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Mobilità - Personale della Scuola
Il MIUR rende noto di avere prorogato al 2 aprile il termine per la presentazione delle domande di trasferimento e di passaggio per l'anno scolastico 2014/2015 per il personale docente ed educativo.

° Scuola estiva di Fisica, per studenti delle classi IV delle Secondarie di II grado
Si terrà dal 23 al 28 del giugno prossimo presso l’Università di Udine
La “scuola di eccellenza” è organizzata in collaborazione dal MIUR – D.G. per lo studente, l’itegrazione, la partecipazione e la comunicazione - e da numerose università ed enti di ricerca. Il numero degli ammessi è fissato in 30 studenti, accolti dall’organizzazione per ciò che attiene le spese di vitto e alloggio. Il bando è disponibile nel sito del MIUR. Le domande, entro le ore 12,00 del 16 maggio prossimo: - per posta ordinaria, compilando il modello predisposto, a: CIRD – UNIVERSITA’ di UDINE, via delle Scienze, 206 – 33100 Udine; o via email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Informazioni sul sito:www.fisica.uniud.it/URDF/laurea/idifo5/sefms2014.html

° Giovani ricercatori crescono
L’Ufficio Stampa MIUR rimarca il boom delle adesioni al Bando ‘Sir’, per ricercatori under 40: sono arrivate oltre 5.000 proposte; 33 anni l’età media dei concorrenti.
Il bando, destinato ai giovani ricercatori, ha una dotazione di oltre 47 milioni di euro. I progetti presentati riguardano il settore delle Scienze delle vita (1909), quello della Fisica, Chimica e Ingegneria (1.565), quello delle Scienze umane. 2.675 progetti sono stati presentati da donne e 2.577 da uomini. Le assegnazioni si conosceranno entro l’autunno prossimo.

° Passaggio a Nord: l’esodo dei giovani universitari
La Questione Meridionale è da quasi un secolo e mezzo all’attenzione dei decisori politici che, dai risultati, sembra siano stati impegnati in un ameno esercizio
Dal Rapporto sullo stato del sistema universitario e della ricerca 2013 (pubblicato dall’Anvur) risulta che tra i pochi giovani meridionali che si iscrivono all’università, uno su quattro sceglie un ateneo fuori dalla propria regione (scelta che, nelle altre regioni del Paese, è fatta da meno di un giovane su dieci). (Fonte: Pietro Greco - l’Unità - 24/03/2014)
Aggiungiamo che, nelle regioni meridionali, altri due macrofenomeni contribuiscono a impoverire il capitale culturale: l’esodo verso Nord dei laureati (negli ultimi dieci anni, 170mila unità) e l’ingresso di decine di migliaia di giovani extracomunitari privi di formazione superiore. Si comprende da ciò quale possibilità ci siano di avere una classe dirigente meridionale in grado di fronteggiare le sfide dei nostri tempi. Quale sia, in atto, la qualità della classe politica meridionale è noto dalla cronaca giudiziaria; quale sia, nelle regioni meridionali, il livello della dirigenza intermedia lo si comprende facilmente se si considera che i ruoli della burocrazia sono stati ricoperti (a volte senza concorso) con procedure clientelari.

° Senza la competenza linguistica in Inglese…
Chi frequenta i siti web per la ricerca del lavoro sa bene che le competenze in inglese (parlato) e in informatica sono dirimenti.
Ragionevolmente, sempre dobbiamo attenderci che ciascuno sappia bene operare a seconda delle proprie competenze ed esperienze. E’ la ragione per la quale abbiamo sempre auspicato che all’Istruzione vada un ministro che sappia di Scuola, ed è anche la ragione per la quale accogliamo con soddisfazione (e fiducia) l’intenzione del ministro Giannini in ordine al potenziamento dell’insegnamento precoce dell’Inglese ai bambini. Per prima cosa, ovviamente, c’è da fare una conversione a U rispetto al provvedimento che ha allontanato gli specialisti di lingua dai posti di insegnamento nella scuola primaria. Riportiamo, dall’intervista di Corrado Zunino al ministro Giannini, glottologa, ex rettore dell’Università per stranieri di Perugia.
“I nostri giovani devono imparare a dialogare col mondo, per questo serve una full immersion già alla primaria con insegnanti madrelingua o quasi. … Dobbiamo lavorare sulle lingue, mamma mia. Possibile che solo in Italia si parli questo pessimo inglese? A 18 anni bisognerebbe stare, almeno, al livello C2, quello che ti consente di dialogare con il mondo, di lavorare. L’inglese è come lo sci: o lo impari da piccolo o zoppichi tutta la vita. Cercheremo di immettere nelle nostre scuole insegnanti madrelingua o “native like”. E dovremo sperimentare classi di “solo inglese” e “solo francese”, dove alcune materie saranno insegnate solo nella lingua straniera. Le due ore a settimana propinate da insegnanti oggettivamente scarsi servono a poco….

