Il sindacato Anief ha avviato il ricorso al Tar del Lazio per ottenere il punteggio per il possesso di master e corsi di perfezionamento per tutti i profili nella terza fascia delle graduatorie d’istituto del personale Ata. Per aderire cliccare qui, c’è tempo fino al 22 aprile
Il Governo, attraverso la Funzione Pubblica, ha deciso di mettere mano al reclutamento dei suoi dipendenti: l’intenzione dell’esecutivo è espressa nell’articolo 10 del Decreto Legge del 1° aprile, n. 44 contenente Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubbliciappena pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
“La volontà è quella di rendere i concorsi più snelli, anche quelli già banditi – dice a Italia Stampa il presidente Anief Marcello Pacifico -: per il personale della scuola, le cui domande sono state presentate tempo addietro, ormai quasi un anno fa”, stiamo parlando di selezioni per il primo e secondo ciclo “che non sono mai partite. Come Anief chiediamo, se a questo punto veramente vogliamo tutto il personale in cattedra il prossimo 1° settembre, che venga trovata una soluzione alternativa” e immediata. “Una buona idea potrebbe essere quella di reclutare dalle graduatorie provinciali per le supplenze, perché quelle a esaurimento e dei concorsi sono ormai vuote”, dice il leader del giovane sindacato.
Le proposte emendative al Dl Sostegni (A.S. 2144) riguardano l’abolizione dei vincoli per neo-assunti in merito alle operazioni di mobilità (31.39, 31.0.8, 31.012, 31.0.16) e di assegnazione provvisoria (31.26 e 31.25), l’estensione della card al personale precario docente, amministrativo ed educativo ( 31.33), la proroga dei contratti al 31 agosto su organico Covid (31.34 e 31.0.14) con inserimento in organico di diritto e i posti di assistente tecnico negli istituti comprensivi ( 31.35) in scadenza al 30 giugno
Oggi è l’ultimo giorno utile per il personale docente per poter presentare la domanda di mobilità: la stragrande maggioranza degli interessati non potrà però muoversi. Ignorando l’emergenza pandemica, l’amministrazione scolastica ha infatti deciso, assieme ad una ridottissima disponibilità di giorni utili per presentare domanda, di adottare una serie di vincoli che trasformeranno le richieste in un vero terno al lotto. “È stata organizzata una procedura che, al di là delle parole della politica, non ha visto rimuovere il vincolo quinquennale per i neoassunti, che quest'anno risulta ancor più assurdo, dopo un anno di pandemia, a causa del divieto di spostamento fra Regioni", ha detto Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, nel corso di un’intervista all’agenzia Teleborsa. "Chi è stato assunto lontano da casa, nonostante vi fossero posti vacanti e disponibili affidati in supplenza, dovrà ora subire la beffa di restare lontano dalla famiglia. L'Anief ha quindi messo a disposizione un modellino per potere fare domanda di assegnazione temporanea nel prossimo anno, al di là delle assegnazioni provvisorie, al di là degli stessi vincoli normativi e contrattuali oggi esistenti". Inoltre, il sindacato ha deciso di ricorrere in tribunale per la tutela dei diritti di tutti i lavoratori che chiedono solo di avvicinarsi a casa.
L’organico Covid potrà essere riconfermato per il prossimo anno scolastico 2021/22: l’annuncio è arrivato ieri, durante l’incontro tra amministrazioni e sindacati: si tratta di 50.000 ATA, perlopiù collaboratori scolastici, e 25.000 docenti assunti quest’anno a tempo determinato per fronteggiare l’emergenza sanitaria, ottimizzare la sorveglianza e la messa in sicurezza delle scuole, assicurare igiene continua degli spazi. Al momento, scrive la stampa specializzata, si tratta di un impegno ma non c’è ancora il documento normativo, per il quale probabilmente bisognerà attendere il periodo estivo.
“La prima parziale risposta dell’amministrazione per noi è importante – spiega Marcello Pacifico – presidente nazionale Anief – ma siamo ancora alle buone intenzioni. Tra l’altro riguarderebbe solo il prossimo anno e non, come sarebbe opportuno, la trasformazione dei docenti e Ata aggiuntivi in pianta stabile nell’organico delle rispettive categorie. L’esigenza di aggiungere qualche unità di personale in ogni istituto autonomo è legata infatti al Covid19, ma di fatto è anche una necessità assoluta, perché le nostre scuole hanno estremo bisogno di personale aggiuntivo, per mille motivazioni che vanno dalla sostituzione del personale titolare al supporto ai tanti progetti e alle enormi incombenze che vengono condotti nei luoghi di formazione pubblica”.