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° Economie nel bilancio MIUR. Quanto costa tagliare cattedre nelle scuole del Sud?
A saldo nazionale immutato per l’organico docenti, quello regionale sarà modificato.
Con riferimento alla C.M. 34 del 1 aprile 2014 “Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2014/2015”, si sa che l’organico complessivo nazionale degli insegnanti di ogni ordine e grado non sarà modificato, e che però sarà modificata (mediante compensazioni) la distribuzione regionale e quella tra gli ordini e i gradi del sistema Scuola. Nella distribuzione territoriale si segnalano piccoli incrementi all’organico della Scuola dell'infanzia (+ 419 posti) e a quella della Scuola secondaria superiore (+ 559), con decremento soprattutto nella Scuola secondaria di I grado. Nella distribuzione regionale, la batosta riguarda il Meridione d’Italia (Sicilia – 504; Campania - 387; Puglia – 340; Calabria - 183). I colleghi che si accingono a scegliere la provincia in cui inserirsi (per graduatorie a esaurimento e graduatorie di istituto) dovranno guardare al Nord (Lombardia + 410; l'Emilia Romagna + 396; Toscana + 269; Lazio + 246). Il preventivato decremento del numero degli studenti iscritti sancisce una ragione aggiuntiva di emigrazione dei docenti meridionali; e lo stesso vale per il personale ATA. E’ evidente che la politica del ministro Giannini si riduce al calcolo ragionieristico; la Questione Meridionale, un argomento storiografico rilevante, non risulta all’attenzione dei decisori politici. In effetti, preso atto della flessione di iscritti nelle regioni meridionali, il MIUR si accinge a ridimensionarvi gli organici, quando invece dovrebbe contrastare il trend che vede il livello culturale nel Meridione impoverirsi per effetto del combinato di due macrofenomeni: l’esodo verso Nord dei laureati (negli ultimi dieci anni, 170mila unità) e l’ingresso dall’estero di decine di migliaia di giovani privi di formazione accademica. Questo MIUR che ridistribuendo l’organico nazionale risparmia nel bilancio, quanto farà spendere ai docenti precari e alle loro famiglie ormai stremate supplendo in funzione di welfare ? E l’amministrazione delle comunità abbandonate dai figli più colti, nelle mani di chi andrà? Un recente studio, (Rapporto Bes 2013) che mette a confronto i diversi sistemi educativi nello Stivale, segnala esiti formativi modesti della Scuola, in quella Sicilia alla quale il MIUR infligge adesso il taglio più profondo: “Se la Sicilia racimola appena 26 punti significa che in quasi tutte e 10 le graduatorie si piazza all'ultimo, penultimo o terzultimo posto”. In testa alla classifica Trento e Bolzano. Il calcolo al risparmio ha un costo. Si è valutato se la Scuola meridionale può sopportare l’impoverimento dell’organico ? Non è equo fare parti pari tra coloro che pari non sono.

° Il TAR Lombardia giudica incongrui i contributi agli studenti delle scuole paritarie
Riportiamo da un articolo sulla sentenza depositata lo scorso 2 aprile: “A parità di reddito di famiglie in difficoltà economiche, gli studenti delle scuole pubbliche sono «discriminati» rispetto a quelli delle private.