° Concorso a premi, di scrittura creativa: “Scendincampo, raccontare di sport”
E’ rivolto agli studenti delle scuole secondarie di 2° grado statali
Ogni studente può partecipare con un solo racconto (max 10.000 battute, spazi inclusi) inedito che abbia per argomento un evento sportivo o una situazione connessa allo sport. Lo inoltrerà indicando all’esterno della busta un motto (che riporterà anche accanto al titolo del racconto); nella busta con il racconto andrà inserita un’altra busta sigillata contenente nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico e scuola di appartenenza. Gli elaborati, in duplice copia, dovranno pervenire entro sabato 7 giugno 2014 al seguente indirizzo: Segreteria Concorso “Raccontare di sport” - c/o Liceo Leopardi – Majorana - Piazza Maestri del Lavoro, 2 - 33170 Pordenone.

° Occorre una messa a fuoco
Il presidente del Consiglio Episcopale Italiano, il Cardinale Bagnasco teme pericoli di indottrinamento culturale nella prassi educativa delle scuola statale. Non ci risultano.
La Scuola esautora le famiglie della funzione educativa? A scuola l’ideologia corrompe gli alunni? In apertura della seduta del Consiglio Episcopale Permanente CEI, lo scorso 24 marzo, il Cardinale ha detto, tra altro: “Affermeremo l'urgenza del compito educativo; la sacrosanta libertà dei genitori nell'educare i figli; il grave dovere della società di non corrompere i giovani con idee ed esempi che nessun padre e madre vorrebbero per i propri ragazzi; il diritto ad una scuola non ideologica e supina alle mode culturali imposte; la preziosità irrinunciabile e il sostegno concreto alla scuola cattolica. Essa è un patrimonio storico e plurale del nostro Paese, offrendo un servizio pubblico seppure in mezzo a grandi difficoltà e a prezzo di sacrifici imposti dall'ingiustizia degli uomini: ingiustizia che i responsabili fanno finta di non vedere pur sapendo l'enorme risparmio che lo Stato accantona ogni anno grazie a questa peculiare presenza… È in questo orizzonte che riaffermiamo il primato della persona, e quindi la tutela che si deve ad ogni persona specialmente se in situazione di fragilità - contro ogni forma di discriminazione e violenza… La lettura ideologica del 'genere' è oggi "una vera dittatura", che vuole appiattire le diversità, omologare tutto fino a trattare l'identità di uomo e donna come pure astrazioni… Viene da chiederci con amarezza se si vuol fare della scuola dei 'campi di rieducazione', di 'indottrinamento'. Ma i genitori hanno ancora il diritto di educare i propri figli oppure sono stati esautorati? Si è chiesto a loro non solo il parere ma anche l'esplicita autorizzazione?... I genitori non si facciano intimidire, hanno il diritto di reagire con determinazione e chiarezza: non c'è autorità che tenga". (Fonte: Alessandro Giuliani – La tecnica della scuola - 24/03/2014).
Tra le ragioni di questa intemerata, sta il giudizio negativo del Cardinale su tre opuscoli dal titolo 'Educare alla diversità a scuola', fatti pervenire agli studenti delle scuole secondarie. A parte il fatto che non possiamo giudicare, non avendo letto i libretti, diciamo per esperienza che la maggior parte della mole di brevi pubblicazioni che piovono nelle scuole resta sui banchi o addirittura negli scatoloni senza che gli studenti se ne accorgano, perché questi contributi esterni poco o nulla aggiungono all'insegnamento autonomamente impartito.
E’ impensabile che la CEI disconosca la cura che noi lavoratori della Scuola abbiamo della persona dei nostri alunni, noi che – pur con le scarse risorse che la casta ci concede – rappresentiamo la prima linea dello Stato nell’accogliere e servire, senza discriminazione alcuna, la “persona” secondo l’accezione mounieriana: bambini, ragazzi, giovani, i disadattati, gli immigrati, gli alunni in condizione di handicap. Gli insegnanti abbiamo ben altre urgenze educative che quella di sottrarre ai genitori il compito educativo, e cerchiamo anzi collaborazione. In fede ! Dobbiamo purtroppo costatare che, malgrado la berlingueriana legge sulla parità scolastica, si va andanti all’interno di una un’aberrazione prospettica: - o l’Episcopato si offre cristianamente di contribuire a sostegno del servizio pubblico di istruzione e formazione procurando “l'enorme risparmio che lo Stato accantona ogni anno” (e Dio sa quanto la Scuola abbia bisogno di aiuto), - o l’Episcopato ritiene che la “persona” degli studenti vada difesa dalla scuola statale. Sinceramente, non pensiamo possibile che la CEI voglia suggerire alle famiglie che non possano fidarsi della scuola statale. Sarebbe assurdo. La CEI si prepara al pressing sulle autorità politiche per il contributo alle scuole cattoliche ? Non sarebbe un problema. E però ci preoccupa un possibile indiretto risvolto di questa dichiarazione: Non vorremmo che contribuisse a stoppare la ipotesi, ancora alborale, che redistribuirebbe i 13 anni dell’iter scolastico facendoli partire con l’ultimo anno della scuola dell’Infanzia (fissando l’inizio dell’obbligo scolastico ai 5 anni di età). Già Luigi Berlinguer, nel prospettare il suo riordino dei cicli, ebbe un inciampo in questa questione, perché la componente cattolica della maggioranza parlamentare che sosteneva il governo sostenne che le famiglie hanno il diritto-dovere di educare i fanciulli, senza interferenza dello Stato.

