Tutte le notizie

° L’Ufficio Stampa del MIUR pubblica i numeri della preselezione al secondo TFA
Gli iscritti sono 147.000 (età media 33,6 anni); percentuale al femminile è il 68,7%
I posti banditi per il secondo ciclo di Tfa sono 22.478 e in più sono stati autorizzati 6.602 posti per la specializzazione sul Sostegno (riservati agli abilitati). Il numero delle classi di concorso coinvolte in questa tornata è più ampio rispetto alla prima ed è l'Ambito 4 a registrare il numero più elevato di iscritti (accorpa la cl. A050 -Materie Letterarie nell'istruzione di II grado, e la cl. A043 -Italiano, Storia e Geografia nella scuola media). La regione con il maggior numero di candidati è la Campania. In occasione del primo ciclo del Tfa le iscrizioni confermate alla preselezione erano state 176.495 (in effetti si presentarono poco più di 115.000 candidati) per poco più di 20.000 posti banditi. La selezione preliminare per l'ingresso nei corsi si svolgerà nel mese di luglio e prevede, per ciascuna classe di abilitazione, un test identico su tutto il territorio nazionale (60 quesiti cui rispondere in 120 minuti). Chi supera la prova sarà ammesso alla prova scritta e all’orale. I corsi, tenuti dalle università, partiranno a novembre.

° Rivoluzione, o l’Eterno ritorno?
Regole per la formazione iniziale dei docenti che sono presentare come innovative
Mettere ordine tra le regole di questa sorta di tapins roulant mediante il quale si accede all’insegnamento è impresa che richiede buona memoria: a volte le regole ritornano, a volte cambiano improvvisamente come se i decisori politici non avessero conoscenza delle politiche attuate in precedenza e, procedendo come lo smemorato che cerca a zonzo la strada, a caso interferissero retroattivamente nel progetto di vita di molte migliaia di giovani. Che restano inopinatamente pigghiati ri turchi (la locuzione risale al XV secolo, all’epoca in cui i pirati barbareschi piombavano sulle città per razziare). Cambiare le regole in corso di partita è lecito ? Può accadere che una stessa regola venga adottata, abbandonata e nuovamente prospettata, come per un experimentum in corpore vili. A proposito di remake e di smemorati, segnaliamo che l’argomento prospettato dal sottosegretario Reggi, in lode dei TFA (“Lo scopo è quello di mettersi alla prova. Non è infatti detto che tutti coloro che hanno voglia di insegnare siano adatti a farlo. Non è detto, in altre parole, che uno che sa certe cose poi sappia trasmetterle" - Fonte: larepubblica.it – 27.06.14) è il remake di quello che 15 anni fa indusse il ministro Luigi Berlinger a preferire, ai concorsi, scuole di specializzazione (SSIS) caratterizzate dalla frequenza del Tirocinio diretto e di quello indiretto (300 ore, quasi un terzo dell’intero monte ore biennale delle SSIS). Segnaliamo, anche, la chiosa con cui il giornalista Salvo Intavaia accompagna la dichiarazione del sottosegretario: “Una mezza rivoluzione per la scuola italiana”. Non è di “rivoluzione” che si tratta, a parer nostro, ma dell’eterno ritorno dell’Uguale.

° Progetto Vales: a Villa Falconieri c’è soddisfazione
Primo bilancio sulla sperimentazione che ha coinvolto 228 istituzioni scolastiche
Presentando, a Roma, le risultanze della sperimentazione, la presidente, prof.ssa Ajello ha detto di considerarla un salto fondamentale nella cultura della valutazione di sistema, perché “Dal punto di vista professionale degli attori coinvolti invece, la possibilità di dialogare sul proprio lavoro, sulla base di evidenze e con interlocutori affidabili, rappresenta un’occasione importante per accrescere la propria competenza)." Nel Progetto, sono compresenti l’autovalutazione delle scuole e la valutazione esterna a cura dell’Invalsi: una formula che verrebbe recepita nel Sistema Nazionale di Valutazione. L’Invalsi annuncia la pubblicazione di una “imponente quantità di dati che potranno essere utilizzati per conoscere meglio e approfondire sotto il profilo dell’analisi quanti-qualitativa i processi formativi in atto nel nostro Paese, i loro squilibri e le potenzialità di miglioramento”.(Fonte: tuttoscuolaoggiNews - 25 giugno 2014)

