Tutte le notizie

° Il Miur fornisce dati e informazioni sull’ormai imminente Esame di Terza media.
I candidati saranno oltre 593mila; avranno più tempo per affrontare la prova Invalsi. A placare le polemiche sulla scritta per la seconda lingua straniera, interviene una precisazione del Ministero (“Per quanto riguarda la valutazione della seconda lingua comunitaria nell’ambito dell’esame di Stato, si confermano le indicazioni di carattere generale fornite con la circolare ministeriale n. 46 del 26 maggio 2011. Tuttavia, in risposta ai quesiti pervenuti, si precisa che i collegi dei docenti potranno mantenere ferme le eventuali diverse scelte già operate, qualora le ritengano più rispondenti alla programmazione scolastica”). Osserviamo che ci sono volute le proteste (disposizioni intempestive, perché troppo a ridosso dell’esame, e inopportune perché interferenti con l’autonomia delle scuole in materia di Piano dell’offerta formativa) per indurre il Miur a precisare il senso del passaggio, contenuto nella Nota n.46/2011, relativo alla seconda lingua straniera. Adesso è chiaro a tutti che la prova è facoltativa ma con un po’ di saggezza si sarebbe potuto prevenire ogni equivoco; anche perché al Ministero dovrebbero aver imparato a prevenire le polemiche (che scoppiano, opportune et importune, ormai per tanti motivi, anche per ragioni politiche generali. Segnaliamo che sul sito del Miur è in evidenza l’Allegato tecnico relativo alle modalità di svolgimento della prova nazionale nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo. Di seguito, riportiamo alcuni passi dell’informazione fornita (7 giugno) dall’Ufficio Stampa Miur.
… I ragazzi dovranno sostenere più prove scritte (Italiano, Matematica ed elementi di scienze e tecnologia, lingue straniere, la Prova Nazionale INVALSI) e il colloquio finale su tutte le materie affrontate nell’ultimo anno. … Quest’anno l’Invalsi, accogliendo le richieste di diverse scuole, ha deciso di allungare di 30 minuti il tempo a disposizione per lo svolgimento del test: 15 minuti in più per il test di matematica e 15 in più per il test d’italiano. Si passerà dunque dai 60 minuti dello scorso anno a 75 minuti per ciascuna prova. Inoltre è previsto che gli studenti svolgano prima la prova di matematica e, dopo una pausa di 15 minuti, quella d’italiano.
Il test Invalsi si svolgerà lunedì 20 giugno, unica data stabilita dal Miur per la prova nazionale. Il calendario per le altre prove invece è stabilito autonomamente dalle singole scuole.
Per quanto riguarda la prova scritta della seconda lingua straniera nell’ambito dell’Esame di stato, il Miur conferma le indicazioni contenute dalla circolare n.46 del 26 maggio 2011 che stabilisce l’autonomia dei collegi dei docenti nella scelta della prova scritta. … Come per la Maturità, per essere ammessi all’Esame di terza media è necessario conseguire la sufficienza (6/10) in tutte le materie, compreso il voto in condotta. Il punteggio finale è determinato dalla media tra il voto di ammissione, il punteggio conseguito in ciascuna prova scritta, compreso il test INVALSI, e quello raggiunto nella prova orale. Sia il voto finale che il punteggio di ciascuna prova dell’Esame saranno espressi in decimi. Agli studenti particolarmente meritevoli, che a conclusione di tutte le prove previste dall’Esame raggiungono il punteggio finale di 10/10, la Commissione può assegnare all’unanimità la Lode.

° E’ illecito che i dd.ss siano compensati per l’attività di coordinamento dei corsi
Segnaliamo l’articolo “I dirigenti non vanno pagati per il coordinamento dei corsi”, pubblicato su Italia Oggi; ne riportiamo un passaggio. La Ragioneria generale dello Stato (www.rgs.mef.gov.it/) fornisce un elenco delle irregolarità più frequenti.