Lo stabilisce una sentenza del Tribunale amministrativo regionale, che scardina il sistema di aiuti economici distribuiti dalla Regione. La sproporzione è evidente: per l’acquisto di libri e materiale scolastico, la famiglia di un allievo iscritto alla scuola pubblica può sperare di ottenere un sostegno variabile tra i 60 e i 290 euro. A parità di reddito, se il ragazzo frequenta invece un istituto paritario, il sostegno della Regione parte da un minimo di 400 euro e può arrivare fino a 950. Secondo i giudici amministrativi si tratta di «una diversità di trattamento ingiustificata», frutto di una scelta «illogica»…. I giudici riconoscono piena legittimità all’impostazione di base data dalla Regione, in base ai principi della «pluralità dell’offerta formativa» e della garanzia di «pari opportunità di accesso» ai diversi percorsi scolastici offerti dalle scuole pubbliche o paritarie. Per questo il ricorso è stato accolto solo in una parte e respinto per il resto. È prevedibile che la contesa legale viva un secondo tempo al Consiglio di Stato, con due impugnazioni, da parte delle due famiglie e da parte della Regione…. Per le scuole statali (o paritarie, ma che non richiedono una retta di iscrizione o frequenza) esiste un «sostegno al reddito». Viene calcolato in base al parametro Isee, (l’«indicatore di situazione economica equivalente») ed è destinato all’acquisto di libri o altro materiale scolastico. Oscilla tra 60 euro e 290. Gli studenti che frequentano una scuola privata, se in condizioni economiche disagiate, hanno diritto al «buono scuola» (tra 450 e 900 euro) per il pagamento della retta. Ma possono ottenere un altro sussidio, per comprare libri e altro materiale: è l’esatto corrispettivo dell’aiuto previsto per gli istituti pubblici. La somma però è diversa: da 400, a un massimo di 950 euro. Dato che il sostegno è identico nella funzione (acquisto libri), i giudici ritengono che le «diversità di trattamento» tra scuole pubbliche e private «non trovano giustificazione». (Fonte: Corriere della sera – 6 aprile 2014)

° Economie nel bilancio MIUR. Quanto costa tagliare cattedre nelle scuole del Sud?
A saldo nazionale immutato per l’organico docenti, quello regionale sarà modificato.
Con riferimento alla C.M. 34 del 1 aprile 2014 “Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2014/2015”, si sa che l’organico complessivo nazionale degli insegnanti di ogni ordine e grado non sarà modificato, e che però sarà modificata (mediante compensazioni) la distribuzione regionale e quella tra gli ordini e i gradi del sistema Scuola. Nella distribuzione territoriale si segnalano piccoli incrementi all’organico della Scuola dell'infanzia (+ 419 posti) e a quella della Scuola secondaria superiore (+ 559), con decremento soprattutto nella Scuola secondaria di I grado. Nella distribuzione regionale, la batosta riguarda il Meridione d’Italia (Sicilia – 504; Campania - 387; Puglia – 340; Calabria - 183). I colleghi che si accingono a scegliere la provincia in cui inserirsi (per graduatorie a esaurimento e graduatorie di istituto) dovranno guardare al Nord (Lombardia + 410; l'Emilia Romagna + 396; Toscana + 269; Lazio + 246). Il preventivato decremento del numero degli studenti iscritti sancisce una ragione aggiuntiva di emigrazione dei docenti meridionali; e lo stesso vale per il personale ATA. E’ evidente che la politica del ministro Giannini si riduce al calcolo ragionieristico; la Questione Meridionale, un argomento storiografico rilevante, non risulta all’attenzione dei decisori politici. In effetti, preso atto della flessione di iscritti nelle regioni meridionali, il MIUR si accinge a ridimensionarvi gli organici, quando invece dovrebbe contrastare il trend che vede il livello culturale nel Meridione impoverirsi per effetto del combinato di due macrofenomeni: l’esodo verso Nord dei laureati (negli ultimi dieci anni, 170mila unità) e l’ingresso dall’estero di decine di migliaia di giovani privi di formazione accademica. Questo MIUR che ridistribuendo l’organico nazionale risparmia nel bilancio, quanto farà spendere ai docenti precari e alle loro famiglie ormai stremate supplendo in funzione di welfare ? E l’amministrazione delle comunità abbandonate dai figli più colti, nelle mani di chi andrà? Un recente studio, (Rapporto Bes 2013) che mette a confronto i diversi sistemi educativi nello Stivale, segnala esiti formativi modesti della Scuola, in quella Sicilia alla quale il MIUR infligge adesso il taglio più profondo: “Se la Sicilia racimola appena 26 punti significa che in quasi tutte e 10 le graduatorie si piazza all'ultimo, penultimo o terzultimo posto”. In testa alla classifica Trento e Bolzano. Il calcolo al risparmio ha un costo. Si è valutato se la Scuola meridionale può sopportare l’impoverimento dell’organico ? Non è equo fare parti pari tra coloro che pari non sono.

