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° Dal prossimo a.s., via alla sperimentazione Scuola-lavoro, per alunni delle superiori
Il D.I., d’intesa tra MIUR, Ministero del lavoro e MEF, è stato accolto con contrastanti pareri (in rassegna stampa abbiamo riportato quello avverso dell’Unione Studenti). L’ANIEF vi vede un passo verso l’alternanza scuola/lavoro nella Secondaria superiore
Con il prossimo settembre parte la sperimentazione di un periodo «on the job» per studenti del IV e V anno dei corsi di istruzione secondaria di II grado che alterneranno frequenza scolastica e formazione-lavoro in azienda. Dal Comunicato Stampa MIUR: “Ogni studente-apprendista sarà accompagnato da un «piano formativo personalizzato», che esplicita il percorso di studio e di lavoro, e da un sistema tutoriale che vede congiuntamente impegnati il tutor aziendale, designato dall’impresa, e il tutor scolastico, individuato tra gli insegnanti del Consiglio di classein possesso di competenze adeguate. Per agevolare il loro compito sono previste specifiche attività formative, anche congiunte, a carico dell'impresa.. Notevoli gli spazi di flessibilità a disposizione delle scuole: per l’interazione tra apprendimento in aula ed esperienza di lavoro potranno utilizzare fino al 35% dell’orario annuale delle lezioni… margini di autonomia nettamente superiori rispetto a quelli di cui le istituzioni scolastiche dispongono solitamente per organizzare la propria offerta formativa libera”. L’ANIEF auspica che si tratti di un passo verso l’alternanza Scuola-Lavoro strutturata mediante la sinergia di pubblica istruzione, formazione regionale, imprenditoria, comunità territoriali. Il Governo presenta la sperimentazione come una risposta alla disoccupazione giovanile, formando personale qualificato come tecnici e quadri intermedi. L’ANIEF non sottovaluta possibili effetti in questo senso ma vede l’iniziativa più dall’ottica culturale. I.Illich ha criticato l’autoreferenzialità della ”scuola-istituzione” strutturalmente estranea alla Learning society (Deschooling Society, 1970); non ci sembra che fosse un visionario con velleità iconoclastiche. La cultura del lavoro (a partire dalla Pedagogia sociale di inizio Novecento, e poi, paradossalmente in contesti ideologici opposti, nella Open school inglese e nella pedagogia dei Paesi socialisti) ha smussato il dualismo tra area culturale degli studi liberali (introduttivi a quelli universitari e alle professioni), e degli studi tecnici; per secoli, questa distinzione ha avuto una valenza classista servendo la cultura volutamente astratta e astrusa a legittimare privilegi. La cultura tecnologica ha smussato la distinzione tra lavoro intellettuale e manuale rendendo necessari livelli professionali elevati in molte attività lavorative. L’alternanza Scuola-Lavoro corregge la concezione secondo cui la Scuola offre conoscenze da spendere “dopo”, e le competenze le offre l’azienda; non è possibile concepire un prima (la scuola) e un dopo (l’impresa): occorre che scuola e lavoro si incontrino presto per trasmettere ai giovani il valore del lavoro come elemento di libertà e riscatto sociale e morale. Ce lo impone un diktat della U.E. o ce lo impone la logica e lo suggerisce la pratica didattica? Ce lo impone la U.E. dice l’Unione degli Studenti: “L’11 Luglio saremo in piazza a Torino per contestare il vertice europeo sulla disoccupazione giovanile. Non è in questo modo che la si combatte ma invertendo il modello di sviluppo…”.

