Tutte le notizie

° Concorso Nazionale "Onesti nello Sport" - a.s. 2013/14
E’ indetto dal C.O.N.I. e dalla Fondazione “Giulio Onesti”, in collaborazione col Miur
L’iniziativa è finalizzata a favorire lo sviluppo di una cultura della legalità sportiva, e a contrastare ogni forma di violenza connessa allo sport e ogni forma di doping; il titolo di questa edizione è: "Sport e pari opportunità". Ogni informazione, nel sito www.istruzione.it.

° Concorso “Tabula praenestina”. Adesioni entro il 30 aprile
Si svolgerà presso l’IISPT di Palestrina, nei giorni 28 e 29 maggio 2014.
Sono ammessi al Concorso gli alunni delle classi 3°, 4° e 5° degli Istituti Professionali e Tecnici, con almeno uno dei seguenti indirizzi: alberghiero e ristorazione; turistico; fotografia; abbigliamento e moda. La sezione fotografica è aperta anche a fotoamatori e alunni di Licei. Si articola nelle seguenti sezioni: - Concorso Alberghiero – Enogastronomico; - Concorso di Ricevimento e/o Turistico; - Concorso Fotografico Internazionale; - Concorso di Moda. Gli oneri connessi alle spese di alloggio per gli alunni concorrenti e per n. 1 docente accompagnatore saranno a carico dell’organizzazione; gli oneri relativi ad eventuali altri docenti accompagnatori saranno a carico dell’Istituto di appartenenza. Il bando si legge nel sito del MIUR; per informazioni: il sito www.professionalepalestrina.it; il tel. 06.9538087; il fax 06.9537963; la e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; il sito: http://www.webalice.it/tabulapraenestina.

° In attesa del 27 marzo
La Corte di Giustizia Europea si pronuncerà sul buon diritto dei precari della Scuola. Sono trascorsi oltre 50 mesi da quando l’ANIEF ha posto la questione.
Già nel gennaio del 2010, l’ANIEF, neonata, invocava il principio di “non discriminazione” tra il personale di ruolo e il personale nominato alla medesima funzione con contratto a t.d., e non esitava a denunciare, dinanzi all’opinione pubblica, una discriminazione giuridica ed economica che i decisori politici hanno sempre perpetuato a danno dei precari della Scuola. In questa guerra tra due generazioni, innescata in Italia da politici inetti che hanno tagliato via i giovani dal mondo del lavoro, l’efficace iniziativa sindacale dell’ANIEF è risultata tra le più lungimiranti (quanti abbiamo sempre assistito a questa discriminazione, come se non la vedessimo !) ed tra quelle eticamente di maggiore valenza ideale, perché è stato un giovane ad assumere a sé la causa dei giovani. In questa battaglia, Marcello Pacifico e l’Ufficio legale dell’ANIEF hanno già conseguito parecchie vittorie, a favore di colleghi della scuola che avendo maturato tre anni di contratti annuali a t.d. su posti vacanti e disponibili si sono visti riconoscere dai tribunali del lavoro risarcimenti economici per la mancata nomina a t.i. Analogamente, per altri colleghi precari, l’ANIEF ha ottenuto il riconoscimento economico e amministrativo della progressione di carriera (denaro e anni di servizio). Il 27 marzo prossimo, la Corte di Giustizia Europea si occuperà della remissione della legge italiana 106/2011 (che, secondo le ordinanze della Corte Costituzionale italiana e del Tribunale di Napoli, potrebbe essere in contrasto con la Direttiva Comunitaria n.70 del 1999). In caso di esito favorevole, molte decine di migliaia di colleghi che sono andati dietro Marcello, idealista senza paura, punteranno lo sguardo al MIUR. Quale la soluzione ? L’immaginifico Renzi potrebbe pensare all’organico funzionale dell’Autonomia.

