Gli insegnanti che conseguiranno il titolo a maggio non bastano a coprire i vuoti di organico. Anief chiede l’avvio di un percorso straordinario, in modalità telematica e a costi ridotti, riservato al personale con 24 mesi di servizio su posti di sostegno per conseguire la specializzazione e garantire il diritto all’istruzione di tutti gli alunni. Scarica la lettera inviata dal presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, al ministro Gaetano Manfredi.
Pubblichiamo il testo del messaggio MAECI di oggi, 12 marzo 2020, che contiene ulteriori disposizioni riguardanti il personale scolastico in servizio all'estero. Anief ha da tempo sollecitato il MAECI a dare alle sedi disposizioni chiare e puntuali per gestire questa grave emergenza
Marcelo Pacifico: Oggi abbiamo ottenuto un primo risultato che però non ci soddisfa, continueremo a seguire l'evoluzione di questa emergenza, avendo due obiettivi chiari: la tutela dei diritti e della salute del personale scolastico in servizio all'estero
Dopo lo spostamento delle prove di accesso, disposta con DM 176 dell’11 marzo 2020, è ora indispensabile la proroga per la presentazione delle domande per l’ammissione alle prove d’accesso e per il pagamento dei contributi
Negli ultimi giorni, sono giunte al sindacato Anief diverse richieste di chiarimento sulle modalità di gestione della didattica via web: si tratta della procedura d’insegnamento che tutte le scuole stanno portando avanti per sopperire alla sospensione dell’attività didattica prevista fino al prossimo 3 aprile. Molti docenti hanno chiesto se sia lecito gestire dall’alto metodologie, software, piattaforme digitali d’utilizzo, come starebbero tentando di fare alcuni dirigenti scolastici. Il giovane sindacato ritiene di no. Sia per il vuoto contrattuale in merito, sia perché la libertà d’insegnamento va sempre e comunque tutelata.
Marcello Pacifico (Anief): “No alle invasioni di campo. I docenti hanno dimostrato e stanno dimostrando di non volersi sottrarre, benché non vi siano obblighi contrattuali in tal senso, all’impegno di continuare a mantenere un contatto attivo con i loro alunni. Il sindacato, tuttavia, ribadisce che occorre anche evitare il rischio del digital divide: un rischio, concreto se pensiamo che non tutte le famiglie hanno a disposizione connessioni, computer o tablet. Va infatti ricordato che, pur considerando la presenza di buone pratiche in alcune realtà, in Italia il ritardo informatico e telematico rimane considerevole. I docenti sono consapevoli di questo. È bene che tutti lo tengano presente, rimanendo con i piedi per terra, evitando di avventurarsi in progetti formativi impossibili”.