° Il TAR Lombardia giudica incongrui i contributi agli studenti delle scuole paritarie
Riportiamo da un articolo sulla sentenza depositata lo scorso 2 aprile: “A parità di reddito di famiglie in difficoltà economiche, gli studenti delle scuole pubbliche sono «discriminati» rispetto a quelli delle private.
Lo stabilisce una sentenza del Tribunale amministrativo regionale, che scardina il sistema di aiuti economici distribuiti dalla Regione. La sproporzione è evidente: per l’acquisto di libri e materiale scolastico, la famiglia di un allievo iscritto alla scuola pubblica può sperare di ottenere un sostegno variabile tra i 60 e i 290 euro. A parità di reddito, se il ragazzo frequenta invece un istituto paritario, il sostegno della Regione parte da un minimo di 400 euro e può arrivare fino a 950. Secondo i giudici amministrativi si tratta di «una diversità di trattamento ingiustificata», frutto di una scelta «illogica»…. I giudici riconoscono piena legittimità all’impostazione di base data dalla Regione, in base ai principi della «pluralità dell’offerta formativa» e della garanzia di «pari opportunità di accesso» ai diversi percorsi scolastici offerti dalle scuole pubbliche o paritarie. Per questo il ricorso è stato accolto solo in una parte e respinto per il resto. È prevedibile che la contesa legale viva un secondo tempo al Consiglio di Stato, con due impugnazioni, da parte delle due famiglie e da parte della Regione…. Per le scuole statali (o paritarie, ma che non richiedono una retta di iscrizione o frequenza) esiste un «sostegno al reddito». Viene calcolato in base al parametro Isee, (l’«indicatore di situazione economica equivalente») ed è destinato all’acquisto di libri o altro materiale scolastico. Oscilla tra 60 euro e 290. Gli studenti che frequentano una scuola privata, se in condizioni economiche disagiate, hanno diritto al «buono scuola» (tra 450 e 900 euro) per il pagamento della retta. Ma possono ottenere un altro sussidio, per comprare libri e altro materiale: è l’esatto corrispettivo dell’aiuto previsto per gli istituti pubblici. La somma però è diversa: da 400, a un massimo di 950 euro. Dato che il sostegno è identico nella funzione (acquisto libri), i giudici ritengono che le «diversità di trattamento» tra scuole pubbliche e private «non trovano giustificazione». (Fonte: Corriere della sera – 6 aprile 2014)

° Dotazioni organiche del personale docente a.s.2014/15: il MIUR emana le direttive
Novità solo nelle dichiarazioni; le disposizioni invece si ripetono stancamente.
Con la C.M. n. 34 del primo aprile scorso,“Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2014/2015”, il MIUR ha trasmesso il relativo Schema di Decreto Interministeriale. E’ all’insegna del già visto, a cominciare dalla conferma che anche per l’a.s. 2014/2015 le dotazioni organiche sono determinate non superando, a livello nazionale, la consistenza delle dotazioni fissate per l’a.s.2011/2012. E, però, nel frattempo l’utenza complessiva è cresciuta di circa 64mila alunni. Di seguito, diamo l’indice del documento e, testuale, la parte relativa all’ormai cronica “atipicità” alle classi di concorso nell’Istruzione secondaria di secondo grado. “Procedure e adempimenti relativi alla definizione degli organici: -Scuola dell’infanzia; -Scuola primaria; - -Istruzione secondaria di I grado; - Istruzione secondaria di II grado (Classi di concorso; Opzioni a partire dalle terze classi degli istituti tecnici e professionali); Quota riservata all’autonomia; Percorsi di Istruzione e Formazione Professionale; Ulteriori disposizioni per potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e/o attivare insegnamenti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa; Istruzione degli adulti e corsi di secondo livello (ex serali); Posti di sostegno;- Scuole con insegnamento in lingua slovena; Istituzioni educative; Scuole presso le carceri e gli ospedali; Indicazioni finali (monitoraggio