° Le risorse economiche per l’edilizia scolastica
Ammonterebbero a 3 miliardi e 713 milioni
Sarebbero sufficienti per circa 10 mila interventi cantierabili; per un miliardo provengono dal Fondo per l'Edilizia del Miur. Verrebbero assegnate da una Unità di missione appositamente creata a Palazzo Chigi, che opererà in raccordo con il Miur e con gli altri ministeri competenti in materia di spendibilità dei fondi comunali. (Fonte: ItaliaOggi - 18/03/2014)
In effetti, le giunte comunali sembrano intravedere in questo progetto della messa in sicurezza degli edifici scolastici un’occasione per uscire dal torpore in cui sono stati costretti dalla normativac.d. del “patto di stabilità” e intravedono uno scenario in cui nell’imminente futuro fervent opera tornando il lavoro nel settore dell’edilizia (che, notoriamente, è trainante di largo indotto). Va intesa in questo senso una recente dichiarazione di Piero Fassino, presidente dell’Anci, che ha auspicato un’iniziativa del premier Letta per ottenere dalla UE”… che si superi il vincolo del patto di stabilità relativamente ai fondi comunitari e agli stanziamenti che il governo ha previsto per l'edilizia scolastica…”. (Fonte: Tuttoscuola.com - 20/03/2014)

° Docenti ammessi al corso on line “Competenze Digitali”
Nel sito del MIUR ne è pubblicato l’elenco; si tratta di insegnanti dell’area matematica – scientifica - tecnologica della scuola secondaria di II grado.
La Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e l'Autonomia Scolastica del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR), organizza, con il supporto scientifico del Comitato Olimpico delle Olimpiadi Italiane di Informatica e l’AICA (Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico), la seconda edizione del corso per la formazione di docenti dell’area, su tematiche di “Computer Science”, afferenti ai contenuti delle Olimpiadi Italiane di Informatica (OII)… In caso di rinuncia da parte di uno degli ammessi, si scorrerà la graduatoria e saranno ammessi al corso, in ordine di posizione, i docenti esclusi.

° Alunni con cittadinanza non italiana: una rilevazione statistica di ISMU e MIUR
L’Istituto per lo Studio della Multietnicità ha monitorato l'a.s. 2012/2013.
Il numero degli alunni con cittadinanza non italiana è in continua crescita; nell’anno di riferimento erano 786.630 (l'8,8% sul totale degli iscritti nelle scuole italiane); tra essi, sono: rumeni 148.602; albanesi 104.710; marocchini 98.106. Gli alunni di seconda generazione sono il 47,2% degli studenti stranieri (percentuale che sale all'80% nelle scuole dell'infanzia e al 60% nella primaria). La formazione tecnica e professionale è sempre in testa alle preferenze dei ragazzi con cittadinanza non italiana (scelta dall’80% degli alunni). Nei risultati scolastici, gli alunni con cittadinanza non italiana guadagnano terreno, anche all’esame di Stato.

° La Legge 440/1997 è il moderno “Pozzo di San Patrizio”.
Per la proroga dei contratti di appalto di pulizia e per coprirne i costi, alla Camera si pensa di attingere (20 milioni) ai fondi stanziati con questa legge
“Non ci sono più dubbi: la legge n. 440/1997 voluta dal ministro Luigi Berlinguer per sostenere l’autonomia delle istituzioni scolastiche sta diventando un lontano ricordo e gli stanziamenti da essa previsti sono sempre più aleatori. Dopo il taglio di 39 milioni di euro previsto dal decreto sugli scatti stipendiali per risolvere (o per meglio dire per tamponare) il problema delle posizioni economiche del personale Ata, arriva adesso un altro taglio: 20 milioni di euro per consentire la proroga degli appalti di pulizia nelle scuole fino al 31 marzo prossimo. La disposizione è contenuta nel decreto legge n. 16 del 6 marzo scorso all’esame della Camera in questi giorni”. (Fonte: Continua il "massacro" della legge 440 - latecnicadellascuola.it - 20/03/2014)

