I ricorsi con Anief superano quota 25mila, forse si arriverà a 30mila: si tratta di un candidato su sei escluso dalle prove, dopo che si è formato per anni proprio per raggiungere tale obiettivo. Le regioni con più ricorsi sono Sicilia, Campania e Lombardia. Hanno tutti presentato domanda d’ammissione scritta. Se il Miur canta vittoria perchè l’età media delle 165.578 domande ordinarie è pari a 38,6 anni, il sindacato ribatte che il vero ringiovanimento del corpo docente italiano si sarebbe potuto raggiungere aprendo la selezione indistintamente a tutti i laureati. Perchè il 55% dei primi 20mila ricorrenti hanno tra i 22 e i 35 anni.
Marcello Pacifico (presidente Anief): serviva una fase transitoria, prima dell’entrata a regime del nuovo reclutamento previsto dalla Legge 107/15, ma il Ministero non ha voluto. Occorreva riservare, da una parte, il 40% dei posti messi a bando a chi ha svolto oltre 36 mesi di servizio, come previsto dal decreto legislativo 165/2001. E aprire a quei giovani laureati che hanno studiato all’Università per fare questo mestiere. Invece, si sono calpestati i più elementari principi di meritocrazia e parità di accesso alle selezioni pubbliche. I numeri su coloro che hanno fatto ricorso con noi parlano chiaro. Ora abbiamo fondate speranze che possano comunque partecipare alle prove, alimentate dalle prime sentenze positive sui 10 provvedimenti d’urgenza presentati, che i Tar stanno emettendo in questi giorni.