 

° Concorso a premi, di scrittura creativa: “Scendincampo, raccontare di sport”
E’ rivolto agli studenti delle scuole secondarie di 2° grado statali
Ogni studente può partecipare con un solo racconto (max 10.000 battute, spazi inclusi) inedito che abbia per argomento un evento sportivo o una situazione connessa allo sport. Lo inoltrerà indicando all’esterno della busta un motto (che riporterà anche accanto al titolo del racconto); nella busta con il racconto andrà inserita un’altra busta sigillata contenente nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico e scuola di appartenenza. Gli elaborati, in duplice copia, dovranno pervenire entro sabato 7 giugno 2014 al seguente indirizzo: Segreteria Concorso “Raccontare di sport” - c/o Liceo Leopardi – Majorana - Piazza Maestri del Lavoro, 2 - 33170 Pordenone.

° Occorre una messa a fuoco
Il presidente del Consiglio Episcopale Italiano, il Cardinale Bagnasco teme pericoli di indottrinamento culturale nella prassi educativa delle scuola statale. Non ci risultano.
La Scuola esautora le famiglie della funzione educativa? A scuola l’ideologia corrompe gli alunni? In apertura della seduta del Consiglio Episcopale Permanente CEI, lo scorso 24 marzo, il Cardinale ha detto, tra altro: “Affermeremo l'urgenza del compito educativo; la sacrosanta libertà dei genitori nell'educare i figli; il grave dovere della società di non corrompere i giovani con idee ed esempi che nessun padre e madre vorrebbero per i propri ragazzi; il diritto ad una scuola non ideologica e supina alle mode culturali imposte; la preziosità irrinunciabile e il sostegno concreto alla scuola cattolica. Essa è un patrimonio storico e plurale del nostro Paese, offrendo un servizio pubblico seppure in mezzo a grandi difficoltà e a prezzo di sacrifici imposti dall'ingiustizia degli uomini: ingiustizia che i responsabili fanno finta di non vedere pur sapendo l'enorme risparmio che lo Stato accantona ogni anno grazie a questa peculiare presenza… È in questo orizzonte che riaffermiamo il primato della persona, e quindi la tutela che si deve ad ogni persona specialmente se in situazione di fragilità - contro ogni forma di discriminazione e violenza… La lettura ideologica del 'genere' è oggi "una vera dittatura", che vuole appiattire le diversità, omologare tutto fino a trattare l'identità di uomo e donna come pure astrazioni… Viene da chiederci con amarezza se si vuol fare della scuola dei 'campi di rieducazione', di 'indottrinamento'. Ma i genitori hanno ancora il diritto di educare i propri figli oppure sono stati esautorati? Si è chiesto a loro non solo il parere ma anche l'esplicita autorizzazione?... I genitori non si facciano intimidire, hanno il diritto di reagire con determinazione e chiarezza: non c'è autorità che tenga". (Fonte: Alessandro Giuliani – La tecnica della scuola - 24/03/2014).