° Piccolo è bravo
La tecnica della scuola pubblica un nutrito elenco delle scuole nelle quali gli alunni eccellenti non sono rari, e le scuole di provincia vi sono largamente presenti.
Alla rilevazione "Tutti 10 in pagella”, le scuole possono partecipare inviando all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. le fotografie e i nominativi degli studenti più bravi. E’ già il terzo anno che il periodico catanese cura questa rilevazione nelle scuole.

 

° Renzi taglia i distacchi, e per i sindacati è l’ora di riorganizzarsi

Lo scrive Pippo Frisone (www.scuolaoggi.org - 25 giugno 2014). Il nostro commento

“Dei 2800 distacchi in tutto il pubblico impiego , 681 riguardano la scuola, cui vanno aggiunti 150 distacchi derivanti dal cumulo dei permessi . Il taglio dovrebbe far rientrare nella scuola circa 500 tra insegnanti, ausiliari,tecnici e amministrativi, compresi i dirigenti scolastici. …Si mette all’angolo, indebolendola, la rappresentanza sindacale dei pubblici dipendenti. Che è l’obiettivo vero del governo Renzi. Basta con la concertazione ! Basta coi veti e gli estenuanti tavoli di confronto con le rappresentanze delle parti sociali…. Ci sono posizioni politiche di maggioranza e opposizione che hanno teorizzato in campagna elettorale la marginalizzazione del sindacato. E il dimezzamento dei distacchi, seguendo anche gli umori che agitano il nostro Paese, va in quella direzione. Saprà a questo punto il sindacato reagire e trovare la giusta collocazione per continuare a rappresentare i diritti e le aspettative di milioni di lavoratori del pubblico impiego ?  E’ questa la vera sfida che oggi ha di fronte il sindacato e che lo costringerà sempre più a ripensarsi non solo dal punto di vista organizzativo ma in generale  a ritrovare con la fine della concertazione la giusta collocazione nei confronti della politica”.

Una nostra considerazione. Il personale della Scuola sa quanto poco efficace sia stata l’azione dei sindacati concertativi, nel contrastare il declino professionale degli insegnanti, e sanno se questa azione abbia evitato prevaricazioni e ingiustizie ai precari. Ora, la concertazione dei sindacalisti con i decisori politici potrebbe andare in soffitta – almeno, questa è la prospettiva, nel tempo della spending review, cui Renzi mira con l’art.7 del decreto di Riforma della P.A. La norma che impone il dimezzamento dei distacchi è contenuta nel d.l. n. 90 “Misure urgenti per la semplificazione e trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari”: Ai fini della razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica, a decorrere dal 1° settembre 2014, i contingenti complessivi dei distacchi, aspettative e permessi sindacali, già attribuiti dalle rispettive disposizioni regolamentari e contrattuali vigenti al personale delle pubbliche amministrazioni di cui all'art.1, comma 2, ivi compreso quello dell'art. 3, del d.l. 30 marzo 2001, n. 165, sono ridotti del cinquanta per cento per ciascuna associazione sindacale”. L’imperativo è adottare la massima fermezza nella difesa dei lavoratori (specie di quelli precari) ed essere propositi, com’è nello Stile Anief. L’ANIEF ha lavorato sodo sulla normativa ministeriale denunciando, senza mezze misure, i passaggi illegittimi, quelli pedagogicamente inadeguati alla realtà della Scuola, quelli carenti di efficacia amministrativa. I risultati sono tangibili, per i nostri iscritti, anche in solidum, ma sotto questo profilo diciamo che il Miur ci ha spesso aiutato con la sorprendente inclinazione autolesionistica a non cogliere i nostri rilievi preferendo soccombere nei tribunali. Abbiamo iniziato con la vertenza coda/pettine delle G.E., poi il pasticciaccio brutto del concorso a d.s. (un flagello biblico, tanti sono i problemi che ha prodotto per i concorrenti e per l’Amministrazione); adesso affrontiamo parecchie vertenze, principalmente quella per una gestione delle graduatorie degli insegnanti che valorizzi, dinanzi alla Corte di Giustizia Europea, il servizio non di ruolo, ai fini dell’immissione in ruolo.