° Le alterne vicende economiche del personale scolastico
La Camera ha esaminato il d.d.l. di conversione del decreto sugli automatismi: gli scatti stipendiali saranno pagati ma con auto copertura dalle risorse delle scuole.
Due dichiarazioni conclusive impietose nei confronti del precedente governo, figlio di nessuno. Il ministro Stefania Giannini: “Con l’approvazione del decreto si è corretto il tiro rispetto ad un errore commesso in passato…”. Elena Centemero (responsabile nazionale Scuola ed Università di Forza Italia): “Questo provvedimento è un intervento d'urgenza per porre rimedio ad un pasticcio burocratico del governo Letta e della Ministra Carrozza”. Il M5S evidenzia, invece, ciò che anche l’ANIEF giudica inaccettabile: che si provveda ai diritti del personale penalizzando l’offerta formativa. Silvia Chimienti (relatrice di minoranza) ha dichiarato: “Il Movimento 5 stelle ha provato a migliorare il decreto sugli scatti stipendiali dei docenti, approvato questo pomeriggio alla Camera senza modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato, ma il Governo ha bocciato tutti gli emendamenti presentati. Dunque restano appena 120 i milioni stanziati per il ripristino dell’annualità 2012, a fronte dei 370 necessari secondo le quantificazioni del MEF, e diventa legge il conseguente rinvio alla sessione negoziale per reperire i 250 milioni mancanti, che verranno inevitabilmente sottratti al MOF”. (Fonte: latecnicadellascuola - 19/03/2014)
Prospettive nere, invece, per i “Quota 96”. La Ragioneria dello Stato valuta “incerte” le coperture economiche individuate in sede politica concordemente da tutti i gruppi. La Tecnica della scuola riporta la delusione della Ghizzoni (parlamentare PD, costantemente impegnata in questa questione): “Non mi è mai capitato di vedere una sostanziale coincidenza di opinioni tra i diversi gruppi parlamentari nel voler dare soluzione ad un problema e tuttavia non giungere a detta soluzione. Ci dia, il Governo, una soluzione alternativa se la nostra copertura è inadeguata! Questo cos’è, se non il fallimento della politica?? Se l’opinione della RdS e del MEF è più forte dell’indirizzo politico espresso dai gruppi politici, che ci stiamo a fare?”.

° Alla Camera, sono tutti concordi: dicono di avere capito che non si dovrebbe fare…
Per adesso, però, varano come “soluzione provvisoria” la consueta rapina al MOF.
Lo scorso 17 marzo, la Camera ha iniziato l’esame del d.d.l. di conversione del decreto in materia di automatismi stipendiali del personale scolastico I parlamentari di ogni schieramento hanno convenuto sul principio che, per pagare gli scatti al personale, non si dovrebbe impoverire l’offerta formativa. Il sottosegretario Toccafondi ha detto che il Governo si propone di “…reintegrare la dotazione del fondo di istituto e del MOF, e le risorse a sostegno della autonomia scolastica stanziate dalla L.440/97 e via via decurtate fino a risultate praticamente azzerate”. La dichiarazione lascia le cose come stanno ma non è da sottovalutare: un’aria nuova sta spazzando quella maleodorante che sottovalutava le professionalità della Scuola.