“I d.s. non hanno diritto a percepire indennità accessorie per aver svolto attività di coordinamento, ad es., in occasione di corsi o seminari. La retribuzione dei dirigenti infatti è da intendersi come onnicomprensiva… Il provvedimento indica, per ogni illecito, la normativa di riferimento. E quindi agevola il reperimento delle disposizioni dalle quali estrarre il comportamento corretto, cui deve attenersi l’amministrazione scolastica”.
(Fonte: ItaliaOggi – 7 giugno 2011)
 

° Bando "Scuole in WiFi”: destinatarie le scuole di ogni ordine e grado.
E’ promosso dal Ministero per la pubblica amministrazione e innovazione e dal Miur. Se ne dà notizia nel sito della Presidenza Consiglio dei Ministri.

La finalità è quella di creare all'interno degli edifici scolastici zone WiFi aperte a studenti e docenti, per favorire la fruizione di servizi di didattica innovativa, sia di tipo didattico che amministrativo. Le istituzioni scolastiche interessate, hanno tempo fino al 15 luglio 2011 per richiedere la fornitura del kit WiFi costituito da un insieme di apparati e servizi (consentiranno di creare punti di accesso ad internet, senza la necessità quindi di cablare gli edifici scolastici).
Per maggiori informazioni è attivo il numero verde 800.254.009.

° Nei giorni di domenica 12 e lunedì 13 giugno si vota per i referendum popolari
Le sessioni elettorali referendarie hanno validità solo se si raggiunge il quorum dei votanti: la metà degli aventi diritto, più un elettore (circa 25 milioni di persone). Con il SI, l’elettore manifesta l’intenzione di abrogare l’una e/o l’altra delle norme vigenti; contrassegnando il NO, l’elettore manifesta l’intenzione di mantenerle.
a) referendum popolare n. 1 – Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione della legge che dà l'affidamento a soggetti privati o privati/pubblici della gestione del servizio idrico.
b) referendum popolare n. 2 – Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma. Quella che consente al gestore di avere un profitto sulla tariffa dell'acqua, indipendente da un reinvestimento per la riqualificazione della rete idrica.
c) referendum popolare n.3 – Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme. Quelle che permettono la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano.
d) referendum popolare n. 4 – Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale. E’ la norma che permette al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri di non comparire in udienza penale durante la loro carica.

° Novità positive nel trend degli studi universitari, negli aa aa dal 2004 al 2010.
Si rilevano dalla ricerca “XIII Profilo dei laureati italiani”, di Almalaurea: più studenti frequentano regolarmente le lezioni, e più studenti si laureano nei termini canonici del corso universitario. Riportiamo alcuni dati, come riferiti dà Tuttoscuola.

“…. I laureati pre-riforma del 2004 conseguivano il titolo a 27,8 anni contro i 26,9 anni relativi al complesso dei laureati 2010. Un valore che migliora al netto del ritardo all'immatricolazione: per il complesso dei laureati, l'età alla laurea passa da 26,9 a 24,9 anni. La regolarità nel concludere gli studi negli anni previsti dagli ordinamenti, che era a livelli ridottissimi anche fra i laureati pre-riforma nel 2004 (15 laureati su cento), si è più che raddoppiata ed è raggiunta oggi, complessivamente, da 39 laureati su cento (sino al 47,5% tra i laureati di secondo livello). La votazione finale, sia pure molto diversificata anche nell'ambito dei medesimi corsi, rimane sostanzialmente immutata nei suoi valori complessivi (103 su 110 nel 2010) e raggiunge valori prossimi al massimo fra i corsi specialistici (108,1 su 110).
L'analisi delle condizioni di studio restituisce un quadro caratterizzato dal forte incremento della frequenza alle lezioni che per 68 laureati su cento (contro i 55 su cento del 2004) riguarda nel 2010 più dei tre quarti degli insegnamenti previsti (sono 68 per cento per i laureati di primo livello; 72 per i laureati specialistici). Aumentano anche le esperienze di lavoro condotte durante gli studi… Tirocini formativi e stage svolti e riconosciuti dal corso di studi sono un altro degli obiettivi strategici che segnalano una importante inversione di tendenza sul terreno dell'intesa e collaborazione università-mondo del lavoro… Ottime le performance universitarie delle donne, che rappresentano il 60 per cento del complesso dei laureati e hanno votazioni più elevate in un sempre più ampio ventaglio di percorsi disciplinari.
(Fonte: Tuttoscuola .com del 27 maggio)

