Non lasciano spazio a dubbi i dati pubblicati in queste ore dall’Istituto nazionale di valutazione, relativi alle prove di italiano e matematica nelle classi riguardo il valore aggiunto delle prove nazionali, che fa luce anche sui fattori endogeni, come il background ambientale: a livello di scuola secondaria, le percentuali di istituti eccellenti da Firenze in giù rimangono davvero bassi; alla primaria non va molto meglio. Marcello Pacifico (Anief): Da una parte c’è il Nord, dove il tempo pieno è garantito sostanzialmente per l’intera domanda, e i servizi annessi agli istituti scolastici, come gli scuola-bus, le mense, gli agenti territoriali a supporto, oltre ai buoni livelli socio-culturali del posto, alla lunga non possono che dare un’impronta positiva sui livelli dell’offerta didattica e sugli apprendimenti. Dall’altra parte, il Centro-Sud, vittima dell’abbandono dello Stato centrale, degli ultimi decenni, a livello di servizi ed infrastrutture, che non risparmia le scuole, visto che in certe regioni, come la Campania, il tempo pieno si ferma al 15% e attorno agli istituti permane il vuoto. Ed è in questo contesto che si colloca l’opera straordinaria del corpo docente e del personale tutto in servizio nelle scuole del Sud, dove si lavora in contesti difficili se non ostili.