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° Come le proposte di legge dei parlamentari immaginano la scuola prossima ventura
Proseguiamo con la nostra ricognizione comparata di quattro proposte di legge che trattano, in modo a volte differente e in altri casi coincidente, di: reclutamento, inquadramento giuridico e carriera professionale degli insegnanti; decentramento regionale e governance della scuola

2)Scheda della proposta A.C.953, presentata il 18 luglio 2009 dall’On.Aprea presidente della VII commissione Camera, riformula quella presentata nel 2008.
Governance: Nella scuola non dell’obbligo, per alleggerire lo Stato di parte della spesa, si costituiscono fondazioni e consorzi (soggetti pubblici e privati, fondazioni, associazioni di genitori o cittadini, organizzazioni no profit). Tali scuole sono dotate di Autonomia statutaria, per cui la comunità scolastica (d.s., personale, genitori, alunni, rappresentanti territoriali delle realtà culturali, sociali, produttive, professionali e dei servizi) danno le regole all’istituzione (composizione e funzionamento degli organi interni, forme e modalità di partecipazione). Il Consiglio di indirizzo (di durata triennale) comprende una rappresentanza di soggetti esterni ed è presieduto da un genitore o componente esterno; ha i seguenti compiti: approva e modifica lo statuto dell’istituzione scolastica; delibera il proprio regolamento; delibera il POF; approva il programma annuale, il pluriennale e il conto consuntivo; delibera il regolamento di istituto; designa i componenti del nucleo di valutazione; approva accordi e convenzioni con soggetti esterni e la partecipazione a fondazioni-consorzi. I Consigli dei dipartimenti delle aree disciplinari, composti da soli docenti, programmano le attività educative e didattiche.
Rappresentanza sindacale la Proposta Aprea ridimensiona la contrattazione abolendo le RSU, scorpora (art.16) la rappresentanza di tipo professionale da quella sindacale e affida alla prima alcune delle funzioni oggi comprese nella rappresentanza sindacale. Istituisce una specifica area di contrattazione dei docenti “al fine di garantire l'autonomia della professione docente”.
Reclutamento: Si istituiscono albi regionali ai quali possono iscriversi, sulla base del voto di abilitazione, coloro che hanno conseguito la laurea magistrale o il diploma accademico di II livello e l'abilitazione all'insegnamento; gli iscritti all’albo possono chiedere il passaggio all’albo di altra Regione al termine del primo quinquennio. I concorsi sono banditi da reti di scuole. Il reclutamento avviene per un triennio, con vincolo di permanenza nella scuola di assegnazione. Al termine del triennio, l’istituzione scolastica conferma il docente in ruolo e questi può, dandone informazione 6 mesi prima, partecipare ai bandi per il trasferimento a altra scuola.
La carriera (Art. 14) E’ articolata nei tre distinti livelli di docente ordinario, docente esperto e docente senior; a ciascun livello corrisponde un distinto riconoscimento giuridico ed economico della professionalità maturata. L'articolazione in livelli non implica sovraordinazione gerarchica. Ai docenti esperti e senior possono essere conferiti incarichi ulteriori rispetto all’insegnamento, per esigenze connesse con l’attuazione dell’autonomia scolastica. Ai soli docenti senior possono essere attribuiti incarichi in relazione ad attività di formazione iniziale e di aggiornamento, di coordinamento dei dipartimenti o dei gruppi di progetto, di valutazione interna ed esterna e di collaborazione con il d.s. Gli incarichi aggiuntivi sono remunerati con retribuzioni a carattere temporaneo, nell'ambito delle risorse iscritte nel fondo di istituto. La retribuzione iniziale di ciascun livello professionale è fissata dalla contrattazione collettiva ma non può essere inferiore a quella iniziale del livello immediatamente precedente, maggiorata del 30%. All'interno di ciascun livello è disposta la progressione economica automatica per anzianità.
L'attività del personale appartenente ai livelli professionali di docente ordinario e di docente esperto è soggetta a una valutazione periodica, secondo criteri predisposti dall’INVALSI, effettuata da un nucleo di valutazione, in ordine a: a) l'efficacia dell'azione didattica e formativa; b) l'impegno professionale nella progettazione e nell'attuazione del piano dell'offerta formativa; c) il contributo fornito all'attività dell'istituzione scolastica o formativa; d) titoli professionali acquisiti in servizio. Il nucleo di valutazione è presieduto del d.s., ed è formato da due docenti senior, eletti all'interno della istituzione scolastica dai soli docenti esperti e senior. La commissione è rinnovata, di norma, ogni 5 anni. L'avanzamento dal livello professionale di docente ordinario a quello di esperto avviene, a domanda, a seguito di selezione per titoli effettuata da apposite commissioni, tenendo conto dell'attività di valutazione dei crediti formativi posseduti e dei titoli professionali. L'avanzamento dal livello di docente esperto a quello di docente senior avviene mediante superamento di concorso e di corso di formazione, volti a verificare il possesso dei requisiti culturali e professionali dell'aspirante. Il concorso e il corso di formazione sono svolti da reti di scuole. Alle procedure selettive per l’accesso al livello professionale di docente esperto possono partecipare sia i docenti interni, sia quelli provenienti da altre istituzioni scolastiche, a condizione che si impegnino a trasferirsi nella scuola.

