“Con il Decreto Sostegni bis finalmente oggi si recluta da Graduatorie provinciali per le supplenze. Ma la norma si deve corregge. Questo provvedimento deve cambiare: assumere solo da prima fascia è sbagliato, non risolve il problema. Bisogna poi andare oltre le supplenze solo nelle statali. E non va bene l’esame dopo l’anno di prova”. A dirlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso della diretta dal proprio profilo Facebook. Il sindacalista ha ricordato che l’ultima volta che si era deciso di immettere in ruolo con una modalità simile era il 2012: “accadde – ha detto Pacifico – con un emendamento che riapriva le GaE proprio su proposta dell’Anief. Noi abbiamo sempre detto di riaprirle, ora si chiamano Gps. Ma noi avevamo detto anche di aprire alla tre fasce per il ruolo. Bisognava dare accesso almeno alla seconda, perché i precari vanno chiamati tutti per i ruoli”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso della diretta dal proprio profilo Facebook si è espresso sui concorsi e ha affermato che “vanno semplificati tutti. Nel testo del Decreto legge Sostegni bis si specifica che la semplificazione andrà applicata ai prossimi concorsi e ad alcune classi di concorso di quello ordinario già bandito. Ciò è incostituzionale, non va bene”, non ci sono classi di concorso di serie A e di serie B. “Inoltre – continua il leader Anief - secondo noi, vanno riaperti i termini, per permettere a chi può adesso di parteciparvi. Ancora, noi pensiamo che debba essere introdotta la soglia della sufficienza per il superamento della prova”, ha concluso il sindacalista autonomo.
Oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, dal suo profilo Facebook ha avviato una diretta per parlare di Scuola e sindacato. A proposito del Decreto Sostegni Bis, ha affermato che così come è stato “fatto non va bene. Bisogna lavorare tutti insieme al testo, presentare proposte. L’Anief non lo ha voluto così, è necessario cambiarlo. Ieri, durante l’incontro che ha portato alla firma del Patto per la Scuola, lo abbiamo sottolineato: è importante portare avanti i Tavoli, affrontare le problematiche. Noi conosciamo le sofferenze dei precari. Lo ribadiamo: le idee principali – tra le quali l’assunzione da graduatorie e la mobilità - del decreto sono giuste ma non bastano, così come sono state tradotte nel testo normativo sono sbagliate e vanno cambiate. Anief chiede anche agli altri sindacati di unirci, perché questi temi vanno oltre le singole battaglie. Se è il caso organizziamo una manifestazione. Serve l’appoggio di tutti, poi ovviamente la politica deve fare il suo. Portiamo avanti giuste soluzioni, tutti insieme, ha concluso il leader Anief”.
In vista del nuovo anno scolastico, da avviare nella massima sicurezza, diventa imprescindibile revisionare gli organici del personale scolastico, ripristinare i plessi scolastici cancellati e ridurre il rapporto alunni-docenti: a sostenerlo sono Cisal e Anief, che – all’indomani del Patto per la Scuola sottoscritto a Palazzo Chigi - hanno presentato specifici emendamenti al decreto legge n. 59 del 6 maggio scorso sulle “Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”, già fatti pervenire alla V Commissione del Senato. L’obiettivo è quello di arrivare alla “riduzione del numero di alunni per classe e per istituzioni scolastiche, a partire dal prossimo anno scolastico, alla luce dell'andamento demografico della popolazione, finalizzato le risorse per migliorare il servizio e favorire la diffusione del tempo pieno" Le risorse serviranno anche, a regime, a finanziare quanto previsto per le scuole normodimensionate ai sensi del comma 978 dell'articolo 1 della legge 178/2020.
Marcello Pacifico ricorda, come è stato detto anche alla Conferenza Stato-Regioni, che se si vuole tornare a scuola tutti in presenze e in sicurezza “è importante rivedere il rapporto alunni-classi, alunni-plessi scolastici, alunni-insegnanti: è la chiave per sconfiggere il grande male della dispersione scolastica, acuito con la pandemia. Anche nella scuola dell’infanzia, le famiglie hanno portato sempre meno i loro bambini a scuola, ma il problema riguarda tutti, anche la scuola superiore dove il tasso di abbandono è aumentato. Solo con gli organici differenziati e riducendo il numero di alunni per classe si può mettere il docente nella possibilità, in concerto con le azioni di recupero, di incidere sul progetto di crescita degli apprendimenti di ogni studente, a partire da quelli che hanno più difficoltà. Ecco a cosa serve il miliardo che ora chiediamo”.
Cento anni fa nasceva Venero Girgenti. La sua è una storia epica, di un uomo d’altri tempi. Innamorato della scrittura, della comunicazione e del teatro, è stato in grado di creare dal nulla, nel profondo Sud, un giornale dedicato interamente alla Scuola. È lui l’artefice della Tecnica della Scuola, la testata che ha appena compiuto 72 anni e che continua a rimanere un saldo punto di riferimento per chi oggi opera nella formazione scolastica