° Progetti scuola EXPO MILANO 2015. Indicazioni per la partecipazione delle scuole
La D.G. per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione ha fornito le indicazioni. Le avremmo riportare con maggiore convinzione, se sotto la iniziativa i disgraziati ladri non avessero scavato un verminaio. Renzi ha l’insetticida?
La scuola per EXPO 2015: possono aderire le scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado (infanzia, primaria, secondaria, inviando entro il 30/09/2014 la scheda allegata al Bando, a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., e inviando gli elaborati all'USR, entro il 30/01/15. Il Bando è in: http://www.istruzione.it/allegati/2014/Bando_La_Scuola_per_EXPO_2015.pdf.
Together in EXPO 2015: possono aderire le scuole statali e paritarie secondarie, inviando la scheda allegata al Bando entro il 30/09/2014 a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., e registrandosi al sito www.togetherinexpo2015.it, che sarà attivo da settembre 2014. Il Bando è reperibile al link: http://www.istruzione.it/allegati/2014/Bando_Together_in_EXPO_2015.pdf.
Policultura-Expo: promosso dal Politecnico di Milano, il Bando è rivolto alle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado (infanzia, primaria, secondaria). Le scuole che intendono partecipare al Concorso possono iscriversi seguendo le indicazioni presenti al seguente link:
http://www.progettoscuola.expo2015.org/concorsi/concorso-nazionale.
Logo EXPO Scuola: le scuole che partecipano ai progetti sopracitati e/o promuovono attività e iniziative di altro tipo per EXPO Milano 2015 possono richiedere il logo EXPO Scuola scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Per tutte le informazioni è possibile consultare il seguente link:
http://www.progettoscuola.expo2015.org/iniziative/proponi-un-progetto.

° Nel sito del MIUR
Pubblicati i movimenti Insegnanti Scuola Primaria, e le date della preselezione al TFA
1) Con Decreto del Dipartimento dell’Istruzione è stato reso noto il calendario – dal 14 al 31 luglio 2014 - delle prove preselettive per la procedura (ai sensi dell’art.4 D.M. n.312/2014) di accesso al TFA, uguale in tutte le università in cui sono attivati i corsi.
2) I movimenti del personale insegnante pubblicati sono quelli nella Scuola dell’Infanzia (noti dal 15 maggio) e quelli nella Scuola Primaria (noti dal 6 giugno). Si attende la pubblicazione dei movimenti dei docenti nella Scuola secondaria e quelli del personale ATA.

° La querelle sugli organici degli insegnanti nella scuola dell’obbligo
Avviando l’obbligo dall’età di 5 anni, si produce contrazione dell’organico docenti?
Il Messaggero (“Elementari a 5 anni, allarme degli insegnanti «A rischio 30mila posti»” -07/06/2014) riporta la dichiarazione preoccupata del segretario della FlcCgil, Pantaleo in ordine all’eventuale anticipo a 5 anni dell’obbligo di istruzione (“una proposta che più di ambire a un miglioramento dell'istruzione ha solo il sapore del taglio di organici”). La preoccupazione nascerebbe dal fatto che, anticipando di un anno l’ingresso alle elementari, si taglierebbe il periodo destinato alle scuole d’infanzia che da 3 passerebbe a 2 anni. L’argomento non tiene conto del d.d.l. Puglisi, di istituire un servizio pubblico per l’Infanzia al quale i bambini possano accedere già dal primo anno di età. Su questo d.d.l. si innesta la proposta dell’ANIEF di creare una classe ponte per i bambini di cinque anni: rientrando nell’obbligo scolastico, questa classe comporterebbe un accresciuto numero di insegnanti, visto che in atto solo una percentuale dei bambini di cinque anni accedono servizio pubblico. Al collega Pantaleo che paventa il taglio di organici segnaliamo che questo taglio è stato allo studio (prospettato e attuato, in parte, dal 2008 in poi), di tutti, tutti, tutti i beneamati decisori della politica scolastica. Renzi, quanto ancora dobbiamo attendere per avere al MIUR un ministro che abbia lavorato nella Scuola ? Ultimo fu la Falcucci. Il prospettato taglio di un anno di scuola nel Primo ciclo o nel Secondo ciclo ridurrebbe da 13 a 12 anni la durata dell’iter scolastico. A confronto di questa prospettiva che depriva oltre dieci milioni di studenti, di un anno di servizio scolastico/formativo, e che taglia un’altra fetta di futuro a 40mila insegnanti precari, la proposta emendativa che l’ANIEF ha presentato al ddl 1260 “Puglisi”, in VII Commissione del Senato, presenta questi vantaggi: 1. Conferma i 13 anni di offerta scolastico-formativa; 2. Estende l’obbligo fino ai 17 anni di età (l’obbligo scolastico decennale diventa “obbligo scolastico-formativo” da adempiersi, nei due anni terminali, nell’istituti secondari di secondo grado con il supporto delle scuole-non scuole; 3. Prende atto dell’evoluzione dell’età mentale media dei bambini di cinque anni, e della progressiva estroflessione delle funzioni sociali e delle capacità cognitivo-comunicative; 4). Per ammortizzare l’abbattimento degli organici, si collega al d.d.l. Puglisi (che rendendo universale il servizio all’Infanzia accresce, rispetto ad oggi, il numero di insegnanti necessari per i bambini di cinque anni); in sostanza, l’ANIEF auspica che il personale in servizio nella Scuola dell’Infanzia sia integrato da un contingente di insegnanti della Primaria, costituendo la classe ponte per i bambini di 5 nel quadro di una rinnovata programmazione e organizzazione degli spazi d’aula; 5) Inserendo l’Orientamento scolastico, in forma strutturale nel percorso del secondo ciclo, ri-motiva fortemente (motus in fine velocior) gli alunni iscritti all’ultimo biennio: avrebbero il “fine in vista” (Dewey) di acquisire competenze aggiuntive alle conoscenze scolastiche. Chi ha insegnato sa che l’orientamento può avere l’effetto di motivare gli studenti, e prevenire la dispersione. La motivazione efficace è l’auto motivazione; a poco servono certe attività sperimentali di contrasto alla dispersione affidate a motivatori di professione, personale esterno pescato tra psicologi, pedagogisti e sociologi che, nelle classi, sono pesci fuor d’acqua.

