L’Aran certifica che per docenti, Ata e dirigenti scolastici nel 2015 indennità fisse, straordinari, premi di produttività, indennità di turno, disagio e altre competenze accessorie hanno costituito appena il 12% del totale. Secondo il sindacato, il problema non sta però nella mancata assegnazione del salario accessorio, ma sia nel mancato superamento del Decreto Legislativo 150/09, nella parte che limita fortemente l’assegnazione delle indennità integrative, sia nella scarsità di fondi che vengono assegnati al personale scolastico per esercitare le loro funzioni professionali. Servono 185 euro di aumenti medi a regime, in modo da sopperire al gap rispetto all’inflazione, così da prevedere un incremento adeguato dopo ben otto anni di blocco. Tra l’altro, la somma va corrisposta a partire da settembre 2015. Ecco perché Anief rilancia il ricorso per ottenere l'allineamento dell'indennità di vacanza contrattuale, con l’aumento in busta paga mensile del 10% da settembre 2015.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la parte pubblica e il Governo devono prevedere l’adeguamento stipendiale degli ultimi 18 mesi, così come anche certificato dalla Ragioneria dello Stato, nella misura del 50% rispetto al 14% dell'aumento del costo della vita tra il 2008 (anno del blocco dell'indicizzazione) e il 2015 (anno dello sblocco del contratto). Invece, l’ultimo Documento di Economia e Finanza parla di possibile blocco dell’indennità di vacanza contrattuale fino al 2021 e questo non è ammissibile.