Italia nei licei coreutici e musicali. L'Anief non tollererà questa ennesima situazione kafkiana subita dai docenti che sono attualmente in servizio presso i licei musicali e coreutici e che, ancora una volta, sono discriminati rispetto ai colleghi delle altre materie. Scarica la diffida da inviare al Miur.
(Teleborsa) - Dopo quasi due anni di mancate assunzioni di amministrativi, tecnici e ausiliari della scuola, il Miur annuncia un l'assunzione di 5 mila lavoratori ATA. "La montagna ha partorito il topolino", sottolinea il sindacato della scuola Anief, che parla di numero "irrisorio" rispetto al totale di 30 mila posti vacanti, formato da pensionamenti e supplenze scadute. "Viene da chiedersi - sottolinea - che fine abbiano fatto le oltre 6.200 stabilizzazioni congelate lo scorso anno, per via delle improbabili (mai realizzate) assegnazioni di quei posti ai 1.644 lavoratori perdenti posto delle province". "E' bene che al Ministero dell'Istruzione si rendano conto che è giunta l'ora di stabilizzare il personale amministrativo, tecnico e ausiliario", denuncia il leader del sindacato Marcello Pacifico, che propone anche di concedere loro pure l'assunzione con modalità retroattiva. "Senza personale addetto alla pulizia e sorveglianza, o quello legato direttamente ai progetti e alla didattica innovativa - conclude - gli obiettivi fissati in ogni istituto attraverso il Piano dell'offerta formativa di durata triennale non saranno attuabili".
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
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