Il giovane sindacato con una proposta di emendamento al disegno di legge di Bilancio intende far partecipare tutti i candidati alla graduatoria finale, eliminando la procedura selettiva in modo da garantire l’assunzione di tutti i 60 mila precari con 36 mesi di servizio partecipanti. Marcello Pacifico (Anief): Siamo stati i primi a denunciare l’illegittima esclusione anche al ministero della Funzione Pubblica. Ora, chi era stato escluso può partecipare gratuitamente al ricorso ancora aperto al seguente link
L'Anief continua a vincere in tribunale e a ottenere piena conferma delle ragioni da sempre sostenute in favore del personale precario della scuola, docente e ATA, destinatario di contratti a termine per supplenze “brevi e saltuarie” con ben sei nuove sentenze che arrivano dal Tribunale del Lavoro di Bologna, Ferrara, Foggia e Ravenna e che condannano il Ministero dell'Istruzione a riconoscere la Retribuzione Professionale Docenti (RPD) e il Compenso Individuale Accessorio (CIA) anche al personale docente e ATA che ha svolto supplenze temporanee. Marcello Pacifico (Anief): “È sempre illegittimo discriminare i precari: sono professionisti cui va riconosciuta parità di retribuzione anche quando svolgono supplenze brevi”. L'Anief ricorda a tutti i propri iscritti che è ancora possibile aderire gratuitamente allo specifico ricorso promosso dal nostro sindacato per vedersi riconosciuto l’assegno mensile dal valore di 164,00 euro fino a 257,50 euro per i docenti e da 58,50 fino a 64,50 euro per gli ATA.
Mentre il testo della Legge di Bilancio approvata dal CdM prevede una formazione obbligatoria per i docenti di sostegno senza specializzazione, Anief chiede ai deputati di approvare degli emendamenti per ammettere tutti i precari con 36 mesi di servizio e tutti i candidati ai corsi al di là dell'offerta degli Atenei, visto che anche le lezioni potrebbero svolgersi online: in questo modo si cercherà di evitare di trovarsi ancora una volta, anche il prossimo anno scolastico, con più di 50 mila insegnanti senza titolo.
L’organizzazione sindacale Anief ricorda che sul sostegno c’è un concentrato di precari senza eguali in alcun comparto: circa il 40% rispetto all’organico di diritto, con appena 101.164 docenti su 180 mila totali. E di questi almeno 50 mila non sono specializzati. Per questo motivo occorre aprire i corsi specializzanti a tutti coloro che ne fanno richiesta, considerando che non sono un numero altissimo e che anche in occasione dell’ultimo Tfa sostegno in alcune province le richieste di accesso sono state numericamente inferiori ai posti messi a bando. E poiché gli iscritti disabili ai corsi scolastici aumentano di 10 mila unità ogni anno la situazione non potrà che peggiorare, considerando coloro che passano su disciplina o vanno in pensione. Il giovane sindacato sta quindi predisponendo un emendamento specifico al disegno di legge di bilancio per avviare il numero dei docenti specializzati e consentire il conseguimento del titolo di specializzazione prima dell'inizio del nuovo scolastico.
La tutela Anief nei confronti dei docenti con diploma magistrale immessi in ruolo “con riserva” non si arresta neanche dopo l'accettazione di un “nuovo” ruolo da Graduatorie di Merito. L'Anief, unico sindacato che da sempre si batte al fianco dei docenti con diploma magistrale per tutelare il loro giusto diritto all'inserimento in GaE e all'accesso al ruolo, avvia altre due azioni legali dedicate ai docenti immessi in ruolo da GaE “con riserva” per ricorso pendente e ora nuovamente immessi in ruolo per scorrimento delle Graduatorie di Merito 2016 o 2018 per ottenere la retrodatazione giuridica della nuova immissione in ruolo che elimina de facto il “vincolo quinquennale” nella sede di titolarità e l'integrale computo del precedente ruolo nella ricostruzione di carriera. Marcello Pacifico: “Ribadiamo il nostro NO a qualsiasi tipo discriminazione posta a discapito del personale che da anni lavora nella scuola con professionalità”.
Se si firmasse il CCNL, si registrerebbero aumenti del 4% degli stipendi a fronte di un’inflazione dell’1,5% tra il 2019 e il 2021, con aumenti medi di cento euro mensili pro capite da gennaio 2021, arretrati fino a mille euro per il biennio precedente e il possibile recupero dell’elemento perequativo. Marcello Pacifico (Anief): È un segnale positivo in un momento di crisi economica, che riduce, però, soltanto in parte il gap del 10% tra l’aumento dell’inflazione registrata negli ultimi dieci anni e i livelli stipendiali maturati dai dipendenti pubblici e della scuola.