Sit-in all'ufficio regionale per chiedere il diritto alla mobilità e a lavorare vicino ai propri cari. "La Buona Scuola - avverte il leader sindacale Pacifico - rischia di scatenare una guerra tra poveri"-
Sit-in all'ufficio regionale per chiedere il diritto alla mobilità e a lavorare vicino ai propri cari. "La Buona Scuola - avverte il leader sindacale Pacifico - rischia di scatenare una guerra tra poveri"-
Il disegno di legge per rivoluzionare l'insegnamento è partito alla Camera. L'obiettivo è la sua approvazione entro l'estate. Ma negli articoli in discussione niente posti per i precari e compaiono le chiamate dirette dei docenti aggirando graduatorie e concorsi. Pratica già bocciate dalla Corte costituzionale di Sergio Mattarella.
1) L’ANIEF è ammesso in audizione per l’esame del d.d.l. Atto Camera 2994
Il presidente Pacifico presenterà numerosi emendamenti dinanzi alla VII Commissione della Camera dei deputati.
2) Picconatori della funzione docente
L’entourage di esperti che sembrano avere crescente influenza sul Governo sono, probabilmente, gli ispiratori, dopo la bocciatura on line delle Linee Guida su La Buona Scuola, della stretta sulla libertà di insegnamento introdotta nel d.d.l. che il Parlamento sta esaminando.
Nel disegno di legge contenente la riforma del settore scolastico sono previste oltre 100mila assunzioni, ma nemmeno una riguarda amministrativi, tecnici e ausiliari precari. Eppure la scuola dell'autonomia conferisce alla categoria sempre più competenze e responsabilità: vi sono almeno 10mila posti vacanti, su cui vanno collocati a tempo indeterminato altrettanti dipendenti non di ruolo con più di 36 mesi di servizio. Su questo punto la Curia europea si è espressa in modo inequivocabile, ma visto che l'Esecutivo non vuole cambiare rotta il sindacato è costretto a portare la problematica in piazza, davanti alla Camera, confluendo con la protesta di Usb e Unicobas. Per l’occasione, Anief ricorderà anche i tanti punti che sviliscono la categoria. A tal fine, metterà a disposizione dei lavoratori di tutte le scuole italiane una serie di pullman per raggiungere da ogni Regione la capitale, dove i manifestanti confluiranno in piazza Montecitorio.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): per la Corte di Giustizia europea l’abuso di precariato va interrotto per tutto il personale. Perché i dipendenti sono tutti uguali, non ci sono primi e ultimi.
1) Convegno: "DIDAMATICA 2015". A Genova dal 15 al 17 Aprile 2015
Giunto alla ventinovesima edizione, si propone agli operatori della formazione come fonte di aggiornamento sulle ricerche e le esperienze nel settore del digitale applicato alla didattica.
2) Diritti dei consumatori: al via programma Antitrust-Miur
Il tema della tutela e delle garanzie negli acquisti verrà studiato in migliaia di scuole; la norma di riferimento sarà il decreto legislativo n.21 del 21 febbraio 2014, che ha recepito una Direttiva della UE in materia di Consumer Rights.
3) I “picchi di utilizzo” mandano in tilt il portale SIDI
I servizi del portale SIDI sono attualmente solo parzialmente disponibili.
4) C’è un giudice, a Berlino (a Lussemburgo) ma occorre che, a Roma, Renzi , Speedy-Renzi non corra all’indietro
Com’è impostato, il d.d.l. che Renzi presenta al Parlamento vanifica sostanzialmente il senso della Sentenza della CGUE che impone, per i neoassunti, il contratto a tempo indeterminato.
Rimangono fuori dalle assunzioni e addirittura dalle supplenze tantissimi docenti abilitati, da anni impegnati nell’insegnamento su posti vacanti. Viene elusa la sentenza della Corte di Giustizia europea dello scorso 26 novembre. Via libera alla chiamata diretta incostituzionale. A rischio reggenze di migliaia di istituti e la governance delle scuole
Marcello Pacifico (presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione): non ha senso lasciare fuori dalle assunzioni coloro che fanno parte delle liste d’istituto o che si sono abilitati con TFA, PAS, diploma magistrale, cancellati o mai inseriti: hanno conseguito l’abilitazione con lo stesso percorso didattico e le stesse selezioni in entrata e in uscita. Sarebbe bastato realizzare un censimento dei posti effettivamente vacanti per accorgersi che circa l’80 per cento di quelli oggi conferiti al 30 giugno sono in realtà a tutti gli effetti liberi: quindi utili per le immissioni in ruolo. E, allo stesso, tempo ci sono una miriade di altri problemi che il ddl non solo non risolve, ma acuisce. Come l’assurdità della chiamata diretta, già cassata dalla Consulta nel 2013, in occasione di un altro tentativo maldestro: quello della Regione Lombardia.
Pubblichiamo alcuni articoli sull'Università, negli atenei è boom di prof a contratto, mentre ricercatori e docenti a tempo pieno rimangono al palo.
1)Progetto: Qualità nella Scuola dell'infanzia. Monitoraggio fino al 30 aprile 2015
Vi lavora l’Università Milano-Bicocca, insieme a Università e Istituti di Ricerca di altri 10 Paesi UE, per approfondire la conoscenza dei servizi educativi rivolti all'infanzia nei diversi Paesi.
2) La chiamata diretta triennale dei docenti: un ballon d’essai nella deregulation del diritto del lavoro
C’è un abbinamento, nel d.d.l. Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione, con delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti, che ci sembra messo lì dal Governo allo scopo di sperimentare le reazioni nei lavoratori del pubblico impiego. Che significato ha l’avere il Governo presentato contestualmente la norma triennale del Job Act e il limite triennale delle nomine ai docenti?
Invece di provvedere a stabilizzare decine di migliaia di ricercatori e docenti, da anni, se non decenni, impegnati quotidianamente a condurre la didattica e la ricerca nelle nostre università, da Viale Trastevere, quindi, è arrivata l’idea “geniale”: salvare i corsi di laurea a rischio allargando il numero di professori a contratto: si istituzionalizzano così sempre più rapporti annuali a contratto, spesso in cambio di un mero rimborso spese, ad insegnanti esperti e cultori delle varie materie. Superando, nemmeno di poco, l’originario limite legislativo del 5%. Anche la Legge di Stabilità ha dato il suo contributo negativo. Per non parlare della nuova ripartizione del fondo ordinario degli atenei. È la conferma che oggi in Italia chi ha i titoli e la voglia di insegnare e fare ricerca all’università ha le ali tarpate.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir):il continuo ricorso alla contrattazione privatistica per assicurare la costante erogazione dell’attività didattica, sta mettendo a serio rischio l’intera sopravvivenza del servizio nazionale universitario. Il tutto, calpestando la Carta europea dei ricercatori. Non è un caso se vi sono sempre meno iscritti, troppi studenti fuori corso e un numero altissimo di cultori, assegnisti, dottori di ricerca, ricercatori, verso l’estinzione, e quasi-docenti in perenne attesa di fare il “salto” negli organici accademici. Ma contro tutto ciò abbiamo deciso di dire basta: se necessario ricorreremo fino alla Curia europea.
Disponibile il modello di richiesta di inserimento da inviare entro il 1° aprile 2015 all’intendenza scolastica di Bolzano. L’invio del modello entro i termini indicati è indispensabile per poter ricorrere. Le adesioni al ricorso saranno aperte sul portale Anief nei prossimi giorni.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.