delle operazioni; individuazione del funzionario di riferimento in sede locale)”. “Classi di concorso. In attesa dell’emanazione del regolamento relativo alle nuove classi di concorso, per la determinazione dell’organico di diritto vengono confermate, per le classi dell’intero quinquennio interessate al riordino del secondo ciclo, le classi di concorso di cui al D.M. n. 39 del 30 gennaio 1998, e successive modifiche e integrazioni, opportunamente integrate e rivedute. … Gli insegnamenti che confluiscono in più classi di concorso del vecchio ordinamento devono essere considerati “atipici”. Pertanto, la relativa attribuzione alle classi di concorso deve avere come fine prioritario la tutela della titolarità dei docenti presenti nell’istituzione scolastica, la ottimale formazione delle cattedre e la continuità didattica e una volta individuata dovrà essere mantenuta per tutto l’anno scolastico. In tale ottica le scuole opereranno avvalendosi della procedura attualmente prevista dal sistema informativo. In presenza nella stessa scuola di più di un titolare di insegnamenti “atipici” si darà precedenza a colui o a coloro che, in relazione al numero dei posti, risulteranno collocati con il maggior punteggio nella graduatoria di istituto unificata, incrociando la varie graduatorie, nel rispetto delle precedenze di cui all’art. 7 del CCNI sulla mobilità. Ovviamente nella scelta della classe di concorso dovrà farsi riferimento all’indirizzo, all’articolazione, all’opzione, nonché al curricolo presente nella scuola. In assenza di titolari da “tutelare” l’attribuzione dovrà avvenire, previa intesa con l’Ufficio scolastico territoriale, attingendo prioritariamente dalle classi di concorso in esubero a livello provinciale. In mancanza delle citate situazioni il d.s., d’intesa con l’Ufficio scolastico territoriale, e sulla base del parere del collegio dei docenti reso in coerenza con il POF e in analogia con le procedure di delibera dello stesso, individuerà la classe di concorso alla quale assegnare l’insegnamento, assicurando una equilibrata distribuzione dei posti alla classi di concorso, per venire incontro alle aspettative dei docenti inclusi nelle graduatorie a esaurimento evitando di assegnare le ore a una classe di concorso”. Due segnalazioni. Ci saremmo attesi disposizioni nuove in materia di insegnamento dell’Inglese nella scuola primaria, visti i precedenti professionali e le recenti dichiarazioni del Ministro. La Giannini considera «una emergenza», la scarsa conoscenza di una lingua straniera da parte degli studenti italiani, e ha dichiarato: «Si sa che l'apprendimento di una lingua ha una resa migliore se fatto da piccoli e quindi dovremmo partire addirittura dalla scuola dell'infanzia, ma sarebbe già un grande passo se cominciassimo dalla primaria. Gli insegnanti certo vanno formati, ma non penso si possano riconvertire i maestri: otterremo risultati faticosi per loro e modesti per l'apprendimento degli alunni». Nelle scuole primarie, c’erano una volta gli esperti di Inglese, e la Gelmini (il tandem Tremonti/Gelmini) decise di sostituirli specializzando i maestri stessi. Neanche in ciò, la C.M.34 innova: “L’insegnamento della lingua inglese è impartito in maniera generalizzata, nell’ambito delle classi loro assegnate, dai docenti in possesso dei requisiti richiesti, per le ore previste dalla normativa vigente… Solo per le ore di insegnamento di lingua straniera che non sia stato possibile, coprire attraverso l’equa distribuzione dei carichi orario, sono istituiti posti per docenti specialisti, nel limite del contingente regionale”. Sul capitolo della revisione delle classi di concorso – alla quale al MIUR lavorano (?!) da tempo immemorabile, nessuna buona nuova e i colleghi saranno ostaggio, ancora, della cabala “atipicità”.

° Il CdM ratifica le già preventivate 13.556 assunzioni nella Scuola
Riguardano personale amministrativo e docenti di Sostegno. Riportiamo.