 

° Una levata di scudi contro l’ingresso dei privati nel sostegno agli alunni disabili
Il Disegno di Legge n. S 2594, presentato da due parlamentari della maggioranza ed assegnato in sede referente alla VII Commissione Permanente del Senato, se approvato autorizzerebbe i dd.ss. a definire progetti in collaborazione con privati, (senza gravare la finanza pubblica di oneri aggiuntivi). Molti i critici, a livello politico (PD-IDV), sindacale (Cgil), e associazionistico (Equality Italia, ANFFAS, Fand).

Il parere di Leoluca Orlando: “…una scuola pubblica che non tutela e non aiuta l'integrazione dei suoi figli più deboli e sfortunati ha fallito la sua principale missione educativa”.
Il parere di Nina Daita: “l'accesso alla scuola è un diritto costituzionale e i disabili pagano le tasse proprio come tutti quanti gli altri" e "la banalità di una proposta del genere può determinare una sofferenza immane per migliaia di alunni con disabilità”.
Il parere di Simona Clivia Zucchett: “… tra due anni o poco più le famiglie dei disabili italiani si troverebbero a dover pagare le spese per l'assistenza di sostegno ai propri figli iscritti agli istituti scolastici. Questa notizia è uno schiaffo in pieno viso a tutti i disabili".
Il parere di Roberto Speziale: “Il Disegno di Legge n. S 2594, presentato dai senatori Bevilacqua e Gentile, costituisce un serio rischio per la fruizione del sostegno scolastico degli alunni con disabilità… è assolutamente necessario che il sostegno resti di competenza degli organi pubblici, come gli Uffici Scolastici Provinciali, il MIUR, ASL, Comuni e Province”
Il parere di Giovanni Pagano: “appare singolare e rischioso il tentativo di ipotizzare interventi di personale esterno alla scuola anche per l'attività didattica". Una situazione che secondo la federazione rilancia lo spettro del ritorno alle classi differenziali con "la creazione di gruppi di alunni classificati in virtù del loro funzionamento. Il che equivale a consolidare, nella scuola dapprima e nella società poi, lo stigma del diverso: un diverso che deve stare appartato dal gruppo dei coetanei"….
(Fonti: Tuttoscuola .com del 27 maggio;Superando.it del 30 maggio e del 31 maggio)

° "La nuova strategia Europa 2020: programmi europei per finanziare le politiche sociali, giovanili e culturali sul territorio". Corso di formazione a Milano.
Si terrà il mercoledì 8 giugno 2011 alle ore 9.30, presso la sede di Futura Europa - Via Pergolesi, 8.
L'intervento formativo è destinato in particolare al personale politico e amministrativo degli enti locali e delle organizzazioni no profit attive nel campo delle politiche sociali, giovanili e culturali.
(Fonte: Infohandicap ANNO VI - NEWSLETTER N. 40 DEL 31/05/11)

° “Il Pd si costituisce parte civile, a Palermo, in un importante processo di mafia
Il Partito Democratico della Sicilia si è costituito parte civile nel procedimento “Golem 2” contro Matteo Messina Denaro e le cosche trapanesi.

