È stato sottoscritto oggi dall’ARAN e dalle organizzazioni e confederazioni sindacali rappresentative, dopo più di vent’anni dall’ultimo, il nuovo accordo per l’attuazione della legge sul diritto di sciopero nel comparto istruzione e ricerca. Firma anche ANIEF ma con una dichiarazione a verbale sulle criticità che permangono nel testo finale
Incremento dei posti di sostegno; cancellazione delle cattedre in deroga; ammissione al Tfa sostegno per tutti i candidati che hanno presentato domanda oppure sono risultati idonei nelle precedenti procedure di selezione, sono già di ruolo o hanno svolto 36 mesi di servizio; assunzione in ruolo degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione. Sono i punti focali richiesti dall’Anief per il miglioramento del sostegno a 300 mila alunni disabili iscritti nei corsi scolastici italiani: le istanze, attraverso una serie di emendamenti specifici, sono state presentate alla V commissione della Camera che sta esaminando il testo della Legge di Bilancio già approvata dal CdM in vista della conversione da attuare entro fine anno.
Marcello Pacifico, presidente Anief, spiega che “deve finire il tempo delle assegnazioni dei docenti in ritardo, perché fa venire meno il diritto allo studio dei nostri studenti più bisognosi di attenzione. Basta, quindi, con i posti in deroga che non comportano assunzioni e trasferimenti. Serve poi un incremento importante delle cattedre. Per i Tfa è bene che venga ammesso il personale che ha svolto 36 mesi di servizio, ma anche per tutti coloro che hanno presentato domanda. Una decisione figlia anche dalla pessima distribuzione dei posti messi a bando rispetto alle necessità effettive e alla richiesta. Si ricordi a questo proposito quanto accaduto in Piemonte, dove si sono contate 50 candidature a fronte di 458 posti di specializzazione autorizzati. Per questo motivo abbiamo deciso di presentare dei ricorsi finalizzati ad essere ammessi e partecipare agli scritti del V ciclo Tfa sostegno per gli alunni disabili. Riteniamo infine importante assumere in ruolo anche gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, il cui operato risulta sempre più prezioso ai fini della corretta inclusione degli alunni con disabilità”.
Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha incontrato oggi i rappresentanti delle organizzazioni sindacali rappresentative della Scuola in risposta alla richiesta di incontro urgente sulla decisione di tenere in didattica a distanza le scuole medie, nonostante il passaggio del Piemonte da zona rossa ad arancione. Per ANIEF ha partecipato il segretario generale, Marco Giordano.
Il sindacato Anief non si rassegna: il rischio biologico di chi opera nella scuola va riconosciuto. È un intervento che va attuato per dare una risposta ai reali pericoli per la salute a cui si espongono insegnanti e personale Ata, che in questa fase di emergenza epidemiologica hanno toccato l’apice. L’adozione del provvedimento è stata chiesta in questi giorni dal giovane sindacato anche alla V Commissione della Camera, attraverso un apposito emendamento, impegnata nella valutazione del Disegno di Legge di Bilancio 2021già approvato dal Governo.
Nella richiesta di modifica del testo, l’organizzazione sindacale chiede che entro il corrente anno scolastico di proceda con “l’avvio di una nuova sessione contrattuale per l’assegnazione a tutto il personale scolastico, di un’indennità per il rischio biologico e di un’indennità specifica per i videoterminalisti. Nella motivazione dell’emendamento, Anief ricorda che quello “del docente, dell’educatore e di buona parte del personale Tecnico, Amministrativo e Ausiliario, è un lavoro relazionale, che ogni giorno prevede lo scambio ravvicinato di contatti con decine di alunni. In un contesto di continua preoccupazione per il contenimento dell’epidemia diventa pertinente il conferimento di un’indennità di rischio”.
Il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico: “Non si può continuare a ignorare l’elevata percentuale di over 60 e di docenti e Ata potenzialmente fragili, con un indice di burnout derivante della maggiore vulnerabilità psico-fisica di chi lavora a scuola. È una condizione scientificamente riconosciuta, ma non dallo Stato. Per questo, sempre nella Legge di Bilancio, chiediamo pensioni anticipate per tali lavoratori, come avviene con le forze armate. Anche se la scuola è un luogo sicuro, rimane un dato di fatto incontrovertibile: esiste un rischio biologico effettivo a scuola, poiché c’è un elevato quotidiano numero di alunni e di personale. Quanto è garantito da tempo, sotto forma di assegno, al personale sanitario, ora va quindi attribuito pure al personale scolastico. Anche solo di 10 euro al giorno, rispetto ai 40 euro di un infermiere e ai 100 euro di un medico, andrebbero a costituire un riconoscimento importante”.
Molti i docenti e gli Ata presenti all’incontro on line di ieri pomeriggio: a relazionare Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato, e Daniela Rosano, segretario generale Anief. Marcello Pacifico ha illustrato l’attività del sindacato confluita nella produzione dei 68 emendamenti alla Legge di Bilancio 2021, presentati ai deputati della V Commissione della Camera per il personale del comparto istruzione e ricerca su organici, salario, reclutamento, mobilità, pensioni, sostegno, welfare, Irc, educatori, estero, università, ricerca, Afam. Daniela Rosano ha poi spiegato, nel dettaglio, gli emendamenti proposti da Anief e atti a tutelare i lavoratori della scuola.