“Più precisazione si ratificano le assunzioni di 5.336 Ata per l'anno scolastico 2012/2013. Altre 3.730 Ata per il 2013-2014. Si accende l'ok anche all'assunzione di 4.447 docenti da destinare al sostegno di alunni con disabilità per l'anno scolastico 2013/2014, prima tranche del piano triennale di stabilizzazioni di docenti di sostegno previsto dal decreto Carrozza. A chiudere il conto, il governo autorizza pure l'assunzione di 43 assistenti amministrativi, 19 coadiutori, due direttori ed un collaboratore per le esigenze delle Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (il cosiddetto settore Afam)”. (Fonte: larepubblica.it - 05/04/2014)

° Dotazioni organiche del personale docente a.s.2014/15: il MIUR emana le direttive
Novità solo nelle dichiarazioni; le disposizioni invece si ripetono stancamente.
Con la C.M. n. 34 del primo aprile scorso,“Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2014/2015”, il MIUR ha trasmesso il relativo Schema di Decreto Interministeriale. E’ all’insegna del già visto, a cominciare dalla conferma che anche per l’a.s. 2014/2015 le dotazioni organiche sono determinate non superando, a livello nazionale, la consistenza delle dotazioni fissate per l’a.s.2011/2012. E, però, nel frattempo l’utenza complessiva è cresciuta di circa 64mila alunni. Di seguito, diamo l’indice del documento e, testuale, la parte relativa all’ormai cronica “atipicità” alle classi di concorso nell’Istruzione secondaria di secondo grado. “Procedure e adempimenti relativi alla definizione degli organici: -Scuola dell’infanzia; -Scuola primaria; - -Istruzione secondaria di I grado; - Istruzione secondaria di II grado (Classi di concorso; Opzioni a partire dalle terze classi degli istituti tecnici e professionali); Quota riservata all’autonomia; Percorsi di Istruzione e Formazione Professionale; Ulteriori disposizioni per potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e/o attivare insegnamenti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa; Istruzione degli adulti e corsi di secondo livello (ex serali); Posti di sostegno;- Scuole con insegnamento in lingua slovena; Istituzioni educative; Scuole presso le carceri e gli ospedali; Indicazioni finali (monitoraggio delle operazioni; individuazione del funzionario di riferimento in sede locale)”. “Classi di concorso. In attesa dell’emanazione del regolamento relativo alle nuove classi di concorso, per la determinazione dell’organico di diritto vengono confermate, per le classi dell’intero quinquennio interessate al riordino del secondo ciclo, le classi di concorso di cui al D.M. n. 39 del 30 gennaio 1998, e successive modifiche e integrazioni, opportunamente integrate e rivedute. … Gli insegnamenti che confluiscono in più classi di concorso del vecchio ordinamento devono essere considerati “atipici”. Pertanto, la relativa attribuzione alle classi di concorso deve avere come fine prioritario la tutela della titolarità dei docenti presenti nell’istituzione scolastica, la ottimale formazione delle cattedre e la continuità didattica e una volta individuata dovrà essere mantenuta per tutto l’anno scolastico. In tale ottica le scuole opereranno avvalendosi della procedura attualmente prevista dal sistema informativo. In presenza nella stessa scuola di più di un titolare di insegnamenti “atipici” si darà precedenza a colui o a coloro che, in relazione al numero dei posti, risulteranno collocati con il maggior punteggio nella graduatoria di istituto unificata, incrociando la varie graduatorie, nel rispetto delle precedenze di cui all’art. 7 del CCNI sulla mobilità. Ovviamente nella scelta della classe di concorso dovrà farsi riferimento all’indirizzo, all’articolazione, all’opzione, nonché al curricolo presente nella