° Metodologia CLIL nei Licei Linguistici
Presentato il Rapporto di monitoraggio nelle classi terze - a.s. 2012/13
La D.G. per gli Ordinamenti scolastici e per l’Autonomia scolastica si è impegnata in questi anni in azioni di accompagnamento all’introduzione della metodologia CLIL nelle classi. Un'azione di accompagnamento si è realizzata attraverso la costituzione della “Rete Nazionale dei Licei Linguistici a supporto della metodologia CLIL” e attraverso progetti che hanno coinvolto reti di scuole in tutto il territorio nazionale. Componente essenziale delle misure di accompagnamento è stata un’azione di monitoraggio che la Direzione Generale ha progettato e realizzato grazie al supporto di un Gruppo di Lavoro. Riportiamo l’indice e le conclusioni dell’accurato studio (Copyright 2014 MIUR - DG Ordinamenti scolastici e per l'Autonomia scolastica Gruppo di lavoro Monitoraggio introduzione della metodologia CLIL nei Licei), reperibile nel sito del MIUR.
INDICE: Premessa; Sintesi del monitoraggio: l’introduzione della metodologia CLIL nei Licei Linguistici nell’a.s. 2012/2013; 1. L’ insegnamento di una disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera nella scuola secondaria di secondo grado; 1.1 Il quadro europeo; 1.2 Il quadro italiano; 2. Il progetto di monitoraggio; 2.1 Le ragioni; 2.2 Il questionario; 2.3 La popolazione di riferimento; 3. Alcune caratteristiche del docente DNL; 3.1. Anagrafica docente; 3.2 Titoli di studio e ulteriori perfezionamenti; 3.3 Discipline coinvolte; 3.4 Classi di intervento e durata; 4. L’esperienza CLIL: la progettazione didattica; 4.1 Le modalità progettuali; 4.2 Scambi a livello internazionale; 4.3 I materiali; 5. L’esperienza CLIL: le modalità di attuazione; 6. Alcune ricadute sull’insegnamento; 6.1. Le abilità linguistiche sviluppate in classe; 6.2. La ricaduta sulla didattica: un’autovalutazione; 7. Il ruolo della formazione: bisogni e richieste; 8. Conclusioni e sviluppi futuri. Appendice 1: Il questionario (online). Appendice 2: Tabelle: Tabella A1: Tassi di risposta/compilazione; Tabella A2: Tipologia di contratto docente per regione; Tabella A3: Età del docente DNL per regione; Tabella A4: Disciplina in cui è stato attivato l’insegnamento CLIL; Tabella A5: L’esperienza CLIL è stata progettata all’interno del team CLIL (docente di lingua straniera– docente DNL–conversatore in lingua straniera); Tabella A6: Quali materiali sono stati utilizzati prevalentemente per l’esperienza CLIL?; Tabella A7: Nell’attività di didattica CLIL ha proposto prevalentemente; Tabella A8: L’esperienza CLIL ha mirato a sviluppare prevalentemente abilità di …;Tabella A9a: Ritiene che l’aver insegnato/l’insegnare con la metodologia CLIL abbia modificato la sua prassi didattica quotidiana?; Tabella A9b: Ritiene che l’aver insegnato/l’insegnare con la metodologia CLIL abbia migliorato la sua prassi didattica quotidiana?; Tabella A9c: Ritiene che l’esperienza CLIL abbia raggiunto le aspettative didattiche che si era prefissato/a?; Tabella A9d: Ritiene che i suoi alunni abbiano conseguito risultati positivi nelle competenze linguistiche?; Tabella A9e: Ritiene che i suoi alunni abbiano conseguito risultati positivi nelle competenze disciplinari?; Tabella A9f: Ritiene che i suoi alunni abbiano conseguito risultati positivi nelle competenze trasversali?; Tabella A9g: Ritiene che il Consiglio di Classe si sia mostrato partecipe e collaborativo rispetto all’insegnamento di tipo CLIL?; Tabella A10: Sulla base dell’esperienza dell’a.s. 2012-13, di che tipo di intervento formativo ritiene di aver bisogno ? Appendice 3: Decreto Dirett. n.20, 22 Ottobre 2013 - D.G. per gli Ordinamenti scolastici e per l'Autonomia scolastica.