 

° Indiscrezioni e notizie. Pessime !

Il governo si orienterebbe a proporre una riforma che riduce l’offerta formativa: un anno in meno nei corsi di istruzione secondaria di II grado.

L’indiscrezione è di fonte bene informata (P.Almirante, latecnicadellascuola.it). Esprimiamo tutta la nostra delusione perché, al netto delle chiacchiere in salsa U.E., la sostanza è che lo Stato ci accinge a deprivare gli italiani di un anno di istruzione/formazione. Renzi corre verso la Storia ma potrebbe essere ricordato come chi volle beneficiare l’erario tagliando un tredicesimo di servizio scolastico; altri non era riuscito in tale impresa ! Sembra dunque che non si voglia prendere in considerazione quanto l’ANIEF ha proposto in audizione alla VII Commissione: mantenere la durata (13 anni) dell’offerta formativa anticipando all’età di cinque anni l’ingresso degli alunni nella scuola dell’obbligo, all’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia. Alla Scuola dell’Infanzia il P.D. vuole dare una svolta epocale (d.d.l. a prima firma Puglisi, discusso al Senato, nello scorso aprile), ma intanto al MIUR scarseggiano i soldi per la Sezioni Primavera, e c’è la prospettiva che il servizio scompaia completamente dalle scuole statali, spiegano da Tuttoscuola (26 giugno 2014): “Inspiegabile. È il minimo che si possa dire sul ritardo del finanziamento alle sezioni primavera da parte del Ministero dell’Istruzione. La legge di stabilità per il 2014 aveva disposto uno stanziamento di quasi 12 milioni di euro come contributo al funzionamento del servizio educativo sperimentale per bambini di età 24-36 mesi, che doveva servire per l’anno scolastico 2013-14, ma le attività si stanno concludendo senza che le scuole abbiano visto nemmeno l’ombra di un euro…”.

 

 

 

 

 

 
 

° Indagine Internazionale sull’Insegnamento e Apprendimento
I dati OCSE-TALIS 2013 relativi all’Italia. Riportiamo dal Comunicato che ne fa l’Ufficio Stampa MIUR. I professori? Siamo tutti contenti, e toccheremo il cielo con un dito se il MIUR girasse un po’ di soldi a tecnici che ci aggiornassero sulle TIC.
“Gli insegnanti in ITALIA sono soddisfatti del loro lavoro e sentono di riuscire a motivare gli studenti anche nei contesti più difficili. Pensano tuttavia che l’insegnamento non sia valorizzato nella società. L’87 % dei docenti Italiani di secondaria di I grado ha fiducia nelle proprie capacità di saper motivare gli studenti che hanno scarso interesse per le attività scolastiche (70% Paesi TALIS, 71% Paesi UE); il 98% sente di saper portare gli studenti a credere nelle loro capacità di raggiungere buoni risultati (86% Paesi TALIS). La grande maggioranza degli insegnanti italiani (94%) afferma che tutto sommato è soddisfatta del proprio lavoro (91% media Paesi TALIS). In contrasto con queste dichiarazioni, l’88% degli insegnanti italiani percepisce che l’insegnamento è scarsamente valorizzato nella società (69% Paesi TALIS, 81% Paesi UE)…. La formazione sulle TIC è diventata una questione di assoluto rilievo per gli insegnanti italiani. E’ ai primi posti nelle attività di sviluppo professionale svolte nei 12 mesi precedenti l’indagine. E’ uno dei bisogni formativi più segnalati dai docenti, sia con riguardo alle competenze per l’uso didattico di queste tecnologie, sia per l’uso delle TIC nel contesto lavorativo…. In Italia sono praticati sistemi di valutazione formale del lavoro degli insegnanti. Solo il 30% degli insegnanti lavora in scuole dove i dirigenti riportano la pratica di una qualche valutazione formale (vs il 93% dei docenti dei Paesi TALIS). Oltre all’Italia sono privi di sistemi di valutazione anche Finlandia e Svezia… Con il 79% di donne insegnanti l’Italia si colloca al quinto posto nella graduatoria complessiva del tasso di femminilizzazione… Se si considerano solo i paesi industrializzati, il corpo docente italiano è quello più femminilizzato…L’Italia detiene il primato della classe insegnante più anziana (6 anni in più rispetto alla media TALIS).

