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L’interrogazione n.5/03518 del 30 settembre è stata rivolta al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, e al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

In premessa, l’interrogante on.Siragusa ha segnalato come il Governo non abbia fornito al Parlamento informazioni circa gli interventi per la sicurezza nelle scuole e circa l'edilizia scolastica. Ha poi lamentato il dirottamento verso le regioni del Nord di risorse economiche (1.500 milioni) già destinate alle scuole del Sud, e l’assegnazione discrezionale dei fondi FAS per la ricerca e l'innovazione (sei miliardi), utilizzati dal Ministro Tremonti per altre esigenze di bilancio; i fondi FAS dovrebbero essere destinati, per l'85 per cento, alle aree regionali in difficoltà, e per il 15% al resto del Paese: in questo caso la distribuzione prevista dalla legge è stata ribaltata.

Le due manifestazioni sono quella nazionale organizzata per il 3 ottobre dall’AIMC, e la Giornata mondiale del docente, indetta dall’UNESCO per il 5 ottobre.

Domenica 3 ottobre s’è svolta la manifestazione nazionale “Cento piazze per la sfida educativa”, organizzata, in collaborazione, dall’Ufficio nazionale per la educazione, la scuola e l’università, della Conferenza Episcopale Italiana e dall’AIMC che ha così festeggiato il 65° anno dalla fondazione. L’associazione si appresta a finanziare la costruzione di scuole in Africa e a sostenere iniziative educative in Romania. Nei lunghi mesi di tensione che le comunità scolastiche stanno vivendo per effetto della legge 133/2008, s’e perduta perfino la disposizione psicologica a festeggiare; la manifestazione dell’AIMC e la “giornata mondiale del docente” indetta dall’UNESCO giungono, quindi, come momenti graditi e gratificanti, nei quali parlare di scuola non in negativo.

Sono più di cento i docenti e gli ATA con contratto a t.d. che si sono visti sbloccare dai giudici gli arretrati maturati a titolo di progressione di carriera. Il Miur nega questa indennità ai precari (e preferisce pagare arretrati e spese di giudizio), ma si avvicina il momento in cui la magistratura potrebbe annullare questo risparmio nella spesa per il personale che induce a mantenere il sistema del precariato.

 

Mercoledì della settimana scorsa nove insegnanti assistiti dalla Gilda di Treviso hanno vinto, contro il Ministero dell’istruzione, la causa per il riconoscimento degli arretrati maturati con l’anzianità di servizio. Il magistrato ha dato torto al Miur, all’Ufficio scolastico regionale e a quello provinciale disponendo il pagamento degli arretrati in favore dei ricorrenti (che si vedono riconosciuti cifre che vanno, a seconda degli anni di servizio effettuati: da mille fino a quasi 9000 euro). La strada giudiziaria è da sempre quella privilegiata dall’ANIEF che, in riferimento a questo particolare aspetto del contenzioso tra Miur e precari, l’ha percorsa con successo appellandosi alle leggi nazionali e a quelle della Unione europea. Da questa sentenza, siamo spronati a proseguire sulla strada giudiziaria, affinché sia riconosciuta parità di diritti ai precari rispetto ai loro colleghi di ruolo, in analogia con quanto avviene per gli insegnanti precari di IRC, ai quali è riconosciuta la progressione stipendiale.

Utilizzati come strumento di comparazione e per la valutazione di sistema, i test “strutturati” sono centrali e imprescindibili; invece, per la valutazione sommativa di singoli studenti, in sede d'esame, vanno correlati all'esito di verifiche (aperte o semistrutturate) più adatte a “indicare” le competenze più elevate della scala tassonomica, quelle previste  negli OSA degli studenti delle scuole secondarie superiori.

Dev'essere rimasta sorpresa e deliziata, la Gelmini, da quella che dev'esserle sembrata l'efficacia del test Invalsi per la classe terza media; ora medita di introdurlo anche tra le prove dell'esame di Stato per le scuole superiori, a partire dal giugno 2012:“Serve una valutazione oggettiva delle conoscenze degli studenti”, ha detto, fiduciosa. La novità  consisterebbe nel carattere “nazionale” del test, in quanto la Terza prova, introdotta dal ministro Luigi Berlinguer nel 1999, adesso è preparata localmente dalle commissioni esaminatrici. Conquisa subitaneamente, temiamo sia rimasta abbacinata dal mito dell'obiettività, poiché ha dichiarato: “… dovrà garantire omogeneità di giudizio indipendentemente da scuole e commissioni”, parole che lasciano trasparire (a parte la solita sfiducia nella professionalità dei docenti), la stessa ingenuità del paziente che insiste col medico perché le prescriva l'accertamento radiografico. Gli accertamenti ci vogliono, ma non sono il cuore della diagnosi personalizzata sul singolo alunno (“la base della valutazione”, dice il Ministro lodando la prassi docimologica di altri Paesi), poiché vanno, come dire, “incrociati” con altri descrittori di cui la commissione è abbondantemente munita; e si tratta di descrittori ben più significativi di quelli connessi a prove del tipo vero/falso. Occorrere essere professori per capirlo o, appunto, occorrere essere medici. Confidiamo nei consiglieri del ministro, per non finire con l'importare la prassi dei Paesi nei quali di fatto i test sono “la base della valutazione”.

 

Orientato ad una linea meritocratica, il Miur ha stabilito criteri progressivamente più severi per l’assegnazione del massimo voto all’esame finale delle secondarie di II grado

Per questo a.s. 2009/10, le commissioni si atterranno ai criteri stabiliti con O.M. n.44/2010 che, all’art.20 stabilisce: “….La Commissione può motivatamente attribuire la lode a coloro che conseguono il punteggio massimo di 100 punti senza fruire della integrazione del punteggio, a condizione che: abbiano conseguito il credito scolastico massimo complessivo attribuibile senza fruire della integrazione di cui all’art.11, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998, n.323; abbiano riportato negli scrutini finali relativi all’ultima classe solo voti uguali o superiori a otto decimi, compresa la valutazione del comportamento”. Nei prossimi anni, i criteri si faranno più restrittivi chiamando in causa le valutazioni riportate dallo studente nel triennio. La commissione potrà attribuire la lode a studenti che conseguano la cifra 100 dalla somma delle prove e del credito senza fruire di integrazioni (il c.d. bonus fino a 5 punti), a due condizioni: che abbiano riportato il massimo credito scolastico (25 punti) e che nello scrutinio del V anno abbiano riportato voti uguali o superiori agli 8 decimi in ogni disciplina. Nell’esame del 2011 si osserverà se il candidato ha riportato il credito massimo anche nello scrutinio di quarta classe; nell’esame del 2012 si osserverà se il candidato ha riportato il credito massimo anche al terzo anno di studi. Si richiederà, altresì, per l’attribuzione della lode, che le deliberazioni siano state prese tutte all’unanimità, sia da parte dei consigli di classe che da parte della commissione d’esame.