Presenti in Aula alla prima udienza dibattimentale, tenutasi nella V sezione collegiale del tribunale di Palermo il segretario regionale, Giuseppe Lupo, ed il rappresentante legale, Teresa Piccione.
(Fonte: News Newsletter N° 51 del 21 maggio 2011 On.Tonino Russo)

° “La donna, sorvegliata e punita”. Presentazione del libro di Vincenzo Borruso
Il libro sarà presentato il 13 giugno a Palermo (Palazzo Steri, ore 16,30).

Interverranno: Roberto Lagalla, Rettore dell’Università di Palermo; Simona Mafai, Condirettrice della rivista Mezzocielo; Angela Maria Di Vita, Professore presso l’Università di Palermo; Antonella Monastra, Consigliere comunale di Palermo; Alessandra Siragusa, Deputato.

 

 

° Determinazione degli organici del personale Ata a.s. 2011/2012
Con la Nota 01 giugno 2011 prot. n. 4638, il MIUR ha trasmesso lo schema di decreto interministeriale relativo all’organico di diritto del personale ATA, a.s.2011/2012.

Lo Schema definisce – ma deve ancora passare al vaglio del MEF - i criteri ed i parametri per la determinazione degli organici, e determina la consistenza nazionale e la ripartizione regionale della dotazione per l’anno scolastico 2011/2012. Il provvedimento completa l’attuazione delle prescrizioni di cui al regolamento approvato con D.P.R. n. 119/2009, per effetto del quale, nel triennio 2009-2011, le dotazioni organiche del personale Ata vanno ridotte del 17% rispetto all’organico 2007/2008. La ripartizione a livello regionale delle dotazioni è stata effettuata tenendo conto delle condizioni socio-economiche e delle peculiarità delle aree geografiche esposte a situazioni di disagio, della presenza di alunni diversamente abili, e dei fenomeni connessi ai flussi di immigrazione e di insuccesso scolastico; sono state tenute in debita considerazione particolari tipologie di istituzioni scolastiche e condizioni dell’edilizia scolastica. Allo schema di decreto è allegata la tabella “A” nella quale sono riportate le consistenze di organico, strutturate per aree regionali, sulla cui base gli UUSSRR procederanno a ripartire i posti a livello provinciale. Al provvedimento sono, altresì, allegate ulteriori tabelle (B, C, D) che riportano i contingenti regionali dei profili professionali di assistente amministrativo, assistente tecnico e di collaboratore scolastico, in quanto su tali profili vengono operati gli interventi attuativi della legge n. 133/2008. Per quel che concerne il profilo di direttore dei sevizi generali e amministrativi, le consistenze delle detrazioni dei posti conseguono al dimensionamento della rete scolastica disposto a decorrere dal prossimo a.s.. Agli UUSSRR è attribuita la competenza in merito alla possibilità