° Domande di mobilità del personale docente ed educativo, per l’a.s. 2014/2015
Prorogato il termine per presentare le domande di trasferimento e di passaggio
Le funzioni POLIS per l’invio delle domande di mobilità del personale docente della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado saranno disponibili fino alle ore 18,00 del 7 aprile 2014. In precedenza, il termine previsto al 29 marzo era stato prorogato al 2 aprile.
° Logica-mente. Ora che non c’è trippa per gatti, la concertazione langue
La concertazione tra governo e sindacati è un ricordo del passato. Come mai ? Segnaliamo una delle ragioni che possono avere contribuito all’allentare l’abbraccio.
Renzi, Poletti, Madia non hanno in agenda di convocare “tavoli di lavoro” con i sindacati. Negli anni delle vacche grasse, quando il confronto tra i decisori politici e i rappresentanti dei lavoratori era sul criterio della distribuzione sociale della ricchezza, le due parti potevano sedere ai tavoli della concertazione col sorriso sulla bocca, gratificati dal vantaggio reciproco: ai dirigenti politici, i sindacati concertativi recavano l’utility gradita del consenso dei lavoratori; per parte loro, i dirigenti sindacali erano spesso consacrati in ruoli istituzionali (quanti boccioli di carriere sindacali hanno avuto fioritura politica ? Vogliamo elencarne i nomi ?). Le politiche del lavoro sono state, dunque, gestite in assetto collaterale, e le due parti ne portano meriti e demeriti. Ci sono state dignitose prese d’atto degli errori compiuti nella gestione delle politiche del lavoro? No. Continuano tutti a stare in politica. Manent optime. Nessuno si è dimesso; tutt’al più, sul versante politico, qualcuno è stato rottamato. Ora che c’è poco o nulla da concertare, le chiacchiere soporifere sono cessate e, al brusco risveglio, i lavoratori hanno trovato i propri figli nella… Tutti “collaterali” i sindacati ? No. Alcuni non hanno concertato e hanno difeso i diritti dei lavoratori nei tribunali del lavoro e dinanzi ai giudici amministrativi. I nostri supporter sanno quali frutti l’ANIEF abbia raccolto, con il suo innovativo metodo sindacale. Abbiamo visto lungo su parecchie questioni, a fronte della miopia del MIUR (che ora paga un alto prezzo, in termini di immagine e in solidum). Iniziammo con la vertenza code/pettine delle Graduatorie, e da allora tante battaglie – passando per il pasticciaccio brutto del concorso a d.s., (un flagello biblico, tanti sono i problemi che ha prodotto e continua a produrre, per i concorrenti e per l’Amministrazione)-, fino alla battaglia che combattiamo, alla testa di decine di migliaia di colleghi, dinanzi alla Corte di Giustizia Europea, e alla battaglia (che riteniamo direttamente connessa) per la riaperture della Graduatorie a Esaurimento. Logicamente: il Governo non è più interessato alla concertazione perché sa che il sindacato non è in condizione di sopire le aspettative socioeconomiche dei lavoratori: per altro verso, non ha stomaco per convocare i sindacati, qual è il nostro, che gliela cantano e suonano, e che, per di più, tentano di fargliela suonare (e sarebbero milioni) dalla Corte di Giustizia Europea.
° Parole che suonano nuove
E’ da tempo che non si avvertiva tanta attenzione alla Scuola
Nei mesi scorsi abbiamo registrato l’attenzione preoccupata della Ragioneria Generale dello Stato e della Fondazione Agnelli per i tagli al comparto Scuola; in effetti, dal 2007 al 2012 il personale della scuola statale (insegnanti e Ata) è diminuito del 10,9%, percentuale quasi doppia della media del pubblico impiego. Anche Renzi ha manifestato attenzione per la Scuola. Adesso il Centro Studi di Confindustria ('Il capitale sociale e umano: la forza del Paese') scrive che dare più istruzione ai ragazzi innalzerebbe il Pil del 15%: “Se l’Italia avesse un livello scolastico come quello dei paesi più avanzati, in 10 anni avremmo un incremento in termini reali di 234 miliardi, con un guadagno di 3.900 euro per abitante”. Avanziamo due considerazioni. 1) I decisori politici che hanno governato in Italia negli ultimi lustri non sono stati in condizione di capire l’utilità, anche economica, dell’investimento sociale in istruzione; occorre quindi che siano allontanati dalle responsabilità decisionali. 2) La funzione docente va resa più appetibile, sia economicamente sia per certezza e celerità del percorso di assunzione. In atto, uno studio comparativo sulle retribuzioni nel pubblico impiego segnala che gli insegnanti sono, con un -2,5%, i dipendenti pubblici comparativamente peggio pagati; lo ha calcolato l’ARAN, nel Rapporto semestrale sulle retribuzioni pubbliche: i comparti che meglio hanno fronteggiato questi anni di crisi economica, quello dei dipendenti delle Regioni e delle AA.LL., quello dei dipendenti del comparto Sanità e il settore privato.
(Fonte: latecnicadellascuola.it 29/03/2014; 01.04.2014)