 

° Come le proposte di legge dei parlamentari immaginano la scuola prossima ventura
A partire da oggi, proponiamo una sommaria ricognizione comparata di quattro proposte di legge che trattano, in modo a volte differente e in altri casi coincidente, di: reclutamento, inquadramento giuridico e carriera professionale degli insegnanti; decentramento regionale e governance della scuola. Secondo l’ordine cronologico si tratta: - della proposta “C.4091 e abb.”, nel testo presentato alla Commissione Cultura e Istruzione della Camera il 15.02.2005; - della proposta A.C.953, presentata nel 2008, nel testo come riformulato il 22 luglio 2009; della proposta primo firmatario on. Goisis, presentata il 30 marzo 2010; - della proposta, firmatari on. Laratta e on. Marini, presentata il 25 febbraio 2011. Ne estrapoliamo le parti relative al reclutamento e alla carriera, senza pretesa di esaustività. Segnaliamo che negli ultimi tre lustri la legislazione riferibile all’art. 117, terzo e sesto comma, Titolo V Parte seconda Cost. è stata favorevole al decentramento delle competenze, in chiave di devolution e adesso di federalismo; ci riferiamo al D.Lgs. 31 marzo 1998 n. 112 (“Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello stato, alle regioni e agli enti locali”), alla Legge cost. 18 ottobre 2001 n.3, e alla Legge cost. 5 giugno 2003 n.131.
Riferiamo alla prima delle quattro proposte di legge.
Scheda della proposta
“Stato giuridico e diritti degli insegnanti della scuola”
Unifica la C.4091 (Santulli, Forza Italia) e la C.4095 (Napoli, Alleanza Nazionale). In VII commissione non fu appoggiata dall’on. Letizia Moratti, allora ministro della P.I.
Governance: E’ istituito l’albo nazionale dei docenti del sistema nazionale di istruzione e di formazione, suddiviso in sezioni regionali. Si crea la figura dei vice dirigenti e Organismi tecnici rappresentativi, nazionale e regionali, rappresentativi della funzione docente (tengono l’albo professionale, giudicano nelle vertenze disciplinari, stabiliscono i criteri per la formazione iniziale, per l'abilitazione e per il tirocinio nonché gli standard professionali dei docenti). La contrattazione dei docenti è disciplinata attraverso un'autonoma area di contrattazione CCNL . Alla elezione delle RSU partecipa solo il personale non docente delle istituzioni scolastiche.
Reclutamento: L'assunzione con contratto a t.i. si ha a seguito di procedure concorsuali per soli titoli. Al concorso possono partecipare, a domanda, docenti iscritti all'albo. Per espletare le procedure concorsuali, l'istituzione scolastica o formativa costituisce una commissione giudicatrice presieduta dal dirigente dell'istituzione e composta dal direttore dei servizi generali ed amministrativi (con funzioni di segretario), e da tre “docenti esperti” interni.; l’operato della commissione giudicatrice è sottoposta a vigilanza e controllo da parte dell’USR territoriale. Avverso le decisioni della commissione giudicatrice è ammesso ricorso al giudice del lavoro.
Carriera: La collocazione in livelli (docente iniziale, docente ordinario e docente esperto) non comporta sovraordinazione gerarchica. L'avanzamento dal livello di docente iniziale avviene a seguito di selezione per titoli. È disposta la valutazione quadriennale dell'attività docente per i livelli iniziale e “ordinario”. Le scuole istituiscono una commissione permanente di valutazione dell’attività dei docenti, presieduta da un ispettore ed è composta dal d.s., da 2 “docenti esperti”, da 2 genitori (nelle istituzioni scolastiche del I ciclo), o da un genitore ed un allievo (nelle istituzioni scolastiche o formative del II ciclo), nonché da un rappresentante a livello regionale. L'avanzamento nei livelli di docente avviene a seguito di selezione per titoli, tenendo conto di: competenze professionali accertate dalla commissione permanente di valutazione della scuola; valutazione espressa dal d.s.; crediti formativi posseduti e titoli professionali certificati. Alla selezione possono partecipare sia docenti interni, sia di altre istituzioni scolastiche o formative. A tale fine, gli UUSSRR istituiscono commissioni territoriali permanenti per ogni ordine e grado di istituzione, ciascuna presieduta da un ispettore, e composta da un dirigente amministrativo dell'ufficio (con funzioni di segretario), e da 3 “docenti esperti”. Incarichi aggiuntivi, rispetto all'insegnamento, retribuiti con fondi del fondo di istituto, possono essere conferiti ai “docenti ordinari” o ai “docenti esperti”. All'interno di ciascun livello resta la progressione economica di anzianità. Il docente “esperto” può assumere responsabilità in: attività di formazione iniziale e di aggiornamento permanente dei docenti, di coordinamento dei dipartimenti e gruppi di progetto, di collaborazione col d.s.
 

