C’è un’assenza che fa rumore nella nota 23439 del 17 luglio con cui il Ministero ha dato il via, a partire da oggi, alle domande per chiedere l’assegnazione provvisoria in deroga ai vincoli previsti dalla normativa vigente. Manca, infatti, qualsiasi riferimento agli assunti dalla prima fascia GPS ai sensi dell’art. 59 D.L. 73/2021.
Ha preso il via oggi la procedura che permette ai docenti (anche educatori e di religione cattolica) di presentare domanda di assegnazione provvisoria o utilizzazione: c’è tempo fino al 4 luglio. Per il personale Ata è tutto spostato avanti di una settimana: dal 27 giugno all’11 luglio. Il personale docente presenterà la domanda attraverso il sistema POLIS; educatori, Irc e Ata si avvarranno del modello di domanda pubblicato sul sito web del Ministero nella sezione “mobilità”. Caduto il vincolo che impone per alcuni anni la conferma su sede di destinazione del ruolo, anche grazie all’Anief, il sindacato non si capacita per quale motivo debbano essere esclusi da questa opportunità tutti i docenti assunti da GPS la scorsa estate, come previsto dall’articolo 59 comma 4 da bando del 23 luglio 2021, impegnati in questi giorni nella prova disciplinare per passare definitivamente a tempo indeterminato: pronti i ricorsi Anief.
“Sugli organici dei docenti ridotti di 10mila unità non ci siamo: siamo arrivati al punto che ora, a sentire il ministro Patrizio Bianchi, dobbiamo anche ringraziare il ministero dell’Istruzione perché avrebbe limitato i tagli che altrimenti, a causa della denatalità, sarebbero stati 130mila. Questa teoria non ci convince. Perché con 15 miliardi in arrivo dal Pnrr, Governo e amministrazione scolastica avrebbero dovuto avere solo una priorità: dimezzare il numero di alunni per classe e incrementare il personale, non tagliarlo”. Sono le parole di commento di Marcello Pacifico alle dichiarazioni rilasciate oggi dal ministro dell’Istruzione sulla decisione di cancellare circa 10 mila cattedre dal 2026. “È una riduzione molto contenuta – ha detto Bianchi - rispetto a quella che sarebbe la caduta dei nostri docenti: 130mila se dovessimo seguire l’andamento demografico. Invece abbiamo scelto di tenere tutte le risorse nella scuola”.
Dopo il recente rinnovo del contratto della Sanità pubblica, a breve l’accordo potrebbe arrivare anche per oltre un milione e mezzo di dipendenti di Scuola, Università e Ricerca: a far ben sperare sono le parole del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che parlando di contratto “ponte” da firmare entro l’estateha di fatto accolto la linea dell’Anief. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, se questi sono i presupposti, si potrebbe pensare già ad un accordo di massima in occasione del prossimo incontro all’Aran del 28 giugno. “Siamo contenti per il personale perché l’inflazione è troppo alta. Si parla di più di 3 mila euro lordi di arretrati a settembre e di circa 110 euro lordi di aumenti”, ha detto oggi il sindacalista ad Orizzonte Scuola.
Il tempo dei rimandi è finito: domani, a partire dalle 12,30, le commissioni congiunte Affari Costituzionali e Istruzione pubblica, beni culturali del Senato dovranno decidere se andare avanti, anche senza l’assenso del Governo, sul maxi-emendamento sulla scuola al Decreto Legge n. 36presentato dalla maggioranza e pubblicato in Gazzetta il 30 aprile scorso. Cosa andranno a votare lo anticipa oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: nel testo – dice il sindacalista ad una testata specializzata - ci sono modifiche, chieste dal sindacato, che “riguardano la possibilità di far inserire i precari in sovrannumero all’anno di formazione universitaria e di considerare come precario anche chi ha lavorato nella scuola paritaria” anticipa. Novità in arrivo anche per il rinnovo del contratto”.