° Tutti (quasi) dicono: I love paritaria
Manovre estive straordinarie: nell’esercitazione “finanziamento alle scuole paritarie”, il MIUR è in prima linea ! E ha anche mobilitato la Riserva (L. Berlinger).
Riportiamo, da una dichiarazione del sottosegretario Roberto Reggi:“Si lavori per dare dignità pari al sistema misto pubblico-privato. Il genitore non dovrebbe mai trovare un servizio al di sotto di una soglia minima di qualità. Occorre garantire omogeneità nei trasferimenti dei fondi, o rischiamo di avere Regioni di A e B. La legislazione deve tener conto di un sistema misto pubblico-privato dove ci sono diverse voci di pari dignità”. (Fonte: latecnicadellascuola.it – 20.06.2014)
Da Tuttoscuola, riprendiamo la notizia del convegno (Treellle, Roma, 25 giugno) “Scuole pubbliche o solo statali? Pluralismo dell’offerta. Francia, Olanda, Inghilterra, USA; il caso Italia”
L’Associazione TreeLLLe ha dedicato al convegno (25 giugno 2014, Roma, Università LUISS) il Quaderno n. 10 (giugno); tra i protagonisti, l’ex ministro Luigi Berlinguer, il ministro Giannini, Andrea Ichino e, ovviamente, Attilio Oliva, presidente di TreeLLLe. La ricerca oggetto del Quaderno attiene al rapporto fra ‘finanziamento’ e ‘gestione’ delle istituzioni scolastiche; sono individuati quelli che TreeLLLe ritiene essere limiti alla libertà di scelta educativa delle famiglie: diversamente che in altri Paesi europei, in Italia “l’assegnazione dei fondi pubblici viene effettuata in un clima di sostanziale incertezza e aleatorietà” e che il contributo poco risponde “ai principi di pluralismo dell’offerta, diritto di scelta delle famiglie, sussidiarietà tra iniziativa statale e privata, e natura pubblica del servizio educativo”. (Fonte: tuttoscuolaNews – 23.06.2014)
Il Ministro Giannini è atterrita al pensiero che le “paritarie” (crede che lavorino in perdita) chiudano: “Abbiamo un pericolo all'orizzonte: che le scuole non statali spengano le luci. Questo comporterebbe un problema serio per lo Stato…”. (Fonte: l’Unità – 26.06.2014)
L’Anief dice: I love Scuola statale, e sollecita risposte ai seguenti quesiti: 1- che ne è della locuzione “senza oneri per lo Stato”, inequivocabile, nella vigente Costituzione ? Il Parlamento procederà a modificare il testo costituzionale ? O il Governo si limiterà, con l’ipocrisia consueta di tutti i precedenti governi, a legiferare in contrasto alla Costituzione ? 2– Il Governo vigilerà a che tutte le scuole paritarie stipulino contratti consentanei all’autonomia della Scuola (richiede la partecipazione del personale, in forma collegiale nelle funzioni e nelle responsabilità), e cioè contratti di lavoro subordinato e mai contratti “a progetto” ? E vigilerà a che le scuole paritarie non assumano insegnanti in spregio alle graduatorie degli abilitati ? Quante decine di migliaia di insegnanti è stato necessario abilitare, con i PAS, perché erano state assunte senza avere conseguito l’abilitazione ? Vogliamo ricominciare a produrne ? Si vincoli il riconoscimento della “parità” scolastica alla tutela dei diritti del personale che presta servizio nelle scuole paritarie.