Tra le ragioni di questa intemerata, sta il giudizio negativo del Cardinale su tre opuscoli dal titolo 'Educare alla diversità a scuola', fatti pervenire agli studenti delle scuole secondarie. A parte il fatto che non possiamo giudicare, non avendo letto i libretti, diciamo per esperienza che la maggior parte della mole di brevi pubblicazioni che piovono nelle scuole resta sui banchi o addirittura negli scatoloni senza che gli studenti se ne accorgano, perché questi contributi esterni poco o nulla aggiungono all'insegnamento autonomamente impartito.
E’ impensabile che la CEI disconosca la cura che noi lavoratori della Scuola abbiamo della persona dei nostri alunni, noi che – pur con le scarse risorse che la casta ci concede – rappresentiamo la prima linea dello Stato nell’accogliere e servire, senza discriminazione alcuna, la “persona” secondo l’accezione mounieriana: bambini, ragazzi, giovani, i disadattati, gli immigrati, gli alunni in condizione di handicap. Gli insegnanti abbiamo ben altre urgenze educative che quella di sottrarre ai genitori il compito educativo, e cerchiamo anzi collaborazione. In fede ! Dobbiamo purtroppo costatare che, malgrado la berlingueriana legge sulla parità scolastica, si va andanti all’interno di una un’aberrazione prospettica: - o l’Episcopato si offre cristianamente di contribuire a sostegno del servizio pubblico di istruzione e formazione procurando “l'enorme risparmio che lo Stato accantona ogni anno” (e Dio sa quanto la Scuola abbia bisogno di aiuto), - o l’Episcopato ritiene che la “persona” degli studenti vada difesa dalla scuola statale. Sinceramente, non pensiamo possibile che la CEI voglia suggerire alle famiglie che non possano fidarsi della scuola statale. Sarebbe assurdo. La CEI si prepara al pressing sulle autorità politiche per il contributo alle scuole cattoliche ? Non sarebbe un problema. E però ci preoccupa un possibile indiretto risvolto di questa dichiarazione: Non vorremmo che contribuisse a stoppare la ipotesi, ancora alborale, che redistribuirebbe i 13 anni dell’iter scolastico facendoli partire con l’ultimo anno della scuola dell’Infanzia (fissando l’inizio dell’obbligo scolastico ai 5 anni di età). Già Luigi Berlinguer, nel prospettare il suo riordino dei cicli, ebbe un inciampo in questa questione, perché la componente cattolica della maggioranza parlamentare che sosteneva il governo sostenne che le famiglie hanno il diritto-dovere di educare i fanciulli, senza interferenza dello Stato.

 

° La stessa musica stonata ma adesso almeno c’è la legge
Automatismi stipendiali del personale della scuola: habemus la legge n.41/2014
Pubblicata (G.U. n.69, 24 marzo) la legge che rimuove, per tutto il personale, il blocco della progressione per anzianità di servizio; inoltre, il personale amministrativo, tecnico e ausiliario al quale sono state riconosciute le posizioni economiche maturate negli aa.ss. 2011/2012, 2012/2013, 2013/2014 non dovrà restituire quanto percepito a tale titolo. La nota stonata ? La copertura finanziaria della legge viene da un taglio (38,87 milioni al fondo Arricchimento dell’offerta formativa e per il funzionamento amministrativo/didattico delle scuole. Il Governo ha promesso che il Fondo sarà reintegrato; nel frattempo, ItaliaOggi segnala che il sistema di assegnazione dei fondi del MOF non regge più (A rischio tutte le attività aggiuntive”,25.03.14).

