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° Iscrizioni alle prime classi degli istituti superiori
L’Ufficio Stampa del MIUR pubblica un’analisi delle percentuali di iscrizione. Gli incrementi maggiori agli istituti scientifici con opzione scienze applicate, alle specializzazioni informatiche, agli istituti tecnici, e ai percorsi linguistici. Riportiamo.

…Le iscrizioni alle prime classi della scuola secondaria di II° grado, svolte per la prima volta attraverso la procedura on line, sono state 515.807. In generale, nel confronto con l’anno precedente (2012/2013) si osserva un aumento delle iscrizioni nei Licei (+1,7%), una crescita seppur leggera degli Istituti tecnici (+0,4%) e un calo negli istituti professionali (-2%). Per quanto riguarda quest’ultimo dato è necessario specificare che il calo registrato negli Istituti professionali deve tener conto dell’aumento che parallelamente si riscontra verso i percorsi di istruzione e formazione professionale organizzati da strutture regionali accreditate, specialmente in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto e Friuli. La stima degli iscritti alla formazione regionale è di circa 31mila studenti (il 5,5% dei frequentanti il terzo anno della scuola secondaria di I grado), per un aumento rispetto ai 17mila dello scorso anno del 3,1%.... Per quanto riguarda l’aumento della percentuale degli iscritti ai licei sono necessarie alcune osservazioni. Il maggior contributo alla crescita del 1,7% è fornito dalla scelte verso l’opzione “scienze applicate” del Liceo scientifico. Se l’indirizzo tradizionale dello scientifico infatti resta la scelta più gettonata tra i licei (il 16,5%, in calo rispetto allo scorso anno dell’1,6%), è l’opzione “Scienze applicate” che fa registrare l’aumento più significativo, passando dal 4,1% al 6,3%. In ascesa le percentuali di scelta per il Liceo linguistico che dal 7,2% dello scorso anno ha raggiunto quota 8,4%. Fanalino di coda il Liceo classico, fermo al 6,1%, in discesa rispetto al 6,6% del 2012. In totale, gli studenti iscritti ai diversi indirizzi liceali sono il 49,1%. Gli Istituti tecnici sono stati scelti dal 31,4%% dei nuovi iscritti, in leggero aumento rispetto al 18,5% dello scorso anno. Di questi, il 12,8% ha preferito il settore economico e il 18,6% il settore tecnologico. Per quanto riguarda gli indirizzi di studio specifici, in crescita quello del “Turismo” del settore economico (3,6%), “Chimica, materiali e biotecnologie” (2,2%) e “Informatica – Telecomunicazioni” (4,9%) del settore tecnologico. Gli istituti professionali, al di là delle percentuali di scelta verso i percorsi di formazione professionale organizzati dalle regioni, hanno complessivamente raccolto il 19,6% delle preferenze degli studenti. Di questi, il 13,2 ha optato per il settore “Industria e Artigianato”, mentre il 4,9% il settore “Servizi”. Nello specifico, l’indirizzo con la percentuale di scelta più alta è “Enogastronomia, ospitalità alberghiera” (9%). …. Tra gli elementi di maggiore interesse che emergono dai dati a disposizione un’attenzione particolare va riservata alle percentuali di scelta per i singoli indirizzi di studio analizzati in relazione con gli ambiti settoriali, le aree di specializzazione e i cluster tecnologici presenti nelle regioni italiane… In una regione come il Piemonte, che si distingue per la presenza di cluster tecnologici nel settore dell’ITC e della Tecnologie per le comunità intelligenti, sono state analizzate le percentuali di scelta degli studenti per indirizzi di studio quali il Liceo Scientifico (opzione scienze applicate), Elettronica ed Elettrotecnica e Informatica e Telecomunicazioni per gli Istituti Tecnici e Manutenzione e Assistenza Tecnica negli Istituti Professionali. In Sardegna, che si distingue per la presenza di distretti nell’ambito dell’Agrifood sono stati presi in considerazione, invece, gli indirizzi Agraria, Agroalimentare e Agroindustria per gli Istituti Tecnici e Servizi per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale per gli Istituti Professionali. L’obiettivo è capire quanto siano tra loro legate le specificità territoriali con le scelte degli studenti, la possibilità di creare o irrobustire filiere della formazione, della ricerca e delle attività produttive, e la capacità attrattiva per gli studenti dei Cluster Tecnologici presenti sul territorio. In questo senso, le percentuali di maggiore coerenza tra scelte e caratteristiche territoriali si ravvisano nelle regioni specializzate in ICT/Tecnologie per Smart Communities… Nel settore Chimica Verde, la media nazionale delle iscrizioni agli indirizzi scolastici coerenti con la specializzazione è 4,9%.