scuola. In assenza di titolari da “tutelare” l’attribuzione dovrà avvenire, previa intesa con l’Ufficio scolastico territoriale, attingendo prioritariamente dalle classi di concorso in esubero a livello provinciale. In mancanza delle citate situazioni il d.s., d’intesa con l’Ufficio scolastico territoriale, e sulla base del parere del collegio dei docenti reso in coerenza con il POF e in analogia con le procedure di delibera dello stesso, individuerà la classe di concorso alla quale assegnare l’insegnamento, assicurando una equilibrata distribuzione dei posti alla classi di concorso, per venire incontro alle aspettative dei docenti inclusi nelle graduatorie a esaurimento evitando di assegnare le ore a una classe di concorso”. Due segnalazioni. Ci saremmo attesi disposizioni nuove in materia di insegnamento dell’Inglese nella scuola primaria, visti i precedenti professionali e le recenti dichiarazioni del Ministro. La Giannini considera «una emergenza», la scarsa conoscenza di una lingua straniera da parte degli studenti italiani, e ha dichiarato: «Si sa che l'apprendimento di una lingua ha una resa migliore se fatto da piccoli e quindi dovremmo partire addirittura dalla scuola dell'infanzia, ma sarebbe già un grande passo se cominciassimo dalla primaria. Gli insegnanti certo vanno formati, ma non penso si possano riconvertire i maestri: otterremo risultati faticosi per loro e modesti per l'apprendimento degli alunni». Nelle scuole primarie, c’erano una volta gli esperti di Inglese, e la Gelmini (il tandem Tremonti/Gelmini) decise di sostituirli specializzando i maestri stessi. Neanche in ciò, la C.M.34 innova: “L’insegnamento della lingua inglese è impartito in maniera generalizzata, nell’ambito delle classi loro assegnate, dai docenti in possesso dei requisiti richiesti, per le ore previste dalla normativa vigente… Solo per le ore di insegnamento di lingua straniera che non sia stato possibile, coprire attraverso l’equa distribuzione dei carichi orario, sono istituiti posti per docenti specialisti, nel limite del contingente regionale”. Sul capitolo della revisione delle classi di concorso – alla quale al MIUR lavorano (?!) da tempo immemorabile, nessuna buona nuova e i colleghi saranno ostaggio, ancora, della cabala “atipicità”.

° Il CdM ratifica le già preventivate 13.556 assunzioni nella Scuola
Riguardano personale amministrativo e docenti di Sostegno. Riportiamo.
“Più precisazione si ratificano le assunzioni di 5.336 Ata per l'anno scolastico 2012/2013. Altre 3.730 Ata per il 2013-2014. Si accende l'ok anche all'assunzione di 4.447 docenti da destinare al sostegno di alunni con disabilità per l'anno scolastico 2013/2014, prima tranche del piano triennale di stabilizzazioni di docenti di sostegno previsto dal decreto Carrozza. A chiudere il conto, il governo autorizza pure l'assunzione di 43 assistenti amministrativi, 19 coadiutori, due direttori ed un collaboratore per le esigenze delle Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (il cosiddetto settore Afam)”. (Fonte: larepubblica.it - 05/04/2014)

° Domande di mobilità del personale docente ed educativo, per l’a.s. 2014/2015
Prorogato il termine per presentare le domande di trasferimento e di passaggio
Le funzioni POLIS per l’invio delle domande di mobilità del personale docente della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado saranno disponibili fino alle ore 18,00 del 7 aprile 2014. In precedenza, il termine previsto al 29 marzo era stato prorogato al 2 aprile.

° Logica-mente. Ora che non c’è trippa per gatti, la concertazione langue
La concertazione tra governo e sindacati è un ricordo del passato. Come mai ? Segnaliamo una delle ragioni che possono avere contribuito all’allentare l’abbraccio.