CONCLUSIONI E SVILUPPI FUTURI….Le esperienze CLIL documentate da questo rapporto mettono in luce alcuni aspetti innovativi del processo di apprendimento/insegnamento, tra cui si evidenziano: la co-progettazione delle attività didattiche e le nuove modalità e tecniche di insegnamento. Sono altresì emerse alcune criticità: la difficoltà di reperire dei materiali per l'attuazione della progettazione in funzione delle reali esigenze formative nonché il forte bisogno di sviluppare sia le competenze linguistico-comunicative dei docenti e sia le loro competenze didattico-metodologiche in ambito CLIL. …. La padronanza dei linguaggi, delle lingue è traguardo formativo da condividere a livello interdisciplinare, mettendo in gioco e facendo convergere le singole discipline in progetti trasversali che i docenti dovrebbero condividere sia sul piano epistemologico, indagando e migliorando la pianificazione della didattica in funzione dei livelli e complessità degli apprendimenti, sia su quello organizzativo, concordando materiali, tempi e gestione delle didattiche in una prospettiva di co-progettazione e co-costruzione dei saperi. … I dati relativi alla difficile operatività del team CLIL probabilmente segnalano la necessità di una maggiore sinergia tra le risorse professionali e le risorse materiali presenti degli istituti scolastici, ma devono anche far riflettere sulla obbligatorietà di abbracciare un paradigma educativo e didattico di natura co-costruttiva e collegiale, ancora tutto da immaginare in alcuni istituti scolastici. Forse l’appello ad un uso maggiormente consapevole e formativo delle TIC, forse l'invito ad una riorganizzazione dei piani curricolari, attraverso una revisione dell’orario scolastico partendo da monte ore progettuali, forse la condivisione e la disponibilità di materiali su piattaforme dedicate potrebbero essere i primi passi di una operativa innovazione nelle didattiche disciplinari e interdisciplinari. … Un altro segnale di novità è rappresentato dal fatto che il processo di apprendimento/insegnamento è ormai ritenuto modificabile e migliorabile. Questo gli conferisce un carattere dinamico, riportandolo al concetto iniziale di progettazione volta a raggiungere obiettivi e dipendente dai vincoli di contesto, dai materiali e dagli strumenti a disposizione. Gli insegnanti dimostrano di essere sempre più progettisti dell'insegnamento: sulla base e in funzione dell'apprendimento sono possibili cambiamenti nella didattica. Infine, i bisogni formativi. Sembra possibile affermare che si è disposti a cambiare, ad introdurre l'insegnamento di nuove abilità, a progettare dinamicamente e le attività, ma c'è necessità di formazione. Il processo deve essere ciclico e continuo: nuove abilità e strategie didattiche, bisogno di modificare il modo di insegnare e arricchire le competenze, richieste formative, formazione, attuazione e poi di nuovo, in un processo a spirale che porti la Scuola ad essere sempre più reattiva rispetto alle esigenze dei giovani e dei cittadini in generale. …