° L’impegno di Tuttoscuola per la digitalizzazione
E’ tra i settori nei pali il ministro Profumo ha profuso grande impegno, e verosimilmente è uno di quelli nei quali si muove a proprio agio.
E’ stato un impegno efficace ? Tra gli addetti ai lavori i pareri sono contrastanti. Il Fatto quotidiano del 24 marzo giudicava il suo mandato “…fondato sulla demagogia 2.0 degli annunci (tablet, lavagne, smart school di cui non è restata alcuna traccia)”. Noi qualche risultato lo vediamo, e una importante testata della stampa scolastica, Tuttoscuola è pronta a un apporto al processo di innovazione, con http://www.tuttoscuola.com/scuoladigitale, il nuovo portale sulle TIC nella scuola “vuole concorrere ad evidenziare la portata di questo cambiamento, essere moltiplicatore di conoscenza, ma anche un vettore di emersione delle buone esperienze di molti istituti scolastici e promotore di fiducia nella scuola italiana aperta alle sfide educative del futuro… La tecnologia offre invece l’opportunità di ripensare il modo di fare scuola, dando vita a una vera didattica per competenze, che superi la tradizionale lezione frontale e che possa mettere gli studenti al centro della scuola… Basteranno i bandi del Piano Scuola 2.0 per realizzare la scuola del futuro? Certamente no. Grazie a quei finanziamenti solo pochissime scuole in Italia potranno realizzare il sogno e l'ottica con cui il Ministero dell’istruzione guarda alla scuola del futuro”. Sarà possibile scaricare gratuitamente i dossier sulle esperienze che il mensile dedica alla scuola digitale, da aprile a giugno.
(Fonte: TuttoscuolaNEWS n. 579 del 25 marzo 2013)
 

° Saranno oltre settantamila gli insegnanti ammessi ai corsi abilitanti “speciali”
Hanno maturato una anzianità di almeno 3 anni nel periodo 1999-2000/2011-2012. Per il decreto organizzativo, si attende il visto di registrazione della Corte dei conti.
Il Ministro ha firmato domenica scorsa, e i malumori non mancano: i corsisti dei Tfa ordinari temono l’arrivo di questa nuova ondata di concorrenti ai posti di lavoro ma è bene considerare che i docenti che aspirano ad abilitarsi con i Tfa speciali un posto di lavoro, precario per quanto sia, lo hanno già. Questi settantacinquemila hanno di che lamentarsi, a loro volta, perché - se sono titolari in classi di concorso “affollate” - saranno ammessi a scaglioni ai corsi (tre tornate entro il 2015) e per stabilire le priorità faranno a gara mediante i test selettivi (il vero amore di questa dirigenza della istruzione pubblica; ma che cosa immaginano che possano misurare ? A quando una riflessione docimologica seria su questi test ?); l’esito del test preselettivo concorre nella valutazione complessiva finale di abilitazione. La maggiore ragione di lamentela di questi abilitandi è dovuta al fatto che il titolo che conseguiranno varrà meno dell’abilitazione da conseguirsi con i Tfa ordinari (il decreto firmato da Profumo modifica la tabella dei punteggi per l’inserimento in seconda fascia delle supplenze). La guerra tra i poveri, I polli di Renzo e le grida manzoniane (frettolose e carenti quanto all’iter normativo). Però, l’Ufficio Stampa scrive:
“E’ stato firmato dal Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo il Decreto rettificativo e integrativo del D.M. N.249/2010 che… ha affiancato al Tfa ordinario, percorsi abilitanti riservati (il cosiddetto TFA speciale), come misura transitoria limitata a tre annualità (2012-13, 2013-14 e 2014-15). …Questi percorsi prevedono tre fasi, strettamente integrate tra loro, per acquisire l’abilitazione all’insegnamento nella scuola: - prova nazionale, tendente ad accertare le capacità logiche, di sintesi e linguistiche del candidato, il quale potrà conseguire un punteggio fino a 35 punti; la graduatoria compilata sulla base dei punteggi conseguiti nella prova nazionale servirà anche a stabilire l’ordine delle ammissioni ai percorsi abilitanti riservati nelle singole università, che, visto il numero rilevante degli aventi diritto, specie per alcune classi di concorso più affollate, potranno prevedere più edizioni; - percorso universitario con insegnamenti in aula per un totale di 41 crediti formativi, con verifiche per ciascun insegnamento che - se superate - potranno far conseguire all'abilitando da 30 a 50 punti; - prova finale, che andrà ad accertare la preparazione professionale dell'abilitando e che sarà valutata con un punteggio fino a 15 punti. Il titolo di abilitazione sarà dunque conseguito se il candidato avrà ottenuto un punteggio complessivo di almeno 60/100. … Si è provveduto altresì a rivedere la tabella di valutazione dei titoli culturali e di servizio validi per l'inserimento e l'aggiornamento delle graduatorie di II° fascia di istituto, adempimento previsto dalla normativa vigente ogni tre anni, con prossima scadenza nella primavera 2014. Nella tabella vigente, in quanto preesistente al D.M.n.249/2010, non era infatti prevista la valutazione del titolo di abilitazione che sarà conseguito da quanti stanno frequentando il TFA ordinario, né tanto meno quello che sarà conseguito al termine del percorso abilitante speciale. Si è colmata quindi anche questa lacuna, disponendo una differenziazione di punteggi tra abilitazioni conseguite nei percorsi ordinari e riservati nel segno della continuità con il passato, che già riconosceva un diverso punteggio alle abilitazioni conseguite a seguito della frequenza dei corsi SISS e delle sessioni riservate… Per espressa volontà del Ministro si è inteso trovare un punto di equilibrio che tutelasse anche le posizioni acquisite e le aspettative di quanti, dopo aver superato una selezione a numero chiuso, stanno frequentando il TFA ordinario…”.