di derogare ai parametri di calcolo degli organici di istituto, anche per contenere i posti nel limite del contingente regionale assegnato. La tabella “C” indica i contingenti di posti di assistenti tecnici attivabili a livello provinciale. La consistenza delle detrazioni per il 2011/2012 risulta inferiore a quella del biennio precedente. Particolare cura deve essere posta affinché siano evitate duplicazioni di competenze, in tutti i casi in cui si crei compresenza tra il docente della materia, l’insegnante tecnico-pratico e l’assistente tecnico. Nel rispetto della disciplina contrattuale, anche in tema di quel che concerne le modalità di prestazione dell’orario settimanale di servizio, è previsto che l’assistente tecnico, in attuazione del decreto n. 275/1999, espleti attività connesse all’attuazione dell’autonomia didattica, in relazione alla specifica area professionale del laboratorio di titolarità. Si evidenzia la possibilità di ricorrere a modalità diversificate di impiego del personale. In tale contesto si inquadrano gli accordi da definire con i titolari delle imprese di terziarizzazione dei servizi del personale ausiliario. Con il regolamento approvato con il D.P.R. 22 luglio 2008 al direttore regionale è stata ricondotta la competenza in merito alla gestione e, quindi, all’utilizzo sul territorio del personale impiegato nelle ditte d’appalto che forniscono i servizi esternalizzati di pulizia e/o di vigilanza degli alunni e delle istituzioni scolastiche. La terziarizzazione dei servizi attiene all’affidamento in appalto di incarichi inerenti l’espletamento di mansioni e funzioni comprese esclusivamente tra quelle espressamente previste dal vigente contratto di comparto. Per quanto concerne l’adeguamento dell’organico di diritto alla situazione di fatto, non è contemplata l’attivazione di ulteriori posti bensì la compensazione con quelli per i quali ad inizio d’anno non esistano più le condizioni che ne avevano legittimato l’istituzione, all’atto della determinazione dell’organico di diritto. Si segnala, poi, che al fine di pervenire alla maggiore ottimizzazione dei servizi e delle risorse disponibili sono state allestite apposite funzioni informatiche a mezzo delle quali, a cura dei dirigenti scolastici interessati, si deve procedere alla ricognizione anagrafica del personale e delle istituzioni scolastiche nelle quali è stato assegnato personale dichiarato non idoneo per motivi di salute ad espletare le funzioni previste dal profilo professionale di appartenenza. Tale rilevazione deve essere effettuata, in prima applicazione, contestualmente alla trasmissione dei dati a Sistema informativo da parte delle istituzioni scolastiche.

