È la risposta del sindacato agli allarmanti dati pubblicati oggi dall’Ocse: come indicato da un’autorevole ricerca internazionale, la nostra istruzione pubblica stagna in fondo alle classifiche perché i docenti vengono pagati poco e perché hanno classi sovraffollate, a volte ‘pollaio’. Lo stesso motivo per il quale la dispersione scolastica e il numero di ragazzi che non studiano e non lavorano hanno raggiunto quote record.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): occorre incentivare il personale garantendogli uno stipendio dignitoso, iniziando a riportarlo almeno al costo della vita, e metterlo nelle condizioni di lavorare meglio. Riformando i cicli, con la scuola anticipata di un anno ed estendendo a 18 anni l’obbligo formativo, saremmo certi del risultato.