° Truffatori dilettanti. Si contentano dello stipendio di professore
La Guardia di Finanza acchiappa i mega truffatori del MOSE e dell’EXPO ma anche scova docenti di sostegno assunti in ruolo avendo presentato autocertificazioni false
Sul sito web de "Il Mattino di Foggia e provincia" e sul sito "Foggia città aperta" si legge che le indagini erano iniziate e maggio e che adesso ci sono denunce per decine di docenti; avevano presentato falsi documenti (autocertificazioni di diplomi di laurea e di titoli di specializzazione risultati essere materialmente falsi) che li incastrerebbero, in 18 istituti scolastici di: Ancona, Bologna, Campobasso, Firenze, Foggia, Forlì-Cesena, Milano, Monza, Pescara, Piacenza, Treviso. (Fonte: Aldo Domenico Ficara – Latecnicadellascuola - 07 Giugno 2014)

° Attività di rilevazione degli esiti scolastici nel I e II ciclo di istruzione -a.s. 2013/14
La D.G. per gli studi, la statistica e i sistemi informativi ha diramato (3 giugno) le istruzioni circa le modalità di inoltro in Anagrafe studenti, delle valutazioni finali
Entro il 30 giugno, le scuole primarie comunicheranno i dati dell’ammissione degli alunni all’a.s. successivo; dal 12 giugno al 12 luglio, le Scuole secondarie di I grado comunicheranno le votazioni per disciplina conseguite da ogni singolo studente allo scrutinio finale, e lo stesso faranno le Scuole secondarie di secondo grado, relativamente agli alunni delle classi I, II, III e IV; con rifermento a queste stesse classi, dal 25 agosto all’ 8 settembre, le Scuole secondarie di secondo grado comunicheranno i risultati relativi allo scrutinio integrativo per gli studenti con giudizio finale sospeso. Quanto ai dati riferibili agli esami di Stato: - dal 16 giugno al 12 luglio le scuole secondarie di I grado comunicheranno i dati degli alunni ammessi e non ammessi all’esame, e i risultati delle prove d’Esame; - le scuole secondarie di II grado comunicheranno, tra il 4 giugno e la data di insediamento della Commissione d’esame, il “credito scolastico” conseguito dagli alunni delle classi III, IV e V, e degli studenti ammessi e non ammessi all’Esame di Stato; - dal 1° al 19 Luglio comunicheranno i punteggi in ogni singola prova d’esame per ogni candidato. Istruzioni dettagliate si leggono nel sito MIUR.

