Il Ministero dell’istruzione ha illustrato ai sindacati rappresentativi del comparto istruzione e ricerca la bozza di regolamento delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Superiore per la Pubblica Istruzione, che dovrebbero svolgersi la prossima primavera. Per Anief presenti i segretari generali Marco Giordano e Giovanni Portuesi
Sarebbe di complessivi 196 miliardi la parte del Recovery Plan che il governo metterà a disposizione per le sei macro-aree del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: in base alla bozza che sta circolando in queste ore risulta che alla digitalizzazione e innovazione saranno destinati 48,7 miliardi, all’area “rivoluzione verde e transizione ecologica” andranno 74,3 miliardi, al settore Infrastrutture per una mobilità sostenibile 27,7 miliardi. Il capitolo “Istruzione e ricerca” potrà invece contare su 19,2 miliardi, quello sulla Parità di genere su 17,1 miliardi, secondo la bozza. L’area sanità, infine, conterà su 9 miliardi.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “i soldi del Recovery fund dovranno servire, per circa la metà, a riparare i danni prodotti dalla riforma Tremonti-Gelmini del 2008, che portò via alla scuola quasi 10 miliardi di euro cancellando 4 mila istituti, dirigenti scolastici e Dsga, 250 mila posti, tanto tempo scuola. Noi ne avevamo chiesto, anche incontrando il premier Conte durante gli Stati Generali questa estate, almeno 14 miliardi. Quindi ben venga questo investimento. Anche perché la spesa pubblica per l’istruzione in Italia si conferma tra le più basse nell’UE. Questi fondi, quindi, serviranno per mettere finalmente mano alle infrastrutture scolastiche, alla digitalizzazione, per maggiorare gli organici, assumere tutti i precari e aumentare le ore di scuola, ridurre l’abbandono scolastico e il numero dei Neet”.
Anief avvia i ricorsi dedicati ai docenti in ruolo su posti di sostegno della scuola secondaria di II grado retribuiti come “docente diplomato” per rivendicare in tribunale il loro giusto diritto alla medesima retribuzione riconosciuta ai colleghi laureati. Marcello Pacifico (Anief): “I docenti di sostegno della scuola secondaria di II grado devono avere un'unica retribuzione a prescindere che siano laureati o diplomati perché svolgono il medesimo ruolo”
Le stranezze e iniquità normative della scuola italiana non hanno limiti: una di queste è l’applicazione del diritto di precedenza del lavoratore che assiste, come referente unico, il genitore con alta invalidità alla sola fase della mobilità provinciale e non per quella interprovinciale. Praticamente, l’assistenza al genitore viene agevolata solo se il dipendente scolastico – docente o Ata - è in servizio nello stesso comune o nella medesima provincia; al di fuori di tali confini, il diritto decade. L’aspetto più assurdo di tale interpretazione – la quale nega in pieno quanto previsto dall’ex art.33 comma 5 della Legge 104/92 - è che è stata normata all’interno dell’articolo 13 punto IV del CCNI sulla mobilità, sottoscritto dagli altri sindacati. Anief attraverso una mozione - approvata durante il terzo Congresso nazionale - chiede quindi all’amministrazione di mettere mano a tale grave stortura che danneggia migliaia e migliaia di lavoratori della scuola, già alle prese con pesanti problematiche familiari certificate.
Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato rappresentativo, fa notare che “la precedenza per soddisfare il diritto all’assistenza del genitore invalido non può mutare in base alla collocazione della scuola dove si svolge servizio o si è stati assegnati, magari pure da un algoritmo sballato. Qui vi sono in ballo conquiste dei lavoratori che vanno dalla tutela della salute, dei disabili e della solidarietà sociale che non possono essere schiacciate dalla burocrazia. È chiaro che fino a quando non si sbloccherà la situazione continueremo ad andare avanti con i nostri ricorsi al giudice del lavoro”.
L’epidemia Sars-Cov-2, con i suoi lutti e i suoi drammatici effetti sulla popolazione, impone la necessità di ridefinire e di riattualizzare le tematiche della Ricerca Pubblica in Italia, in una fase che nei fatti segna una cesura nella nostra storia: lo sostiene l’Anief approvando una mozione specifica durante il terzo Congresso nazionale che ha confermato presidente fino al 2024 Marcello Pacifico, con la quale si vuole modificare il CCNL, in cui dovranno trovare posto gli incrementi dei livelli salariali del personale e norme innovative.
“Oggi stiamo vivendo una emergenza sociale, economica e sanitaria – ha detto il leader del sindacato autonomo - uno sforzo collettivo, con l’impiego di conoscenze e competenze di tutti gli ambiti e discipline: queste dovranno essere valorizzate e coordinate in misura crescente nel futuro, dotando il Paese di istituzioni di Ricerca efficaci, forti e coordinate in grado di dare un supporto fattivo a tutta la società e di contribuire al rilancio dell’Italia. Per questi motivi faremo di tutto per rafforzare la presenza dell’Anief nei luoghi di lavoro, attivando un’azione costante per accrescere il numero di iscritti, per tutelare il personale, per promuovere azioni in tema di benessere lavorativo, per la formazione e la crescita dei nuovi quadri sindacali”.