° Mod. B. Graduatorie di istituto del personale docente ed educativo, 2014-2017
Il modello B di scelta delle scuole, ai fini dell’inclusione nelle graduatorie di circolo o istituto, potrà essere presentato dalle ore 9.00 del 4 luglio alle ore 14.00 del 4 agosto
La D.G. per gli studi, la statistica e i sistemi informativi rende noto che la presentazione dovrà essere fatta esclusivamente accedendo al portale POLIS (Presentazione On line istanze), a norma dell’art.7 sez.B D.M.353/2014. Per accedere alla procedura occorre essere registrati al postale delle istanze on line, ed utilizzare le credenziali per l’accesso (username e password); per inoltrare l’istanza si deve avere a disposizione il Codice Personale. Fin dal giorno 4 luglio, gli interessati potranno chiedere assistenza mediante il numero verde 800.844999.
 

° 622mila. Ul precariato scolastico enorme, dentro una disoccupazione spaventosa
Il quotidiano Repubblica segnala (23 giugno 2014) un cifra monstre giustapponendo fasce professionali di differente spessore; comunque, i numeri sono i seguenti.
-I docenti precari inseriti in GE sono circa 155mila; sono in I fascia nelle graduatorie di istituto.
-Nella II fascia delle graduatorie di istituto stanno 130milacirca abilitati non sono inseriti in GE.
- Nella III fascia stanno i laureati non abilitati; 337.458, nel triennio che si sta per concludere.
- Dal II ciclo del TFA, in primavera fioriranno altri 22mila abilitati;gli atenei incassano subito 22000X2500 euro circa, e i futuri abilitati saranno inseriti in II fascia, in compagnia ai 130000. Per essi, il lavoro retribuito resta lontano, e l’assunzione in ruolo un miraggio (ai ritmi attuali del turn over, dovranno attendere che si esauriscano le G.E., e poi toccherà alla loro fila. Questo scadenziario potrà essere rallentato (una metà dei posti potrebbe essere riservata a un nuovo concorso), o accelerato (il d.l. n.5/2012 stabilisce che sia istituito l’organico funzionale). Dal sorriso che campeggia nel sito istituzionale, il ministro Giannini non sembra preoccuparsi; non sembra santo che suda, al contrario! Ha disposto, con il prossimo settembre un taglio di 1352 cattedre o posti, a fronte dell’aumento, rispetto allo scorso anno, di circa 33mila alunni.