° Il Parlamento presto e benino su due magagne della Scuola
Ha convertito in legge il d.l. che tiene in servizio i 112 vincitori del concorso 2011 a dd.ss. in Toscana. In Campania e Sicilia ha proroga il servizio esterno di pulizie.
Lo scorso 3 giugno, la Camera dei deputati ha dato il placet a che i dd.ss. neo assunti in Toscana restino in servizio, malgrado l’esito parzialmente sfavorevole di un ricorso presso il CdS. Il prossimo concorso a dd.ss. sarà gestito dalla Scuola Nazionale dell'Amministrazione. Non potranno accadere le nefandezze che hanno caratterizzato il concorso indetto nel 2011: una commedia dell’assurdo fin dalla prova preselettiva (l’ANIEF contestò centinaia di domande predisposte nell’ercitatore random, e 32 delle 100 domande sorteggiate per la prova effettiva), e nella composizione e attività di alcune commissioni, censurate dai tribunali amministrativi. L’altro provvedimento è la proroga dei contratti alle cooperative di pulizie, sino a fine 2014.

° Sarà istituita una carriera per i professori?
Riportiamo da un articolo di Lucio Ficara sulla diversificazione della carriera docenti
“Dalle indiscrezioni che filtrano da ambienti interni al ministero dell’Istruzione, si apprende che la strada della riforma che decreterà la fine degli aumenti stipendiali degli insegnanti legato al meccanismo dell’anzianità è ormai certa e scatterà già dal prossimo anno scolastico. Inoltre queste stesse voci di corridoio, che sembrerebbero attendibili, parlano di un ritorno della proposta fatta nel 2002 dall’allora ministro dell’Istruzione Letizia Moratti: l’introduzione della figura del “docente esperto”. Quindi nella volontà del ministro Giannini c’è quella di riesumare la proposta di morattiana memoria? Ci saranno quindi i docenti tutor o "esperti" che avranno il compito di aiutare gli insegnanti più giovani e meno esperti, o che avranno affidato il compito di coordinare progetti didattici e le diverse aree disciplinari? Sembrerebbe questa, sempre dando credito a voci di corridoio, la strada che vorrebbe intraprendere il ministro dell’Istruzione. Ma le sorprese non sono finite, si parla anche di pensare a una contratto separato tra insegnanti e restante personale scolastico. In buona sostanza per i docenti è possibile prevedere un'area contrattuale separata, in modo da evitare un utilizzo indistinto delle risorse finanziarie messe a disposizione per i rinnovi contrattuali. Questo consentirebbe di trovare più facilmente le risorse finanziare per gestire la partita del merito, riferito ad una didattica di qualità. Bisogna ricordare, per dovere di cronaca, che questa strada è già stata percorsa con evidenti fallimenti”.
La U.E. chiede che la retribuzione dei docenti sia rapportata anche a merito e competenze. Stantibus rebus, è probabile che la Giannini riesca dove Berlinguer e Moratti non sono riusciti.
(Fonte: www.latecnicadellascuola.it - 03/06/2014)