° Graduatorie ad esaurimento: Frasi e sensibilità differenti, politiche differenti
I precari delle G.E., quali pensieri evocano nella Giannini, quali nell’ANIEF? C’è ora un fatto che potrà risultare di aiuto per le sorti dei precari: a pochi giorni dalla sentenza della Corte Europea, una mozione parlamentare M5S propone un piano di immissioni in ruolo per docenti ed ATA; coincide parecchio con le nostre proposte.
Stefania Giannini (dichiarazione a "Mattino5"): "Abbiamo circa 160.000 insegnanti precari di varie tipologie, che hanno ancora bisogno di una soluzione. Non credo che la strada sia la stabilizzazione, prendere il pacchetto e trasferirlo in modi che non saprei inventare, e che nessuno prima di me ha saputo inventare, in una forma di stabilizzazione”. Così: non si accinge a stabilizzare tutto il “pacchetto”.
La considerazione dell’ANIEF (in questa rubrica, lo scorso ottobre) per i colleghi delle G.E.: “Quella dei precari è una condizione di sofferenza socio-economica ma anche esistenziale perché comporta l’incertezza del futuro. Nell’alea della scelta, il precario non è nella condizione di valutare quale opzione gli sia più vantaggiosa, e però è nella necessità di scegliere se sia meglio, nella giostra del lavoro, attendere una supplenza duratura o accettarne una qualunque o ciò che si viene presentando (contratto a progetto, master, stage). Abbandonare ? No ! Perché il precario della scuola è nella condizione del giocatore perdente che non può lasciare il tavolo. Quale sia la condizione del “precario”, i decisori politici non lo sanno ma il prezzo della insipienza lo pagheranno perché l’avere sacrificato un’intera leva di giovani si ritorcerà inevitabilmente sulla qualità della vita di tutti. L’ANIEF, sindacato sostenuto dai precari e in buona parte da essi formato, ha il “privilegio” amarissimo di capirli e di saperli difenderli”.
Alcune parti della Mozione parlamentare presentata dal Movimento 5 Stelle. “PREMESSO CHE... la direttiva 1999/70/CE del 28 giugno 1999… si incentra sul principio di non discriminazione tra lavoratori a termine e lavoratori a tempo indeterminato, e sulla prevenzione dell'abuso derivante dalla reiterazione dei contratti a termine… Nel settore pubblico, l'articolo 49 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ha sostituito l'articolo 36 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, imponendo alle amministrazioni pubbliche l'obbligo di «assumere esclusivamente con contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato» in presenza di «esigenze connesse con il proprio fabbisogno ordinario», e ripristinando la possibilità di avvalersi di forme contrattuali flessibili unicamente «per rispondere ad esigenze temporanee ed eccezionali», con disciplina, dunque, più restrittiva, nella proclamazione del superamento del «lavoro precario»… Il tribunale di Siena, sezione lavoro, a seguito del ricorso depositato il 16 settembre 2009... ha disposto la conversione del contratto di lavoro a tempo determinato in contratto di lavoro a tempo indeterminato, e condannato il Ministero dell'istruzione, dell'università e ricerca a reinserire in servizio la parte ricorrente nel posto di lavoro per lo svolgimento delle medesime mansioni. … Il fenomeno del precariato risulta particolarmente diffuso in ambito scolastico, un settore in cui i numeri sono impietosi e parlano di 118.468 docenti assunti con contratti a tempo determinato e di 18.428 unità assunte a tempo determinato come personale amministrativo, tecnico e ausiliario: cifre che fotografano un ulteriore aumento rispetto al 2013; il precariato scolastico risulta avere un'incidenza negativa non solo sulla condizione di incertezza lavorativa ed economica del personale scolastico, ma anche sulla continuità didattica e qualità dell'insegnamento, che risultano fortemente penalizzate; il 21 novembre 2013, la Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per il mancato rispetto della direttiva sul lavoro a tempo determinato, utilizzando i supplenti con contratti a termine «continuativi», che durano anche molti anni e lasciandoli in condizioni precarie nonostante svolgano un lavoro permanente come gli altri, IL PARLAMENTO IMPEGNA IL GOVERNO: ad adottare iniziative normative volte ad istituzionalizzare il processo di stabilizzazione del personale utilizzato con contratti a tempo determinato… - a programmare, a partire dal 2014, un piano quinquennale di assorbimento in ruolo del personale docente precario che abbia conseguito o consegua nel corso del quinquennio titoli abilitanti e, nel contempo, abbia maturato o maturi almeno tre annualità complessive di servizio, o che abbia superato o superi le procedure pubbliche concorsuali; - a programmare a partire dal 2014 un piano triennale di assorbimento in ruolo sulla base dei posti vacanti e disponibili del personale amministrativo, tecnico e ausiliario precario inserito in graduatoria che abbia maturato almeno tre annualità di servizio con contratti reiterati a tempo determinato.