° Programma dell'Unione Europea per i diritti dei minori.
 

Il MIUR, D.G. per gli Affari Internazionali, rende noto che la Commissione europea (http://ec.europa.eu/news/justice/110217_it.htm) ha presentato il programma che, in riferimento alla Carta dei diritti fondamentali dell'UE, tutela i diritti dei minori.
Le finalità del programma sono: - Integrare i diritti dei minori nella politica europea sui diritti fondamentali; - produrre dati e informazioni di base che consentano di orientare il processo decisionale a favore di maggiore tutela dei minori; -sviluppare la cooperazione, con riunioni periodiche del Forum europeo per i diritti di minori. Il programma di sviluppa in quattro ambiti:
1. Una Giustizia a misura di minore:  Norme per tutelare meglio i minori durante i processi e nei tribunali;  norme per salvaguardare i minori quando sono imputati o ritenuti colpevoli di un reato;  norme per garantire che le sentenze sulla responsabilità genitoriale a seguito di divorzio o separazione vengano riconosciute ed eseguite in tutti i paesi dell'UE;  azioni per promuovere le linee guida del Consiglio d'Europa per una giustizia a misura di bambino e per tenerne conto nelle future leggi civili e penali;  sostegno alla formazione dei giudici e di altri operatori per venire incontro alle esigenze dei minori nelle aule di giustizia.
2. Un’azione dell’UE mirata a proteggere i minori vulnerabili:  Migliore preparazione delle autorità competenti per i minori non accompagnati e i richiedenti asilo nell'UE;  attenzione particolare ai minori nei programmi dell'UE per aiutare i Rom ad integrarsi meglio nella società;  sostegno per una rapida attivazione del numero verde 116 000 per denunciare la scomparsa di bambini;  misure per contrastare il bullismo e l'adescamento online di minori, l'esposizione a contenuti nocivi e rischi legati all'uso delle tecnologie (programma UE per Internet sicuro).
3. I minori nell’azione esterna dell’U.E.:  Sostegno per combattere la violenza su bambini e il turismo sessuale; per proteggere le vittime di conflitti armati, mediante aiuti ai paesi extra UE.
4. Coinvolgere e sensibilizzare i minori:  Sito web dell'UE dedicato ai diritti dei bambini.
 
