Il neo ministro Patrizio Bianchi conosce il mondo della formazione, l’eccellenza dei percorsi, l’efficacia nell’evitare la dispersione scolastica. Marcello Pacifico (Anief): “Abbiamo difeso con tutte le energie possibili i docenti che hanno svolto servizio nei percorsi di istruzione e formazione professionale e gli insegnanti con servizio misto, i grandi esclusi dal corso straordinario avvenuto in piena pandemia che non porterà alla stabilizzazione del personale necessario nelle scuole, ora chiediamo al ministro di essere ascoltati e di non proseguire la via della discriminazione”
Ultime speranze appese all’emendamento richiesto da ANIEF al decreto Milleproroghe. In caso di rigetto, il giovane sindacato è pronto attraverso i propri legali a far ottenere il diritto a chi presenterà la domanda ai trasferimenti per via giudiziaria, anche su tutti i posti vacanti e disponibili, dopo i successi già ottenuti. Partecipa al webinar di presentazione o chiedi una consulenza allo sportello sindacale. Quasi pronta l’ordinanza ministeriale sulla mobilità per l’a.s. 2021/2022, che sarà presentata nei prossimi giorni ai sindacati. Anief pronta ad avviare azioni legali per i propri iscritti che presenteranno la domanda al fine di favorire i trasferimenti rispetto ai posti limitati e ai vincoli di permanenza di cinque anni per neo assunti e sui posti di sostegno, peraltro dichiarati illegittimi da diverse sentenze. Possibile ricorrere per ottenere la corretta valutazione dei titoli e dei servizi nonché per il diritto alla precedenza nella mobilità interprovinciale ai docenti che assistono genitori con disabilità grave. Avvia la preadesione gratuita ai ricorsi con i legali ANIEF
“È giusto parlare di fare ripartire la scuola con la didattica in presenza, è uno degli obiettivi che abbiamo tutti quanti, perché se lo aspettano le famiglie, lo chiedono i ragazzi ma soprattutto bisogna farlo in sicurezza. Per questo serve un piano sugli organici e sugli spazi delle scuole”: a dirlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, nel corso di un’intervista rilasciata a Italia Stampa, a commento della volontà espressa dal nuovo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi di riportare in classe gli alunni il prima possibile.
Così commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, la parte del contenuto di un articolo di oggi del Corriere della Serache riprende l'idea lanciata dal nuovo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in un suo libro prima di diventare titolare del dicastero di viale Trastevere. “Fa bene il neo ministro ad affrontare la questione, ma non è certo riducendo di un anno le superiori che si potrà risolvere il problema del ritardo delle competenze dei nostri alunni – dice il sindacalista autonomo -, ancora di più perché si tratta di un tentativo fatto in passato e andato a vuoto, per tagliare 40mila cattedre e risparmiare oltre un miliardo di euro: l’ultima volta a proporlo fu l’ex ministra Maria Chiara Carrozza, sette anni fa, ma non si è andati mai oltre la sperimentazione adottata in alcuni licei. Sicuramente gli intenti dell’attuale ministro sono diversi, però cancellando di un anno l’offerta formativa di fatto si andrebbe a incrementare i già alti tassi di dispersione scolastica e di Neet. Riteniamo che l’obbligo formativo vada esteso, dai 3 anni alla maggiore età e comunque fino al diploma, e non ridotto, potenziando il Pcto nel triennio finale delle superiori”
“È arrivato il momento che un ministro del Lavoro prenda di petto la situazione del personale non di ruolo e dica basta alla precarietà nella Scuola, nell’Università, nella Ricerca e nell’Afam. Basta, quindi, con la supplentite nella pubblica amministrazione: basti pensare che negli ultimi otto anni il 35% di posti in più per gli infermieri e medici sono stati dati ai precari. Bisogna finirla con questo tipo di amministrazione per fare rilanciare la macchina dello Stato”. A dirlo è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso di un’intervista rilasciata a Italia Stampa, che anche con il nuovo esecutivo Draghi si posiziona in difesa dei tanti precari nella PA, in particolare nella scuola dove la percentuale di supplenti è ormai doppia al resto del pubblico impiego e superiore al 20% rispetto al personale di ruolo.