Lunedì 7 gennaio, il sindacato Udir, che tutela i diritti dei dirigenti scolastici, è intervenuto presso il Senato della Repubblica, in audizione in I e VIII Commissione del Senato, e ha presentato delle modifiche al disegno di legge n. 989. La delegazione Udir, composta da Patrizia Costantini, Pietro Perziani e Serena Maiorca, si è espressa sul reclutamento dei ricorrenti al bando di concorso 2011, il regolamento di contabilità degli istituti, la valutazione dei dirigenti scolastici, la responsabilità in tema di sicurezza e di utilizzo delle risorse, del nuovo salario accessorio con il versamento della RIA nel FUN di area. Il testo, composto da 5 parti, prospetta operazioni di semplificazione che riguardano: il reclutamento dei DS, la contabilità dell’istituto, la valutazione dei dirigenti scolastici, le norme sulla sicurezza degli istituti scolastici e il salario accessorio dei dirigenti scolastici. Scarica la Memoria.
La Legge di Stabilità sblocca l’indicizzazione del tasso di indennità di vacanza contrattuale rimasto fermo per dieci anni senza recuperare l’aumento del costo della vita registrata, ma ancorandosi a quella programmata. Salvato per il solo nuovo anno l’elemento perequativo mentre possono partire le trattative per l’utilizzo delle risorse stanziate per il rinnovo dei contratti. In attesa di un nuovo accordo, per tutti i lavoratori che operano per lo Stato, alla fine, per tutto il 2019, non si andrà oltre la previsione dell’indennità di vacanza contrattuale, pari allo 0,42 per cento dal 1° aprile al 30 giugno prossimi e allo 0,7 per cento a decorrere dal 1° luglio 2019.
Per Marcello Pacifico (Anief), quando si aprirà il tavolo per il rinnovo dei contratti, il Governo dovrà chiarire se ha l’intenzione di recuperare il gap perso rispetto all'aumento dell'IPCA registrato nell'ultimo decennio. L’incremento di 5 punti di stipendio col vecchio contratto rimane molto distante dai 14 punti di aumento dell'inflazione registrata tra il 2008 e il 2018: Anief ribadisce il consiglio ai dipendenti pubblici, a partire da docenti e Ata, di ricorrere in tribunale per il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale nel periodo 2015-18, in modo da recuperare almeno il 50% del tasso IPCA non aggiornato dal settembre 2015.
Per fronteggiare l’alto e crescente numero di alunni con disabilità occorrono nuove disposizioni e da adottare con urgenza: oltre alla trasformazione dei 50 mila posti a tutti gli effetti vacanti in disponibili, oggi furbescamente lasciati in deroga, grazie al mantenimento in vita della Legge 128/14, è necessario provvedere a formare nuovi insegnanti. Perché se è vero che vi sono già alcune decine di migliaia di insegnanti precari già specializzati, confinati assurdamente nelle GaE, è altrettanto vero che secondo quanto ha riferito l’Istat ad inizio 2019, il 36% dei docenti di sostegno insegnerebbe senza titolo. Per fronteggiare questa emergenza di personale specializzato, confermata dai dati Istat di alcuni giorni fa, il sindacato Anief, ha presentato alla prima Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama una richiesta di modifica al decreto Semplificazioni, nella quale si chiede di far valere, per l’accesso sovrannumero ai corsi di specializzazione, “l’idoneità conseguita a seguito di superamento del concorso ordinario”. Intanto, il Tar Lazio ha condannato l'Ufficio scolastico regionale siciliano sul meccanismo con il quale quest’ultimo ha determinato i posti per gli alunni disabili relativi agli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019. Annullando tutti gli atti amministrativi collegati alla determinazione degli organici di sostegno nell’Isola. La sentenza sarà discussa lunedì con l’assessore regionale all’istruzione e alla formazione professionale e martedì presso l’Usr Sicilia, quando la delegazione Anief chiederà la trasformazione di tutti i posti in deroga tra i 7 mila rilevati dovuta a effettive esigenze in organico di diritto.
I precari della Provincia Autonoma di Trento hanno ottenuto ancora una volta ragione grazie all'intervento dei legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli, Nicola Zampieri e Maria Maniscalco che battono di nuovo l'Amministrazione in Corte d'Appello e ottengono la conferma delle sentenze che riconoscevano il pieno diritto dei precari agli scatti di anzianità e al risarcimento del danno per illecita e abusiva reiterazione di contratti a termine. Ancora possibile aderire gratuitamente ai ricorsi promossi dall'Anief.
Arrivano ancora soddisfazioni dalla battaglia posta in essere dall'Anief contro le discriminazioni che da anni subiscono i precari della scuola italiana in aperta violazione di specifiche direttive comunitarie. La Corte d'Appello di Trento condanna la Provincia Autonoma per il mancato riconoscimento delle progressioni stipendiali ai lavoratori precari della scuola e riconosce il loro diritto al risarcimento del danno in caso di illegittima e abusiva reiterazione di contratti a termine oltre il limite dei 36 mesi di servizio.
Il presidente Pacifico plaude all'iniziativa dei deputati del M5S che raccoglie la denuncia fatta da Anief all'indomani dell'approvazione della legge 133/08 che ha cancellato a regime 200 mila posti anche e soprattutto con la riduzione del tempo scuola. Ma ci vuole l'impegno del Governo a sostenere le risorse finanziarie previste per non derubricarla a semplice manifestazione d'intenti come si evince dal primo dibattito avvenuto in VII Commissione all'avvio dell'esame del provvedimento.
Alla Camera ha preso il via in questi giorni l’iter legislativo della proposta di legge n. 877, presentata da deputati del M5S (primo firmatario l’on. Lucia Azzolina, del M5S, e tra gli altri onorevoli Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura della Camera, che in passato si è già speso per questo genere di iniziative), che potrebbe cambiare la gestione delle classi, il rapporto educativo e le condizioni di apprendimento per gli studenti. L’obiettivo che si vuole ottenere con la proposta, ricorda la rivista Tuttoscuola, è quello di “annullare la riforma Tremonti-Gelmini che una decina di anni fa con la legge 133/2008 innalzò di un punto in un triennio il rapporto alunni/docente, portandolo da 8,94 del 2008 a 9,94 del 2012, per una “migliore qualificazione dei servizi scolastici e di una piena valorizzazione professionale del personale docente”. I costi del progetto sono considerevoli (oltre 2 miliardi a regime dal 2022), ma secondo Marcello Pacifico (Anief-Cisal) si tratta di “norme fondamentali per migliorare il livello dell’attività didattica che si attua in qualsiasi Paese moderno: avere delle classi da 30 e più alunni costituisce un’offesa ai suoi cittadini e alle nuove generazioni che si vanno a formare. Oltre che continuare a tenere alti i rischi relativi alla sicurezza di chi è presente in quelle classi. Sul sostegno, poi, si tocca l’apice della mancata inefficienza”.