° Sollecitazioni e progetti per la Scuola digitale
Segnaliamo da Tuttoscuola e dal Seminario «Rivoluzione digitale: pronti? Via!» organizzato a Montecitorio dalla fondazione Italiadecide, su politiche per il digitale. Repubblica.it (25 giugno), tuttavia, ha pubblicato un lungo articolo molto critico.
- Il mensile Tuttoscuola tratta, a giugno, di digitalizzazione scolastica: della funzione essenziale che in essa ha l’editoria scolastica (chiamata alla riconversione della mission) e l’insegnante (da detentore e dispensatore solitario del sapere disciplinare il docente diventa, nella scuola digitale, animatore e regolatore di processi di co-costruzione di competenze interdisciplinari).
- Il ministro Giannini: “Per proseguire nel processo di digitalizzazione nelle scuole dobbiamo compiere una vera e propria rivoluzione educativa nel senso che dobbiamo puntare moltissimo sulla formazione permanente degli insegnanti, anche rivisitando il contratto. Non basta soltanto investire in tablet e Lim: dobbiamo investire sulla formazione del personale docente".
- L’on. Elena Centemero: “'E' arrivato il momento di lanciare un grande progetto di digitalizzazione delle nostre scuole. La digitalizzazione permette di personalizzare i percorsi formativi, accanto a un apprendimento cooperativo che utilizza linguaggi conosciuti e vicini ai ragazzi. Per questo, serve un investimento forte nelle infrastrutture e nella formazione dei docenti, che vanno accompagnati in un mondo a volte lontano da loro ma che è fondamentale per migliorare i livelli di apprendimento e la motivazione”. (Fonte: latecnicadellascuola.it – 24.06.2014)
- Repubblica.it – A.Gussoni e S.Intravaia, “Il fallimento della Scuola 2.0. Fondi stanziati che arrivano con il contagocce, docenti a corto di preparazione e infrastrutture inadeguate. La fine dell'anno scolastico traccia ancora una volta un bilancio amaro: malgrado i tanti proclami, la sfida per digitalizzare l'insegnamento arranca e l'ambizione di avere elementari, medie e superiori al passo con i tempi resta un miraggio… Gli studenti delle 800 nuove Cl@ssi 2.0 portano a casa la delusione di un'occasione persa. … Il ministero dell'Istruzione non ha saputo stare al passo coi tempi e, per il momento, ha lasciato gli investimenti solo sulla carta. I piani di azione, previsti dal bando indetto dal Miur per l'anno 2013/2014, prevedevano un impegno di 40 milioni circa in cofinanziamento con le Regioni, da distribuire su tre obiettivi: Piano Lim, Cl@ssi 2.0 e Scuola 2.0. Di questi solo il primo è stato attivato nei tempo previsti, forse anche in virtù del fatto che le spese per il kit Lim - le lavagne multimediali dotate di proiettori - erano a carico delle Regioni che avevano sottoscritto il piano. Progetti da rimandare. Il resto delle dotazioni arriverà, anzi, sta arrivando proprio in questi giorni, secondo quanto fanno sapere dal Ministero…. Quest'anno in particolare fra le iniziative volte alla digitalizzazione delle scuole, sono stati previsti ben 15 milioni di euro - decreto 128/2013, l'Istruzione Riparte - per il potenziamento della rete internet preesistente, attraverso l'installazione di dispositivi wireless. Stanziamenti pensati solo per le superiori però, mentre elementari e medie, da sempre le più deboli dal punto di vista delle infrastrutture di rete, per il momento sono rimaste a guardare…. Il registro elettronico rappresenta forse l'emblema dello stato di arretratezza nella digitalizzazione della PA. Centoundici euro in tutto: questi i fondi stanziati nel 2012 per raggiungere l'ammirevole traguardo di un pc in ogni classe. Ma i 24 milioni impegnati dal Miur, 40 milioni in tutto contando anche i fondi regionali, sono risultati più che insufficiente per colmare le enormi carenze strutturali che aggravano la galassia scuola.

° Graduatorie ad esaurimento: Pubblicato il D.M. n. 486 del 20 giugno 2014
Apre i termini: per lo scioglimento della riserva; per l'inserimento (fino alle ore 14,00 del 18 luglio 2014) del titolo di specializzazione sul sostegno; per l'inserimento dei titoli che danno diritto alla riserva dei posti prevista dalle Leggi 68/1999 e 4/2006.
I docenti già iscritti con riserva nelle G.E., in attesa del conseguimento del titolo abilitante dovranno compilare il Mod. 2. I docenti già iscritti nelle G.E. e che entro il 18 luglio conseguano il titolo di specializzazione al Sostegno dovranno avvalersi del Mod.4. I docenti già iscritti nelle G.E. e che intendano beneficiare, avendone acquisito titolo entro il prossimo 18 luglio, della riserva dei posti di cui alla l.n.68/1999 e al d.l. n.4/2006 dovranno avvalersi del Mod.3. Le domande di scioglimento della riserva, di inclusione negli elenchi di sostegno, e di aggiornamento dei titoli di riserva dei posti, corredate delle relative dichiarazioni sostitutive di certificazione, dovranno esser e presentate entro il prossimo 18 luglio, via internet.