° I concetti di “obbligo scolastico” e di “obbligo formativo” non sono sovrapponibili
Una recente dichiarazione rilasciata, a Perugia, dalla segretaria generale della CGIL, Susanna Camusso, conforta la linea dell’ANIEF, favorevole all’estensione dell’obbligo di istruzione e formazione. In questa ottica si impone la riflessione circa la natura dell’Obbligo di istruzione, e circa la connotazione del vigente Obbligo formativo in relazione al ruolo crescente delle agenzie educative esterne al sistema Scuola.
Al terzo congresso nazionale della Rete degli studenti medi a Perugia, la Camusso ha detto: “L’obbligo scolastico va innalzato per diventare il punto di partenza dell’istruzione come grande vettore di sviluppo”. E’ anche la nostra opinione, basata sulla convinzione che l’istruzione e la formazione siano il principale investimento sociale produttivo in capitale umano. Del resto, è difficile trovare chi non la pensi così, e ancor più difficile trovare chi non lo dichiari. E allora ? Facile è capire perché, in Italia, i decisori politici taglino questo tipo di investimento. Il fatto è che l’esito di questo tipo di investimento è quantificabile solo indirettamente e nel lungo periodo. Tutti sappiamo (uno che lo scrisse fu Dewey) come le prospettive lontane nel tempo e incerte (collocandosi nel novero delle concause “trans-attive”), abbiano forza di motivazione inferiore rispetto alle azioni che producono esiti immediatamente quantificabili. Si aggiunga che solo le motivazioni che producono effetti tangibili e immediati sono efficaci su coloro che non hanno la schiena dritta, e certamente sui demagoghi gravati da urgenza di consenso elettorale. I padri costituenti stabilirono (1947) in otto anni di scuola la durata dell’istruzione obbligatoria e gratuita, dall’età di sei anni a quella di quattordici. Con il progettato Riordino dei cicli scolastici, Luigi Berlinguer aveva invano tentato di introdurre l’obbligo decennale di istruzione (con estensione della frequenza scolastica obbligatoria ai primi due anni degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado); nella pasticciata fase politica di quegli anni (con il governo lacerato all’interno) tale obbligo era stato inizialmente introdotto nell’ordinamento scolastico con la Legge 9/1999 e, però, transitoriamente ridotto a nove anni (D.M. 323/1999). Berlinguer varava anche l’Obbligo formativo (Legge 17 maggio 1999, n. 144, e il relativo regolamento di attuazione (D.P.R. 12-7-2000, n. 257); l’art. 68 della Legge 144 stabiliva: “l’obbligo dì frequenza d’attività formative fino al compimento del 18° anno”, attività da compiere non necessariamente nel sistema scolastico; in effetti, in quella fase, la Scuola italiana prendeva atto dell’incidenza delle scuole/non scuole e del concetto di learning society. La norma transitoria sull’Obbligo scolastico è stata abrogata per effetto della Legge 28/3/2003, n. 53 (cd. Riforma Moratti); la norma sull’Obbligo formativo non è stata però cancellata, bensì ridefinita con la denominazione “diritto-dovere all’istruzione e formazione”, con la Legge 28 marzo 2003 n. 53, art.2 comma 1 C: “E’ assicurato a tutti il diritto all’istruzione e alla formazione per almeno dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno di età; … tale diritto si realizza nel sistema di istruzione e in quello di istruzione e formazione professionale, con livelli essenziali di prestazione definiti su base nazionale". Con il comma 622 dell’unico articolo della Legge 296/2006 (Finanziaria 2007), l’obbligo di istruzione è assolto frequentando le otto classi del primo ciclo e il biennio della secondaria di II grado; Fioroni ha regolamentato questo ”Nuovo obbligo di istruzione” decennale, con il D.M.139, 22.08.2007, art.1: “1. L’istruzione obbligatoria è impartita per almeno 10 anni e si realizza secondo le disposizioni indicate all’art. 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. 2. L’adempimento dell’obbligo di istruzione è finalizzato al conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il 18° anno di età…”. Il provvedimento stabilisce l’equipollenza formativa di tutte le scuole, pur tenendo conto dell’identità dell’offerta formativa e degli obiettivi che caratterizzano i curricoli dei diversi ordini, tipi e indirizzi di studio; stabilisce così gli assi culturali in cui si articola il sapere essenziale previsto dall’obbligo decennale di istruzione; asse: - dei linguaggi; - matematico; - scientifico-tecnologico; - storico-sociale; ciascuno è articolato in abilità, capacità e conoscenze. Per capire quale sia lo stato dell’arte (la Camusso l’ha così sintetizzato: “Il nostro è uno dei pochi Paesi che continua ad avere nei fatti l’obbligo a 15 anni, visto che a 15 anni è l’ingresso al lavoro anche se la teorica affermazione del diritto allo studio è quella dei 16”) occorre andare al capitolo “apprendistato” qual è disegnato con la Legge 4 novembre 2010, n. 183. Anche in questo caso l’ANIEF condivide la critica della CGIL, perché all’obbligo scolastico si dovrebbe ottemperare esclusivamente all’interno del sistema scolastico (il solo culturalmente e didatticamente idoneo a fare conseguire agli studenti gli obiettivi educativi minimi imprescindibili), solo successivamente allargando ad altre agenzie educative l’affidamento di attività formative finalizzate al conseguimento di obiettivi altri (specie delle competenze funzionali al lavoro). Purtroppo così non è, in atto, perché l’art.48 comma 8 della Legge n.183 stabilisce che, compiuti i 15 anni, l’alunno può ottemperare all’obbligo scolastico nell’apprendistato: “Fermo restando quanto stabilito dall'articolo 48 d.lgs. 10 settembre 2003, n. 276…, l'obbligo di istruzione… si assolve anche nei percorsi di apprendistato per l'espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione”. Il T.U. sull’apprendistato (“Collegato lavoro” alla Finanziaria 2009/13) prevede, per gli apprendisti minori: l’“apprendistato per la qualifica professionale”, con alternanza formazione-lavoro. Il rimedio ? Potrebbe essere trovato all’interno del dibattito che è riemerso in tema di rimodulazione dei 13 anni dell’iter scolastico-formativo. Ipotizziamo, come ipotesi di lavoro: Una parte obbligatoria e gratuita da affidarsi esclusivamente al sistema scolastico, e la parte terminale da affidarsi a una molteplicità di agenti educativi, imprenditoria compresa. 13 anni, però ! Non meno, e senza necessità di troppo distinguere tra offerta formativa dello Stato e offerta formativa delle Regioni.