° Personale docente ed educativo: Aggiornamento e trasferimenti interprovinciali G.E.
Questo D.M. non riguarderà lle graduatorie di circolo e di istituto.
a t.i., e ai fini della chiamata a supplenza annuale o a supplenza fino al termine delle lezioni. La richiesta di trasferimento ad altra provincia comporta, automaticamente, il trasferimento da tutte le graduatorie in cui l’aspirante è iscritto e la cancellazione da tutte le graduatorie della provincia di provenienza. Il personale che in atto è iscritto “con riserva” dovrà confermarla o scioglierla. Le fasce G.E. sono, in atto: I, II, III e IV fascia. Questa, istituita nel 2012 con la denominazione “Fascia aggiuntiva alla III” comprende i docenti abilitatisi, dal 2008 al 2011, a conclusione: dei corsi di laurea in scienze della formazione primaria; dei corsi abilitanti COBASLID di II livello ad indirizzo didattico; del secondo o terzo corso di formazione di II livello per Educazione musicale (classi 31/A e 32/A), e del corso di formazione Strumento musicale nella scuola media (classe 77/A). Per effetto del contenzioso giudiziario in atto, resta da vedere se il decreto imminente disporrà per questi docenti il passaggio in III fascia (come Anief sostiene) o la permanenza in una fascia creata per ragioni contingenti nel periodo di validità delle graduatorie che scadono con l’a.s.2013/14. Tutte le domande dovranno essere inoltrate : quelle di permanenza, di aggiornamento, di conferma dell’inclusione con riserva e di scioglimento della riserva vanno inoltrate all’U.S.R. che ha gestito la relativa domanda per il triennio 2011/2014; le domande di trasferimento (anche di posizione con riserva) vanno dirette all’U.S.R. della sede prescelta. Il D.M. conterrà novità per la valutazione dei servizi prestati nei licei musicali, e disposizioni particolari per l’inoltro di documenti cartacei (titoli di riserva e titoli di Specializzazione che saranno conseguiti dopo la scadenza dei termini). Sembra (Fonte Orizzontescuola.it–21.03.2014) che una novità sarà la valutabilità dei servizi di insegnamento prestati nei progetti promossi dalle Regioni in convenzione col MIUR. Saranno utili gli elenchi, aggiornati al 28 febbraio 2014, delle scuole statali dell'infanzia, primarie, secondarie di I grado e secondarie di II grado, istituti omnicomprensivi, scuole collocate nelle piccole isole; saranno consultabili sui siti WEB MIUR.

° A buoni propositi, siamo a posto
Dichiarazioni di Renzi e della Giannini che fanno bene sperare
Renzi. “A me ha colpito una cosa: noi spendiamo di più per gli interessi sul debito che no per l'educazione e università. … è come se una famiglia spendesse più per i debiti che per mandare a scuola i figli. … L' Italia è un paese che nel suo budget, anche se ora ha recuperato con uno spread più basso, il peso degli interessi sul debito superiore ad altri investimenti”. Giannini: “Il settore Scuola è talmente dimagrito che se si va oltre, sotto la 40 o la 38 (con riferimento alle taglie da donna), si va verso l'anoressia. Mi auguro che Padoan non voglia un'istruzione anoressica. In tal caso il Governo Renzi non potrebbe davvero ergersi a esecutivo della svolta".
(Fonte: latecnicadellascuola.it - 21/03/2014

° Abbandono scolastico. alcuni dati
Nel 2013, 160 mila studenti hanno abbandonato la Secondaria superiore statale.
“A ritirarsi è stato il 27% di chi aveva iniziato il ciclo formativo dei cinque anni. Un piccolo miglioramento rispetto alla precedente rilevazione con 20 mila drop out in più, pari al 29,7%. Ma resta intatto l’allarme per una emergenza formativa che colloca l’Italia in fondo alla media Ue, con ben due milioni e 900 mila studenti — più degli abitanti di Roma — che negli ultimi 15 anni hanno lasciato… Complessivamente, negli ultimi quindici anni, non è arrivato alla soglia dell’esame di maturità il numero colossale di 2.868.394 studenti. Centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze, senza nome né volto, che si sono persi per strada e hanno abbandonato la sfida. Erano partiti, anno dopo anno, in 9.109.728: risulta quindi, «caduto» sui banchi, il 31,5%. In Italia la quota di Neet è molto superiore a quella della media europea (22,7 e 15,4 per cento rispettivamente). E cresce significativamente se rapportata a Germania (9,7%), Francia (14,5%) e Regno Unito (15,5%) per avvicinarsi a quella della Spagna (21,1%).
(Fonte: corrieredellasera.it - 24/03/2014)