° Il piano per l'edilizia scolastica discrimina licei, istituti tecnici e istituti professionali
A differenza dei comuni, i cui investimenti per edilizia scolastica sono computati fuori dal Patto di Stabilità, gli enti Provincia, proprietari degli edifici degli istituti di istruzione secondaria di II grado, restano vincolati al Patto. Riportiamo da ItaliaOggi
L'esclusione dal Patto di stabilità opera nel limite massimo di 122 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015. I comuni beneficiari dell'esclusione e l'importo dell'esclusione stessa sono individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri da emanare entro il 15 giugno 2014. La norma, allo scopo di permettere spese di investimento nelle scuole, esclude le somme indicate dal computo per il saldo finanziario rilevante ai fini del patto di stabilità. Ma essa è destinata esclusivamente ai comuni, saltando a piè pari le province. In sostanza, gli allievi delle scuole di pertinenza dei comuni potranno aspirare ad interventi di messa a norma e risanamento delle scuole; il medesimo diritto degli allievi delle scuole superiore, invece, non è curato allo stesso modo ed è lasciato rimesso alla capacità delle province di fare fronte al patto di stabilità, dovendo, per altro, affrontare una riduzione complessiva delle entrate e connessa spesa di 444,5 milioni, pari quasi al 6% della spesa corrente 2013, a fronte della riduzione che per i comuni è circa lo 0,7 della spesa corrente 2013. (Fonte: Luigi Oliveri – ItaliaOggi - 03/06/2014)

° Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione.
Il MIUR ha diramato (3 giugno) specifiche indicazioni per i candidati, interni o privatisti, con disturbi specifici di apprendimento o con altri bisogni educativi speciali
“Alunni con DSA. La Commissione d’esame… terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, adeguatamente certificate, relative ai candidati con disturbi specifici di apprendimento (DSA). in particolare, prenderà in esame le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. Sulla base di tale specifica documentazione e di tutti gli elementi forniti dai Consigli di classe, la Commissione predisporrà adeguate modalità di svolgimento delle prove scritte e orali… Nello svolgimento delle prove scritte, ivi compresa la prova scritta a carattere nazionale, i candidati potranno utilizzare gli strumenti compensativi previsti dal Piano Didattico Personalizzato o da altra documentazione, redatta ai sensi dell’articolo 5 del decreto ministeriale 12 luglio 2011. I candidati potranno usufruire di dispositivi per l’ascolto dei testi della prova registrati in formati “mp3”. Per la piena comprensione del testo delle prove scritte, la Commissione potrà anche prevedere, in conformità con quanto indicato dal capitolo 4.3.1 delle Linee guida citate, di individuare un proprio componente che possa leggere i testi delle prove scritte. Per i candidati che utilizzano la sintesi vocale, la Commissione potrà provvedere alla trascrizione del testo su supporto informatico. … Ai candidati potrà essere consentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati per le verifiche in corso d’anno o comunque siano ritenuti funzionali allo svolgimento dell’esame, senza che venga pregiudicata la validità delle prove. I candidati con certificazione di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) che, ai sensi dell’articolo 6, comma 6, del decreto ministeriale n.5669 del 12 luglio 2011, hanno seguito un percorso didattico differenziato, con esonero dall’insegnamento delle lingue straniere, e che siano stati valutati dal consiglio di classe con l’attribuzione di voti relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, potranno sostenere prove differenziate… Alunni con BES ….La Commissione terrà in debita considerazione specifiche situazioni soggettive, relative ai candidati con Bisogni Educativi Speciali per i quali sia stato redatto apposito Piano Didattico Personalizzato e, in particolare,e modalità didattiche e forme di valutazione individuate nell’ambito di percorsi didattici individualizzati personalizzati. A tal fine i Consigli di classe trasmetteranno alla Commissione d’esame i Piani Didattici Personalizzati. Per siffatte tipologie, non è prevista alcuna misura dispensativa in sede di esame, scritto e orale, mentre è possibile concedere strumenti compensativi. Dalla Nota tecnica diramata dall’INVALS in preparazione della prova nazionale che si svolgerà, nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo del Primo ciclo, il giorno 19 giugno 2014, riportiamo: “Per i candidati con DSA che necessitano di una versione informatizzata della prova nazionale non segnalata al momento dell’iscrizione, è possibile farne richiesta all’INVALSI entro il 6 giugno 2014 solo attraverso il modulo “Modifica dati iscrizione” disponibile nell’area Istituzioni scolastiche – Moduli web per le istituzioni scolastiche iscritte alle rilevazioni INVALSI 2014 (http://areaprove.invalsi.it/index.php?form=accesso_scuole). La medesima comunicazione deve essere inviata, per conoscenza, anche all’Ufficio scolastico regionale ed al competente Ufficio territoriale”. “Gli alunni con certificazione di DSA possono sostenere la prova con l’ausilio degli strumenti compensativi utilizzati in corso d’anno e con un tempo aggiuntivo stabilito dalla singola sottocommissione, di norma, di 30 minuti. Gli alunni con disabilità visiva sostengono la prova con l’ausilio delle strumentazioni in uso e con un tempo aggiuntivo stabilito dalla singola sottocommissione, di norma, di 30 minuti. Ove ai candidati che ne hanno titolo e necessità siano assegnati tempi più ampi per rispondere ai quesiti del primo fascicolo (italiano), agli altri candidati potrà essere, comunque, proposto lo svolgimento relativo al secondo fascicolo (matematica) dopo il previsto intervallo di 15 minuti”.

