A tre settimane dall’inizio delle lezioni, le lungaggini dell’amministrazione continuano a lasciare scoperte tantissime cattedre, a discapito degli alunni “certificati”, per via di una norma assurda che lascia ai precari un posto su tre benchè vacanti. Presso l’istituto di Casalecchio di Reno, il Dirigente scolastico ha convocato i genitori per concordare giorni e orari nei quali i ragazzi disabili possono stare a casa che, così, seguiranno le lezioni solo in determinati giorni e fasce orarie.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): siamo all’epilogo di quanto denunciamo da tempo. Gli errori fatti in Parlamento sui disabili e le lungaggini per assegnare le supplenze annuali stanno provocando un danno su più fronti: nello stesso tempo, infatti, mandando i disabili a scuola “a turno”, si nega loro il diritto allo studio, si determina una discriminazione rispetto agli studenti normodotati e si produce un ulteriore problema organizzativo alle famiglie che, infatti, hanno già manifestato in diversi casi il proprio dissenso.
Prosegue, intanto, l’iniziativa gratuita Anief “Sostegno: non un’ora di meno!”, attraverso cui viene messo a disposizione delle famiglie un modello di lettera per richiedere sin dal primo settembre le ore di sostegno per l’intera durata dell’orario di servizio settimanale dell’insegnante specializzato: se non saranno erogate le ore di sostegno necessarie in questi primi giorni di scuola o in caso di inadempienze, le segnalazioni possono essere già raccolte dal sindacato inviando una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Proprio nell’anno di attuazione della Buona Scuola, il Miur continua a risparmiare sul personale Ata. Alla cancellazione di 47mila posti, per via del dimensionamento di Tremonti-Gelmini, ha fatto seguito quest’anno la sparizione di altre 2.020 unità. Dagli istituti cresce, così, la richiesta di incremento di organico. Il Miur risponde ma sempre con il “bilancino”: in tutta la Sicilia è stato implementato di soli 80 posti. La Lombardia ne ha ricevuti appena 239 in deroga ma non bastano, comunque, a sopperire il taglio dei 392 del 2015. Intanto, le assunzioni rimangono solo annunciate e anche il “potenziamento” ha rispecchiato tale logica: è giunta una mole consistente di lavoro in più ma neanche un posto. In questa situazione di emergenza, il minimo che potesse fare il Miur era cancellare la norma taglia-supplenze brevi: non è stato fatto e, in compenso, l’amministrazione continua a tenere nascosti migliaia e migliaia di posti liberi.
Marcello Pacifico (presidente Anief): come si può investire nella scuola e, poi, risparmiare sui suoi elementi portanti? Abbiamo sempre più l’impressione che contro il personale Ata ci sia una sorta di accanimento: non si spiegherebbero, infatti, dopo due anni di blocco del turn over per via del mai compiuto assorbimento dei lavoratori delle province, le 10mila assunzioni annunciate in estate dal sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, ma di cui si sono perse le tracce. Non si comprenderebbe, inoltre, neppure la comunicazione di volontà, fatta ai sindacati solo pochi giorni fa, di realizzare un piano straordinario di immissioni in ruolo a favore del personale Ata attraverso la Legge di Stabilità ma, per il quale, ancora non si sa nulla sulla copertura economica. Nella logica degli annunci incompiuti, vi è anche il promesso concorso per Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi.
Sondaggio Swg: per il 67 per cento dei docenti i presidi hanno troppi poteri ed è sbagliata l'assegnazione di un premio. Per il 64 per cento via studenti e genitori nei comitati di valutazione. Gilda: "Se il governo vuole la pace faccia retromarcia sulla chiamata diretta". Puglisi (Pd): "Nuovo contratto e attenzione ai precari". Il sindacato Anief ha reso pubblico uno studio Eurostat che ricorda come l’Italia abbia i maestri delle scuole elementari e gli insegnanti delle superiori “più vecchi d’Europa”.
