Nessun dubbio per i Tribunali del Lavoro di Mantova e Busto Arsizio (VA) che accolgono i ricorsi Anief contro “l'algoritmo impazzito” e condannano il Ministero dell’Istruzione all’immediato trasferimento di altri tre docenti imponendo il rispetto del principio costituzionale del merito. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Nessun dubbio per i Giudici sul diritto al trasferimento in base al punteggio posseduto”.
Il MIUR paga di nuovo lo scotto dei madornali errori nei trasferimenti effettuati nel 2016 e subisce altre tre sconfitte in tribunale grazie all’intervento dei legali Anief Walter Miceli, Fabio Ganci, Marco Di Pietro, Pasqualino Miraglia e Anna Maria Ferrara che ottengono tre distinte sentenze con la conferma che le tesi Anief sul cosiddetto “algoritmo impazzito” erano fondate e che il Ministero dell’Istruzione ha effettuato i trasferimenti senza rispettare il fondamentale principio del merito. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Abbiamo ribadito in udienza che l’assunto secondo il quale l’ordine di preferenze costituisce il criterio primario e il “punteggio” costituisce un criterio meramente suppletivo, così come sostenuto dal Miur riguardo le procedure di mobilità 2016, non è supportato da alcuna disposizione di legge o di contratto collettivo e, di conseguenza, deve soccombere in favore di criteri costituzionalmente orientati quali il punteggio posseduto e, dunque, il merito. I giudici ci hanno dato nuovamente ragione e abbiamo ottenuto il trasferimento di altri tre docenti che potranno rientrare nelle province di appartenenza”.