° Ancora difficoltà, per problemi tecnici sul portale SIDI
Riportiamo la Nota n.6359 del 23 giugno 2014 –D.G. per il personale scolastico
OGGETTO: Organico di diritto e mobilità del personale ATA a.s. 2014/15. Considerate le difficoltà incontrate nello svolgimento delle operazioni propedeutiche alla mobilità del personale della scuola dovute a problemi tecnici riscontrati sul portale SIDI, si comunica che le date di pubblicazione dei movimenti relativi al personale ATA e le date concernenti i termini di acquisizione delle disponibilità e di pubblicazione dei movimenti, fissati dall’O.M. 28/02/2014, n.32, art. 2 comma 2, sono articolate come segue: termine ultimo comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili 12 luglio; pubblicazione dei movimenti 4 agosto.

° “…Se gli insegnanti non saranno in grado di scendere dalla cattedra” - Giannini
Una perla nel contesto delle parole pronunciate dal ministro Giannini a margine di un convegno sulla digitalizzazione della P.A., alla Camera, e riportate su lastampa.it (“Giannini: la scuola digitale? Ancora a macchia di leopardo” - 24 giugno)
Gentile Presidente Renzi, Lei ha capito questa “uscita”? A scuola, ha visto docenti in cattedra? Questo è quel che capita di dovere sentire quando al vertice dell’Istruzione pubblica si nomina chi della Scuola non ha esperienza. E’ da quattro/cinque lustri, almeno, che nei corsi di formazione in ingresso e in itinere, domina – quasi pensiero unico – la pedagogia “non direttiva”. E perfino la normativa la indica come via maestra. Una citazione su due, nei corsi di Pedagogia e nei corsi di Didattica, fa riferimento a. Rogers, a Maslow, a Schön, a Gordon, a Neill. E i nostri Mencarelli, Scurati, Reguzzoni che cosa ci hanno spiegato? E che cosa abbiamo appreso leggendo Comoglio, Santoianni, Striano, Montuschi, Lumbelli, Franta, Colasanti, Meazzini, Carugati, Selleri, e altri ? Di insegnare stando in cattedra? Perfino i massimi accusatori della “scuola-istituzione”, Lorenzo Milani e Ivan Illich sono nella mente degli insegnanti e, ai due lati di Socrate, nel pantheon dei Maestri ai quali i docenti si ispirano. C’è, chi, pur riconoscendo gli effetti positivi che l’autonomia degli studenti produce sull’interesse allo studio, segnala che la “orizzontità” del rapporto pedagogico può inibire una importante funzione pedagogica, perché la figura dell’insegnante deva anche fungere da riscontro esterno che favorisca lo sviluppo dell’identità dell’adolescente, delle sue caratteristiche e aspirazioni, e la sua propensione e disponibilità ad assumere ruoli propositivi. Da parte nostra diciamo che la pedagogia non è una scienza esatta. Dai maestri della Pedagogia fenomenologico-umanistica abbiamo appreso che l’insegnamento è un’arte che postula la capacità di relazionarsi con gli alunni valorizzandone le caratteristiche, comunicando in modo empatico ed esplicito, facendosi carico delle difficoltà psicologiche dell’alunno e minimizzando ciò che è di ostacolo al rapporto pedagogico e a quello tra alunni. Tutto, ovviamente, con la retribuzione che conosciamo e con le contumelie cicliche dei responsabili politici (ricordiamo: “strumentalizzazioni”, “bastone e carota” ecc..). Adesso, non comprendiamo l’estemporanea ”uscita” della Giannini. Di che cosa sta parlando? Della didattica negli atenei? E neanche! Forse sta parlando degli anni 80 quando ancora non era stata avviata l’evoluzione didattica di cui abbiamo detto. Cattedre, nelle scuole, non ce ne sono. Forse qualche insegnante sta arroccato (ammesso e non concesso che l’esperienza non gli abbia insegnato come motivare gli alunni), ma si tratta di pochi docenti. Sono il prodotto del mancato turn over: decisori politici inadeguati hanno trattenuto al lavoro insegnanti che hanno 50 anni in più dei loro alunni, e per ragioni politiche opposte non sanno pensionare magistrati di 70 anni che non mollano la toga. Leonardo MAIORCA