° Diagnosi alunni con DSA, precedente all’entrata in vigore della Legge n.170/2010
Il Miur chiarisce (26/05/2011) che la diagnosi presentata prima della Legge 8 ottobre 2010 n.170 è valida per il corrente a.s. Di seguito, alcuni passi della nota.
La Legge 8 ottobre 2010 n. 170 …. dispone, a favore di alunni e di studenti con diagnosi di DSA, l’attivazione presso le istituzioni scolastiche di apposite misure educative e didattiche individualizzate e personalizzate, nonché di specifiche forme di valutazione, anche in sede di Esami di Stato. Ai sensi dell’art. 3, comma 1, della Legge in questione, l’individuazione di alunni e studenti con DSA avviene mediante specifica diagnosi rilasciata dalle strutture specialistiche del Servizio Sanitario Nazionale. L’articolo citato dispone, inoltre, che le Regioni, nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell’ambito dei trattamenti specialistici erogati dal SSN possono prevedere, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o da strutture accreditate. … le disposizioni in parola hanno effetto solo a partire dall’entrata in vigore della Legge, ossia dal 2 novembre 2010. Gli alunni e gli studenti, con diagnosi di DSA redatta anteriormente all’entrata in vigore della Legge, potranno quindi regolarmente usufruire degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previsti, sia nella normale attività didattica sia nell’ambito dei prossimi Esami di Stato. Inoltre, in considerazione dell’imminente svolgimento degli scrutini finali e degli esami di Stato del primo e del secondo ciclo, i Dirigenti scolastici potranno ritenere valide anche le diagnosi o le certificazioni rilasciate da specialisti o strutture accreditate successivamente al termine sopra richiamato, e comunque in tempi utili per l’attivazione delle previste misure educative e didattiche individualizzate e personalizzate…
 
° Rassegna “Luminescenze sonore”, di musica, danza e teatro
Organizzata dall’Associazione Culturale Luminescenze, col patrocinio dell’Università degli Studi di Palermo, si svolgerà, nel mese di giugno, a Ficarazzi (Palermo).
Propone agli spettatori un viaggio ideale attraverso le luci, i colori e i suoni di luoghi affascinanti e suggestivi: gli States con lo swing e il rock’n’roll, l’Argentina ed il suo tango, i Balcani, l’oriente europeo con la musica Klezmer, i racconti, le danze e i canti della Sicilia e del Mediterraneo, etc. “Luminescenze sonore” si svolgerà nei giorni di venerdì, 3, 10, 17 e 24 giugno, a partire dalle ore 20:00, nel baglio della settecentesca Villa Merlo di Ficarazzi; domenica 5 giugno, ore 21:30, la manifestazione sarà ospitata, a Palazzo Steri, nell’ambito del Festival dell’Editoria – Una marina di libri. Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

° Esami di Stato 2010/2011 - I Ciclo
Il MIUR, D.G. per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica, ha diramato (26 maggio) la CM n.46 “Valutazione degli alunni ed esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione” che conferma le istruzioni diramate (CM n. 49 del 20 maggio) nell’a.s. 2010. Riportiamo le precisazioni più rimarchevoli.