° Fortunae varietas
La tecnica della scuola pubblica la lettera (riportiamo l’inizio) inviatale dal Comitato in difesa dei diritti dei laureati in Scienze Politiche. Sulla questione l’ANIEF è attiva.
“Scrivo a nome del di cui faccio parte. Volevamo porre alla sua attenzione la grave situazione nella quale ci troviamo poiché, come lei ben sa, noi laureati in Scienze Politiche è da quasi 13 anni che siamo vittime di una vera e propria violazione del nostro diritto di uguaglianza. Infatti, con le disposizioni presenti nel decreto ministeriale 231/1997, successivamente integrato dal D.M. 39/98. è stato stabilito che possono accedere all’insegnamento superiore solo coloro che hanno conseguito la Laurea in Scienze Politiche entro l’anno accademico 2000/2001, escludendo dalla professione di insegnante tutti gli studenti che si sono laureati successivamente. Un’esclusione che in realtà non trova nessuna ratio normativa, didattica e logica e che pone in essere un’inspiegabile discriminazione nei confronti dei laureati in Scienze Politiche. Infatti il percorso curriculare da questi sostenuto, identico a quello dei laureati prima di tale data, è tale da metterli nelle condizioni di essere preparati e capaci di insegnare ai ragazzi delle scuole medie superiori determinate materie. Addirittura, si è assistito al caso in cui due colleghi, immatricolati lo stesso anno, uno fa l'insegnante perché laureato entro il 2001 e l'altro no lo ha potuto fare perché laureato nel 2002”. Una nostra semplice costatazione. Il personale scolastico sta procedendo dentro una giungla inestricabile di vegetazione stratificata e intrecciata a caso. Vaga da parecchi decenni. A memoria nostra, almeno dal 1979, quando una leggina individuava, come utile ai fini del passaggio in ruolo, l’insegnamento nei CRACIS, ma soltanto quello prestato i due specifici anni scolastici, e con esclusione del servizio prestato prima o dopo. Con queste logiche misteriose e inquietanti, i precari rischiano la salute mentale.
(Fonte: Alessandro Giuliani - www.latecnicadellascuola.it - 04/06/2014)