Diventa sempre più visibile il gap che divide un docente italiano da quelli degli altri paesi moderni: da Bruxelles, attraverso Eurostat, giunge la notizia che l'Italia è prima per numero di maestri delle elementari over 50, come anche per docenti della secondaria. Nella scuola primaria italiana oltre un maestro su due ha superato i 50 anni (53%), mentre alle medie e alle superiori si arriva al 58%. La media Ue è, invece, rispettivamente del 32,4% e del 38,1%. I dati non riguardano solo l’Europa, ma si estendono a livello Ocse. Le riforme hanno, inoltre, prodotto un tonfo dei pensionamenti, con influssi negativi sul turn over e anche l’Ape per i nati tra il 1952 e il 1954 non servirà a molto; per non parlare dell’entità dell’assegno di quiescenza, visto che per 41 docenti su 100 la pensione non arriva a mille euro netti.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): anche il Governo ci ha messo del suo, decidendo inopinatamente di escludere non abilitati e laureati dall’ultimo Concorso a cattedra, facendo così fuori in partenza tutti i giovani laureati con l’aggravante che ci saranno pure oltre 20mila posti persi, per via della mancanza di programmazione del Miur. In Italia i docenti continueranno, così, a essere immessi in ruolo attorno ai 40 anni con diversi casi anche dopo i 50 e, in alcuni, pure over 60. Anche gli esecutivi precedenti hanno fatto il loro, con i 200mila posti tagliati negli ultimi anni, oppure dimenticando e abbandonando oltre 4mila ‘Quota 96’ che nel 2012 avrebbero dovuto lasciare il servizio: diventa, così, una chimera il ringiovanimento dei nostri insegnanti che, nonostante tutto, sono sempre pronti a migliorare le proprie competenze e professionalità, anche in situazioni lavorative di disagio e sempre più contrassegnate da stipendi da fame.
Accoglimento totale in ben quattro tribunali del lavoro per le tesi sostenute dall’Anief sul pieno diritto al reinserimento in Graduatoria a Esaurimento dei docenti cancellati per non aver prodotto domanda di aggiornamento/permanenza. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Francesca Lideo, coadiuvati dal prezioso lavoro dei nostri legali sul territorio, ottengono un nuovo successo per il nostro sindacato con pieno accoglimento dei ricorsi e la condanna del MIUR presso il Tribunale del Lavoro di Crotone (Avv. Schipani), Santa Maria Capua Vetere (Avv. Abbate), Udine (Avv. Niro) e Verona (Avv. Di Pietro). I nostri iscritti, ora, potranno nuovamente accedere all’assegnazione di contratti di lavoro a tempo determinato o indeterminato in base al proprio punteggio e ottenere il reintegro della propria posizione in quelle graduatorie da cui il Ministero dell’Istruzione li aveva, illegittimamente, “esiliati” a vita. Anief riapre i termini di adesione ai ricorsi al PdR per l’inserimento/reinserimento in GaE.
Primo provvedimento favorevole ottenuto dai legali Anief sul diritto al pieno riconoscimento del servizio svolto nelle scuole paritarie ai fini del punteggio nelle procedure di mobilità. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Mirella Pulvento ottengono piena ragione per un nostro iscritto presso il Tribunale del Lavoro di Trieste con il riconoscimento dell’illegittimità del CCNI dello scorso 8 aprile, “nella parte in cui esclude l’attribuzione di punteggio al servizio prestato negli Istituti paritari” specificando che, in tal modo, si viola la normativa primaria di riferimento che impone di valutare i servizi di insegnamento prestati scuole paritarie “nella stessa misura prevista per il servizio prestato nelle scuole statali”. Anief ricorda che è possibile ottenere riconoscimento del servizio svolto negli istituti paritari anche ai fini della ricostruzione di carriera, aderendo allo specifico ricorso.
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