- “Prove scritte delle lingue comunitarie”. L’attuale ordinamento della scuola secondaria di primo grado, prevede l’insegnamento generalizzato della lingua inglese per 2 ore settimanali e di una seconda lingua comunitaria per due ore settimanali. Infatti l’insegnamento della seconda lingua comunitaria è previsto, in via ordinaria, già dall’anno scolastico 2004/05 ed è oggetto di prova nell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione dall’anno scolastico 2006/07. A riguardo, la CM n. 28 del 15 marzo 2007 forniva orientamenti per la valutazione in via sperimentale della seconda lingua in sede d’esame… il Collegio dei Docenti poteva adottare tre soluzioni: 1. Prova scritta per la sola lingua inglese e valutazione della seconda lingua nell’ambito del colloquio interdisciplinare; 2. Unica prova scritta, svolta nella stessa giornata, per entrambe le lingue straniere, con unica votazione; 3. Prove scritte distinte svolte anche in giorni separati per le due lingue straniere, in presenza di consolidate esperienze di bilinguismo.
…. Poiché l’insegnamento della seconda lingua è giunto ormai a sistema in modo generalizzato e consolidato, la fase transitoria e sperimentale prevista dalla CM n. 28/07 è da ritenersi superata e, pertanto, si ravvisa l’opportunità che il collegio dei docenti preveda anche per la seconda lingua straniera un’autonoma valutazione all’interno dell’esame di Stato, al fine di garantire, come nelle originarie intenzioni del legislatore, pari dignità ai due insegnamenti. Di conseguenza le commissioni d’esame, nella loro funzione organizzativa, potranno stabilire se svolgere le prove scritte per le lingue comunitarie in un unico giorno o in 2 giorni, ferma restando l’opportunità che tali prove debbano svolgersi separatamente ed essere oggetto di autonoma valutazione. … Quanto sopra non riguarda le situazioni ove gli studenti si avvalgano delle ore di seconda lingua comunitaria per il potenziamento della lingua inglese o della lingua italiana. In tal caso, ovviamente, la II lingua comunitaria non è oggetto di prova di esame.
- “Espressione del voto finale in esito all’esame di Stato”. Il voto finale dell’esame conclusivo del I ciclo “è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5”. Per media dei voti deve intendersi la media aritmetica, in quanto la volontà del legislatore è stata quella di attribuire a tutte le prove d’esame uguale peso. Si esclude pertanto ogni possibilità di ricorrere alla media ponderata….. La Commissione esaminatrice può assegnare la lode con decisione presa all’unanimità ai candidati che conseguono il voto di dieci decimi.
- “Certificazione delle competenze. Va espressa mediante descrizione analitica dei diversi traguardi di competenza raggiunti accompagnata da valutazione in decimi, ai sensi dell’articolo 8, comma 1, del Decreto 122/09. Al riguardo si fa presente che i descrittori analitici, formulati solitamente in modo narrativo, si distinguono in livelli diversi di padronanza della competenza, che partono da un livello base fino all’eccellenza…. Per l’individuazione dei traguardi di competenza da certificare, nelle more della definizione di un modello nazionale di certificazione delle competenze al termine del I ciclo di istruzione, le istituzioni scolastiche faranno riferimento alle Indicazioni nazionali per il primo ciclo, che sono in atto oggetto di revisione.

° E’ problematico, per l’Italia, raggiungere gli obiettivi europei, nel campo dell'istruzione e dell’occupazione lavorativa
E’ la valutazione espressa su la Repubblica del 23 maggio scorso. Francia e Regno Unito sono i Paesi che fanno segnare il progress più veloce.
Per il nostro Paese sono piuttosto lontani, gli obiettivi fissati a Lisbona per questo decennio: - l’istruzione postsecondaria da conseguirsi per il 40% dei 30-34enni; -dispersione scolastica e abbandoni prematuri da contenersi al di sotto della soglia del 10%.; - occupazione lavorativa da assicurare almeno al 75%; - contenimento della quota di persone a rischio povertà.
(Fonte: www.republica.it, 23 MAGGIO 2011)
 