° Il maestro accanto ai piccoli, anche per orientarli nell’universo della comunicazione
Sotto il profilo educativo è necessario e urgente che la Scuola, senza indulgere alla deriva tecnologica, dia precocemente ai piccoli alunni gli strumenti per orientarsi.
Nella proposta emendativa al ddl 1260 “Puglisi” (Sistema integrato dei servizi educativi e di istruzione per le bambine e i bambini in età compresa tra tre mesi e sei anni), presentata in VII Commissione del Senato, l’ANIEF ha sostenuto, tra altro, che la Scuola non può esimersi dall’occuparsi, già con i bimbi di cinque anni, di un’attività che a casa li assorbe dinanzi ai monitor per ore e ore durante le quali sono navi senza nocchiero. Hanno bisogno di orientarsi, e avrebbero giovamento dall’imparare come. Quanti genitori hanno tempo e competenza per accompagnarli in questo passaggio decisivo nella formazione della mente e della personalità ? La proposta dell’ANIEF nasce da una presa d’atto di quelli che sono i segni dei tempi: Questa generazione di alunni che attinge conoscenze e informazioni dalle rete massmediale e dall’universo-web ne è ampiamente condizionata nei processi logico-deduttivi, in quelli della percezione (ha potenziato la capacità oculo-manuale), nelle caratteristiche psicologiche e nelle dinamiche sociali. E se il bimbo attinge passivamente; e se naviga senza strumentazione ? Possiamo permettere che i piccoli si arrangino come meglio possono ? Quali siano le insidie per i bambini è noto, ma occorrerebbe capire che queste specifiche insidie sono aggiuntive alle insidie (ben note, da mezzo secolo) gigantesche da cui gli adulti stessi si districano a mala pena e non sempre. Gigantesche, tanto che per esse gli addetti ai lavori hanno evocato l’immagine del Golem, la figura gigantesca delle leggende cabalistiche ebraiche che, plasmata in forma umana nell’argilla, per servire, cresce incontrollabile in dimensioni e potenza. Fuori di metafora, sappiamo che la comunicazione alla quale il piccolo alunno ha accesso si produce da un potere gerarchico tendenzialmente monopolistico che può indurre l’omologazione delle menti e il condizionamento delle volontà. Si può negare che, in atto, la mole e la forza della comunicazione mass mediale e digitale travalichi i sistemi di controllo ? Chi può garantire l’uso corretto delle regole nel postare i contenuti, e chi può garantire in modo efficace la fruizione secondo le regole con le quali la rete massmediale e quella informatica sono state istituite? E anche in un mondo di galantuomini che si attengano ai rigidi limiti della scienza e dell’etica, come scansare la “spazzatura” che si accumula per effetto della vetustà dei contenuti che restano in rete senza “manutenzione” negli anni? Per sempre? C’è un compito urgente che i maestri possono affrontare con la sensibilità e professionalità proprie della funzione docente.

° Una segnalazione da 'Supplenti della scuola per la qualità e dignità del lavoro'
Persiste il ritardo nei pagamenti di cui avevamo dato notizia riportandola da Il Corriere della sera (15 maggio). Ora riportiamo una segnalazione di A.Giuliani
“Molti supplenti temporanei della scuola non prendono lo stipendio dal mese febbraio. Ora, a pochi giorni dal termine delle lezioni, che per la gran parte di essi coinciderà con la fine del servizio a tempo determinato, hanno deciso di denunciarlo. “…Chiediamo che l'Ufficio VII del Ministero dell'Istruzione e il corrispondente Ufficio del Ministero dell'Economia – si legge nella nota del raggruppamento di precari della scuola - si adoperino congiuntamente per sanare, con emissioni speciali e con gli opportuni provvedimenti agli uffici preposti, la situazione degli stipendi arretrati… la mancata liquidazione per molti supplenti brevi delle retribuzioni di febbraio, marzo e aprile, la mancata trasmissione dei flussi UniEMens all'Inps…". I supplenti hanno ragione: non è la prima volta, anche di questo anno scolastico, che si lamentano per i ritardi abissali dei pagamento del loro stipendio. I vari ministeri interessati, in testa il Mef, farebbero bene a creare le condizioni che certi disguidi non si ripetano. Molti supplenti brevi, stiamo parlando di migliaia di precari, pur di accettare contratti di supplenza sono obbligati a lavorare a centinaia di chilometri da casa. Con notevoli spese per trasporti e alloggi.
(Fonte: latecnicadellascuola.it – 1 giugno 2014)

° La Giannini potrebbe lasciare l’incarico di ministro
Ma nel semestre europeo a guida italiana, Renzi non vuole dare segnali di instabilità
“… Se Scelta Civica si dovesse ulteriormente spaccare nel sostegno all'esecutivo, sarebbe insostenibile averne un rappresentante al governo, tra l'altro a un ministero di peso come quello dell'istruzione. … Nel ministero dell'istruzione, il renziano sottosegretario Roberto Reggi ha già deleghe tali da rendere la posizione del PD predominante…”.
(Fonte: Alessandra Ricciardi - Italiaoggi – 3 giugno 2014)