° “La notte dentro”. Presentazione del romanzo di Francesco Scrima
Il libro sarà presentato alle ore 17,00 di venerdì 10 giugno, nella Sala Conferenze del Centro Giovanile “Don Orione”, Via Pacinotti, 49/51 – Palermo.
Un bel romanzo, scritto da un collega che insegna al Liceo Scientifico Einstein; parla di memoria, di impegno civile, di politica, di scuola, di amore.

° Come le proposte di legge dei parlamentari immaginano la scuola prossima ventura
Con le ultime due proposte, concludiamo la ricognizione comparata delle quattro proposte di legge che trattano, in modo a volte differente e in altri casi coincidente, di: reclutamento, inquadramento giuridico e carriera professionale degli insegnanti; decentramento regionale e governance della scuola

3)Scheda della proposta di legge presentata il 30/3/2010, prima firma On.Goisis
“Disposizioni concernenti il sistema dell'istruzione, il governo delle istituzioni scolastiche, il trasferimento delle funzioni amministrative relative al personale della scuola alle regioni, nonché il reclutamento, l'organizzazione e l'inquadramento del personale scolastico nei ruoli regionali e l'istituzione di autonomi livelli di contrattazione collettiva integrativa regionale”
Governance: Si attribuiscono alle regioni non solo le competenze di programmazione della offerta formativa e della rete scolastica ma: la programmazione e gestione degli organici del personale, la programmazione della rete scolastica, il reclutamento, l’albo professionale, l’organizzazione e inquadramento del personale scolastico. Il personale ha dipendenza organica dalla regione e dipendenza funzionale dall’ente locale e dagli istituti scolastici (questi fissano le regole di svolgimento delle attività sul luogo di lavoro, il rispetto e la flessibilità dell'orario) dei quali si rafforza l'autonomia amministrativa (e finanziaria con finanziamento regionale diretto).
Tutto il personale è trasferito alle dipendenze delle regioni e a queste spetta definire gli organici. Si tiene conto delle domande di trasferimento nel ruolo della regione di preferenza. Analoghe disposizioni sono previste per i dirigenti e gli ATA. Sono altresì trasferite alle regioni le competenze degli organi centrali e periferici del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, in materia di personale scolastico. Le regioni predispongono le condizioni atte a garantire la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali. Alle regioni è assegnato uno specifico potere di contrattazione sindacale e alcune funzioni attualmente svolte dagli uffici periferici del Miur. Il comparto scuola è distinto in tre aree separate: a) area della docenza; b) area del personale ATA; c) area dei dirigenti scolastici. Il titolo III prevede l'autonomia statutaria e l'istituzione degli organi di Governo della scuola (il consiglio dell'istituzione e il collegio dei docenti). Le scuola definiscono l'organico funzionale d'istituto, gli strumenti di indirizzo, coordinamento, trasparenza della didattica, di ricerca e organizzazione del personale docente, definiscono gli obiettivi attraverso regolamenti interni. Il Consiglio dell'istituzione delibera annualmente l'organico funzionale: i posti coperti da personale incaricato a tempo indeterminato ovvero quello pluriennale; i posti da mettere a concorso; i posti disponibili per incarichi a t.d.; i posti da assegnare a contratti di prestazione d'opera per insegnamenti o attività particolari; la composizione oraria, anche a tempo parziale, dei posti d'insegnamento; le tipologie e caratteristiche funzionali dei posti da ricoprire per attuare l'offerta formativa.
Reclutamento: La proposta di legge produce il superamento della dimensione nazionale del mercato del lavoro scolastico, causa principale dei maggiori difetti dell'attuale modello, e impedisce di produrre precariato. Le scuole bandiscono concorsi per i posti in ambito regionale. Le procedure concorsuali sono espletate direttamente dalle istituzioni scolastiche, e la graduatoria degli idonei ha validità ai fini della copertura delle cattedre o dei posti che si rendano disponibili nei tre anni intercorrenti tra il primo e il secondo bando di concorso successivo. I vincitori del concorso sono assunti con la qualifica di “docenti ricercatori”, per un periodo massimo di tre anni, con contratto a tempo determinato, con possibilità di trasformarlo in assunzione definitiva. Sulla base dell'albo regionale dei dirigenti, la regione indice concorsi.
La carriera: Gli operatori delle istituzioni scolastiche autonome sono sottoposti a valutazione. I vincitori del concorso sono assunti con la qualifica di “docenti ricercatori” per massimo di tre anni; quello a t.i. è per la qualifica “docenti esperti”). La regione istituisce il comitato di valutazione dell'offerta formativa e del personale scolastico; dura in carica cinque anni ed è articolato a livello provinciale: verifica i risultati del sistema educativo svolto dalle istituzioni scolastiche a livello territoriale; promuove la valutazione interna delle istituzioni scolastiche; verifica efficacia, efficienza ed economicità della gestione delle istituzioni scolastiche; valuta i livelli professionali dei dirigenti, dei docenti, del personale ATA e degli assistenti educatori; interviene a livello consultivo per la conferma e per il passaggio di ruolo dei docenti, nonché per la iscrizione all'albo; stabilisce le forme di raccordo con il sistema nazionale di valutazione.