° Concorso nazionale “OULXLAB14. Io sono un cantautore” – A.S. 2013-2014
E’ rivolto agli studenti delle scuole secondarie di II grado. La scadenza per l’iscrizione e per la presentazione degli elaborati è il 19 aprile 2014.
Indetto dall’IIS “Des Ambrois” di Oulx (To), in collaborazione con l’USR per il Piemonte, con il Comune di Oulx e con il Centro Didattico Musicale “Rockland”, ha lo scopo di stimolare la creatività poetica degli studenti partendo da un percorso collegato all’evoluzione della lingua italiana nei testi scritti da cantautori, valorizzando i percorsi letterari e musicali contemporanei, nonché i compositori e gli autori italiani. Il Bando di Concorso (con l’allegato modulo iscrizione) si legge nel sito del MIUR. L’invio della candidatura e degli elaborati va fatto: via email a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., oppure via posta all’I.I.S.S. Des Ambrois, Via M.L. King 10, 10056 Oulx (To). INFO: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., oppure contattando Francesca Chareun – I.I.S.S. “L. Des Ambrois” - 0122-831151.

° Alcune indicazioni, dalle prime esternazioni del ministro dell’Istruzione
Se al nuovo ministro sarà dato tempo, e l’incedere di Renzi sembra confermarlo, i finanziamenti alle scuole paritarie non correranno rischi (prima dichiarazione), e la qualità formativa delle scuole verrà incentivata secondo criteri premiali (seconda dichiarazione). La Giannini ha un modo diretto di comunicare, come di persona che non teme di sbagliare: battute più (la quarta dichiarazione) o meno lievi (la terza) enunciano verità vietate al politically correct. Quattro dichiarazioni del Ministro:
1 «Lo dico da tempi non sospetti rivendica l’esponente di Scelta Civica la libertà di scelta educativa deve trovare anche in Italia un suo spazio politico e culturale concreto, occorre darle una visibilità politica. E servono misure perché le scuole paritarie possano essere una delle opzioni per le famiglie… La raccomandazione del Consiglio d'Europa del dicembre 2012 richiama la legge Berlinguer 2001, sta a noi adesso applicarla… La scuola paritaria è uno dei punti del sistema che funziona meglio quindi si tratta di rafforzarla e di cercare sempre di tenerla all'avanguardia nel contesto europeo…Credo che il sistema educativo italiano debba fare questo sforzo dall'infanzia all'università''. (Fonte: www.asca.it – 10.03.2014).
2 «Manca la premialità e va introdotta, è l'impegno che ci siamo presi. Si valuta la qualità della didattica di una scuola e tanti altri processi. Il profitto della scuola e dell'università è la qualità della formazione, della ricerca scientifica e del servizio che rende alla società ed è questo che va misurato… La valutazione è utile se viene considerata come strumento di governo con l'introduzione di operazioni premiali e di penalizzazione». (Fonte: ItaliaOggi - 11/03/2014).
3 Una semplificazione nell’apprendistato. «Ci si ispira ad un principio di semplificazione nelle modalità di contrattualizzazione….Sarà superata la necessità di una causale prevista dalla legge Fornero che è stata causa di molti pasticci». (Fonte: lastampa.it - 13/03/2014).
4 Il ripristino del Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa. «Salvo rare eccezioni, tutti i ministri dell’Istruzione del Paese si sono ritrovati a rincorrere il ministro dell’Economia di turno perché l’agenda politica del governo non prevedeva la scuola al centro. Nel nostro caso non sarà così. Per noi la scuola è al centro… Al ministro Padoan ho detto che non vorrei fare Gatto Silvestro che insegue Titti; per lui potrebbe finire male!». (Fonte: lastampa.it, 13/03/2014).

° Forse alcuni docenti di sostegno sono in cattedra presentando certificati falsi
Accertamenti per 22 insegnanti, a Foggia. Chi non si comporta secondo la legge e chi non ha rispetto per i colleghi non è all’altezza della funzione di educatore.
Latecnicadellascuola dà la notizia di un grave comportamento che potrebbe non essere unico: I finanzieri del comando provinciale di Foggia hanno eseguito la notifica di 22 avvisi di garanzia per truffa aggravata ai danni dello Stato e 79 provvedimenti di perquisizione ed acquisizione documentale in istituti scolastica… Riguarda l'uso di autocertificazioni e di titoli di studio e di specializzazione falsi da parte di insegnanti di sostegno. … I provvedimenti giudiziari - attuati nella zona di Capitanata ed in altre sette province, in cinque regioni d'Italia - sono stati eseguiti, oltre che nei confronti degli indagati, anche presso numerosi istituti scolastici allo scopo di riscontrare le anomalie relative alle posizioni di ulteriori insegnanti, sulle quali saranno sviluppati gli approfondimenti del caso. Con ogni probabilità la segnalazione alla guardia di finanza è stata inoltrata da altri docenti che si sono accorti di essere stati scavalcati nei punteggi dalla falsificazione di documenti e autocertificazioni”. (Fonte: latecnicadellascuola.it - 13/03/2014)