Renzi, Poletti, Madia non hanno in agenda di convocare “tavoli di lavoro” con i sindacati. Negli anni delle vacche grasse, quando il confronto tra i decisori politici e i rappresentanti dei lavoratori era sul criterio della distribuzione sociale della ricchezza, le due parti potevano sedere ai tavoli della concertazione col sorriso sulla bocca, gratificati dal vantaggio reciproco: ai dirigenti politici, i sindacati concertativi recavano l’utility gradita del consenso dei lavoratori; per parte loro, i dirigenti sindacali erano spesso consacrati in ruoli istituzionali (quanti boccioli di carriere sindacali hanno avuto fioritura politica ? Vogliamo elencarne i nomi ?). Le politiche del lavoro sono state, dunque, gestite in assetto collaterale, e le due parti ne portano meriti e demeriti. Ci sono state dignitose prese d’atto degli errori compiuti nella gestione delle politiche del lavoro? No. Continuano tutti a stare in politica. Manent optime. Nessuno si è dimesso; tutt’al più, sul versante politico, qualcuno è stato rottamato. Ora che c’è poco o nulla da concertare, le chiacchiere soporifere sono cessate e, al brusco risveglio, i lavoratori hanno trovato i propri figli nella… Tutti “collaterali” i sindacati ? No. Alcuni non hanno concertato e hanno difeso i diritti dei lavoratori nei tribunali del lavoro e dinanzi ai giudici amministrativi. I nostri supporter sanno quali frutti l’ANIEF abbia raccolto, con il suo innovativo metodo sindacale. Abbiamo visto lungo su parecchie questioni, a fronte della miopia del MIUR (che ora paga un alto prezzo, in termini di immagine e in solidum). Iniziammo con la vertenza code/pettine delle Graduatorie, e da allora tante battaglie – passando per il pasticciaccio brutto del concorso a d.s., (un flagello biblico, tanti sono i problemi che ha prodotto e continua a produrre, per i concorrenti e per l’Amministrazione)-, fino alla battaglia che combattiamo, alla testa di decine di migliaia di colleghi, dinanzi alla Corte di Giustizia Europea, e alla battaglia (che riteniamo direttamente connessa) per la riaperture della Graduatorie a Esaurimento. Logicamente: il Governo non è più interessato alla concertazione perché sa che il sindacato non è in condizione di sopire le aspettative socioeconomiche dei lavoratori: per altro verso, non ha stomaco per convocare i sindacati, qual è il nostro, che gliela cantano e suonano, e che, per di più, tentano di fargliela suonare (e sarebbero milioni) dalla Corte di Giustizia Europea.

° Parole che suonano nuove
E’ da tempo che non si avvertiva tanta attenzione alla Scuola
Nei mesi scorsi abbiamo registrato l’attenzione preoccupata della Ragioneria Generale dello Stato e della Fondazione Agnelli per i tagli al comparto Scuola; in effetti, dal 2007 al 2012 il personale della scuola statale (insegnanti e Ata) è diminuito del 10,9%, percentuale quasi doppia della media del pubblico impiego. Anche Renzi ha manifestato attenzione per la Scuola. Adesso il Centro Studi di Confindustria ('Il capitale sociale e umano: la forza del Paese') scrive che dare più istruzione ai ragazzi innalzerebbe il Pil del 15%: “Se l’Italia avesse un livello scolastico come quello dei paesi più avanzati, in 10 anni avremmo un incremento in termini reali di 234 miliardi, con un guadagno di 3.900 euro per abitante”. Avanziamo due considerazioni. 1) I decisori politici che hanno governato in Italia negli ultimi lustri non sono stati in condizione di capire l’utilità, anche economica, dell’investimento sociale in istruzione; occorre quindi che siano allontanati dalle responsabilità decisionali. 2) La funzione docente va resa più appetibile, sia economicamente sia per certezza e celerità del percorso di assunzione. In atto, uno studio comparativo sulle retribuzioni nel pubblico impiego segnala che gli insegnanti sono, con un -2,5%, i dipendenti pubblici comparativamente peggio pagati; lo ha calcolato l’ARAN, nel Rapporto semestrale sulle retribuzioni pubbliche: i comparti che meglio hanno fronteggiato questi anni di crisi economica, quello dei dipendenti delle Regioni e delle AA.LL., quello dei dipendenti del comparto Sanità e il settore privato.
(Fonte: latecnicadellascuola.it 29/03/2014; 01.04.2014)