4)Scheda della proposta di legge 25 febbraio 2011, dei deputati LARATTA e MARINI (PD)
“Norme concernenti il governo delle istituzioni scolastiche e lo stato giuridico dei docenti”
Governance: Alle istituzioni scolastiche è riconosciuta autonomia statutaria. Gli organi delle scuola sono: a) il preside; b) il collegio dei docenti; c) la direzione; d) il consiglio d'istituto. Sono istituiti, nelle scuole, organismi collegiali di valutazione educativa, didattica e disciplinare degli alunni composti dai docenti della classe e presieduti da un docente superiore. La direzione è in numero di cinque componenti, costituiti dai docenti, dal preside, che la presiede e che ne è membro di diritto, e da quattro docenti superiori, di cui due eletti dal collegio dei docenti e due dal consiglio d'istituto. La direzione ha una competenza generale residuale rispetto agli atti rientranti nelle funzioni degli organi dell'istituzione scolastica e che non sono riservati dalla legge o dallo statuto al consiglio d'istituto e al collegio dei docenti; di competenze propositive, di impulso ed esecutive degli atti del consiglio d'istituto e del collegio. Si propone un modello di leadership distribuita interna alla comunità scolastica che diventa titolare del potere normativo coerente con la sua missione (delibera gli organi di governo interno, distinguendoli tra funzioni di indirizzo e di gestione; affida la gestione a un organo collegiale (la direzione) presieduto (a t.d.) dal rappresentante dell'istituzione scolastica (preside è eletto dal consiglio d'istituto tra i docenti superiori; il suo ruolo di insegnante è solo sospeso per la durata del mandato, massimo di tre anni rinnovabili una volta). Le scuole hanno facoltà di eleggere un preside che anche è in servizio in altra scuola.
Rappresentanza sindacale: Il rapporto di lavoro del personale delle istituzioni scolastiche è regolato nell'ambito di un apposito comparto articolato in due distinte aree di contrattazione, rispettivamente, per il personale docente e per il personale non docente.
Carriera: Si istituiscono albi regionali della docenza, ove sono iscritti i docenti in possesso della sola abilitazione e i docenti appartenenti alle fasce di docente associato, docente esperto e docente superiore. L'accesso alla fascia di docente esperto avviene attraverso una procedura di selezione per soli titoli, espletata a livello regionale; a quella di docente superiore attraverso il superamento di un concorso nazionale. All'interno di ciascuna fascia professionale è disposta la progressione economica automatica per anzianità, secondo aumenti a cadenza biennale. Ai docenti esperti possono essere attribuite dal collegio dei docenti specifiche funzioni in relazione ad attività di formazione iniziale e di aggiornamento permanente degli altri docenti e ad altre attività connesse all'attuazione del piano formativo. Ai docenti superiori possono essere attribuite dal collegio dei docenti funzioni quali il coordinamento di dipartimenti o di gruppi di progetto, di valutazione, nonché incarichi ulteriori remunerati con compensi aggiuntivi rispetto allo stipendio maturato, nell'ambito delle risorse iscritte in un apposito fondo d'istituto. I docenti superiori possono essere eletti presidi di una istituzione scolastica nella regione se iscritti all'albo della docenza della regione ove ha sede la scuola e se abbiano superato un concorso nazionale per l'accesso alla fascia superiore della docenza. Quelli che in atto sono dd.ss. sono collocati nella fascia dei docenti superiori; agli stessi è data facoltà di transitare, previo superamento di apposite procedure concorsuali, nei ruoli della dirigenza tecnica del Ministero Fino all'avvio delle procedure di selezione e di quelle concorsuali, le funzioni spettanti ai docenti esperti sono svolte dai docenti aventi dieci anni di servizio effettivo nel ruolo di appartenenza e le funzioni spettanti ai docenti superiori sono svolte dai docenti aventi quindici anni di servizio effettivo nel ruolo di appartenenza. L'attività del personale appartenente alle fasce di docente associato e di docente esperto è soggetta a una valutazione periodica, effettuata da un comitato di valutazione istituito all'interno dell'istituzione scolastica (è composto da 2 docenti superiori eletti dal collegio dei docenti, da 2 docenti esperti eletti dal consiglio d'istituto e da un docente superiore, designato dalle sezioni regionali dal Consiglio superiore della docenza, che svolge funzione di presidente). Il comitato è rinnovato ogni cinque anni. Lo stato giuridico dei docenti non è assimilato a quello di altri dipendenti della P.A., e richiede un organismo tecnico di tutela e un organismo tecnico-rappresentativo (Consiglio superiore della docenza). Ai docenti è riconosciuto ogni dieci anni il diritto a un anno di aspettativa retribuita, frazionabile, per partecipare, anche in Paesi esteri ad attività di ricerca o di formazione. Ai docenti trasferiti d'ufficio in un altro comune, per riduzione dell'organico o per accorpamento di sedi scolastiche, è corrisposta all'effettiva assunzione in servizio nella nuova sede un'indennità corrispondente all'importo di una mensilità della retribuzione in godimento. Ai docenti che svolgono attività di servizio in sedi situate in comuni diversi spetta il rimborso delle spese di viaggio o l'indennità chilometrica per l'utilizzo del proprio mezzo di trasporto riferita alla distanza tra le sedi.