Il ministro dell’Istruzione continua a parlare di riduzione delle classi e non del numero di alunni che vi stanno dentro. Dopo averlo dichiarato a maggio, oggi il ministro Patrizio Bianchi lo ha ribadito sostenendo che “va ridotto il numero delle classi per aumentarne la qualità”. Replica Marcello Pacifico, presidente Anief: “Se si vuole aumentare la qualità della didattica non si possono lasciare in vita classi con oltre 20-25 alunni. Noi sosteniamo da anni che il modello da seguire è quello delle classi composte da non oltre 15 iscritti, con un numero di ore di scuola allungato e il ritorno alle compresenze già dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia, che andrebbe svolto assieme ai maestri della primaria per un avvicinamento graduale, metà ludico e metà formativo, alla scuola vera. Invece, ci ritroviamo con classi strapiene di alunni, non di rado anche con più di un alunno disabile al quale vengono sottratte indebitamente pure le ore di sostegno previste dal Pei. La denatalità potrebbe diventare un’opportunità importante per cambiare in meglio la fisionomia della scuola: servono però obiettivi chiari da prefissare, quelli che ad oggi non mi sembra che abbiano fatto propri dalle parti di Viale Trastevere”.