° Iscrizioni alla Scuola secondaria di II grado a.s.2011/12: l’orientamento è per i licei
Dei quasi 600mila alunni che hanno conseguito la licenza media, il 49,2 si sono iscritti ai licei nati con la riforma dello scorso anno.
Nel sito del Miur, il Servizio statistico descrive il trend delle iscrizioni, in questi termini:
“I dati confermano la tendenza a preferire i percorsi liceali con una quota di iscritti pari al 49,2% (lo scorso anno rappresentava il 46,2%). Nel dettaglio dei vari indirizzi, sono in aumento gli studenti iscritti al Liceo scientifico per l’opzione scienze applicate (+2%), a seguire quelli del Liceo linguistico (+1,2%) e del Liceo delle scienze umane (+0,5%). Negli Istituti tecnici si registra un aumento delle iscrizioni rispetto allo scorso anno scolastico (+0,4%), con una diversificazione interna: ovvero aumenta la preferenza per il settore Tecnologico (+1,1%) e diminuisce quella per il settore Economico (- 0,7%). Gli Istituti Professionali, in generale, registrano un decremento del 3,4% distribuito in egual misura fra il settore dei Servizi (-1,8%) e quello Industria e artigianato (-1,6%)”. Per i nuovi tecnici si tratta di una percentuale confermata, rispetto al precedente a.s.; per i professionali si scende al 18,7%, con una flessione di oltre 3 punti (in Lombardia addirittura meno quasi il 6%). Il pedagogista Giuseppe Bertagna (CORRIERE DELLA SERA del 24 maggio) commenta con toni perplessi l’orientamento di alcune famiglie italiane ad iscrivere i figli al liceo classico ove lo si possa attribuire a “vecchi pregiudizi sul ruolo sociale”: resiste in alcune famiglie l’aspirazione a mantenere oppure ad ottenere un certo status sociale attraverso la formazione scolastica classica dei figli; ma non sempre per essi la formazione degli studi classici è congeniale, e questo fatto incrementa l’abbandono e la dispersione scolastica (in atto al 17%).

° Insegnanti della scuola dell’infanzia e insegnanti della scuola primaria
E’ disponibile nel sito del Miur l’esito dei movimenti del personale a.s.2011/2012.

Gli interessati possono avere le informazioni che li riguardano cliccando, il alto a destra nel desktop, nella lista “In evidenza”, e poi inserendo i codici meccanografici delle scuole di partenza del movimento e di arrivo.

° Dal settembre prossimo, saranno attivi 58 istituti tecnici superiori
Il ministro Gelmini lo ha confermato, martedì scorso, durante i lavori del convegno ”Riscoprire il valore dell’istruzione tecnica per lo sviluppo del Paese” organizzato dal Miur a Palazzo Marini. Intanto il governo rilancia (5 mln di euro) l’apprendistato.

L’offerta formativa (quasi 2000 ore in due anni) di questi ITS sarà centrata sull’alta tecnologia di settori strategici della produzione nazionale, e sulla competenza della lingua inglese (al livello B2 della certificazione UE), e sarà erogata in buona parte in modalità laboratoriale e, per non meno del 30% del monte ore, in tirocini (eventualmente, ove possibile, all’estero).
Gli studenti conseguiranno un diploma postsecondario che, nell’intento del Governo, dovrebbe spalancare le porte del lavoro. La Gelmini, infatti, ha voluto rimarcare che l’esordio dei nuovi istituti potrebbe in parte ammortizzare l’attuale gap tra istruzione/formazione e mercato del lavoro; gap che si evidenzia in queste di cifre: due milioni circa i drop out, disoccupazione giovanile al 28% e, di contro, 110mila richieste annue di personale tecnico, avanzate dagli imprenditori.
(Fonte: La Sicilia – 25 maggio)