° Nell’ultimo anno 43mila laureati si sono aggiunti all’esercito dei disoccupati
Nella fascia di età compresa tra 15 e 34 anni, sono 197mila; nel 2008 erano 138mila.
“…Le cifre disaggregate rese disponibili dall’Istat, che pochi giorni fa ha presentato insieme al Cnel il Rapporto Bes (Benessere equo e sostenibile), sono chiare. Cresce del 28% il numero dei laureati disoccupati rispetto al 2011. Cresce anche il numero dei disoccupati totali… Il numero di giovani tra i 15 e i 34 anni in cerca di occupazione è salito a 1.426.000 unità…”.
(Fonte: Barbara Corrao – Il Messaggero - 25 marzo 2013)

° Campagna nazionale contro il bullismo
Il progetto “+volontari –bulli”, promosso dall’AVIS in collaborazione con l’Associazione CinemaTeatroLux, è rivolto ad alunni delle province di Pisa e Milano.

E’ stato prodotto un documentario e spot per una campagna nazionale contro il bullismo (link: www.youtube.com/playlist?list=PLxmkIYv0jm5quR04ZT4Msl2XzdJ0XKOcu&feature=view_all).
 

° Il prossimo ministro dell’Istruzione? Che abbia esperienza di servizio nella Scuola
Gli ultimi due hanno tagliato o avrebbero voluto farlo il tempo scuola.
L’avvocato Gelmini usava questo slogan: diminuire le ore di servizio e aumentare il rapporto numerico alunni professori non incrina la qualità della Scuola. E sembrava dirlo, in tutta buona fede; a meno che i suoi consiglieri…. L’ingegnere Profumo vuole sperimentare (si avverte il profumo della ricerca) che si riduca di un anno la Scuola: e vuole avviare tre diverse sperimentazioni, per andare al pari con altri Stati della UE, consentire ai ragazzi italiani di accedere prima al lavoro. La prima sperimentazione prevede la riduzione da 3 a 2 anni della scuola dell'infanzia, anticipando l'accesso alla primaria a cinque anni (qualcosa del genere aveva proposto Letizia Moratti); la seconda riduce a un solo anno la quarta e la quinta elementare oppure la prima e la seconda media; la terza riduce le scuole superiori a quattro anni, portando a due semestri il primo biennio della secondaria di secondo grado”. In sostanza, dopo i tagli della Gelmini all’offerta formativa, Profumo torna alla casella di partenza (il berlingueriano Riordino dei cicli), come nel gioco dell’oca. E’ certamente in buona fede, ma è proprio questa l’aggravante. Su la Repubblica, il commento di Domenico Pantaleo: “E' una follia che non ha nessun fondamento logico, e soprattutto partirebbe senza nessun confronto", dove percepiamo un “soprattutto” fuori luogo, come a dire che se ci fosse il confronto…. “. Buona fede. Lungi da noi pensare che Luigi Berlinguer – politico e accademico - non fosse in buona fede. Il riordino berlingueriano dei cicli contemplava il taglio di un dodicesimo di offerta di istruzione (accorpando i cinque anni delle elementari con i tre delle scuole medie: 5+3 avrebbe fatto 7). Anche la Moratti tentò, in buona fede, ma le contingenze partitiche erano sfavorevoli. La Gelmini fu molto accorta: perché togliere una classe su tredici ? Basta togliere un tot di offerta formativa in ogni classe ! Totale: il MIUR ha risparmiato 120mila posti in organico (più di un tredicesimo). Benedetto Vertecchi, ordinario di Pedagogia sperimentale alla Facoltà di Scienze della formazione dell’università Roma Tre, pedagogista e docimologo di chiara fama, ha così commentato l’iniziativa di Profumo: « Idea sconcertante…. Sono contrario a qualunque ipotesi di riduzione … . Nel resto d’Europa… i ragazzi restano a scuola molte più ore che in Italia…» (larepubblica.it – 04/03/2013). Pasquale Almirante puntualizza: “Per un verso o per l’altro, pare di capire, si vuole ridurre il personale, mettendo di mezzo sempre l’Europa che non c’entra nulla; anzi ci chiede di aumentare gli investimenti” (La Tecnica della Scuola - 23/03/2013). Marina Boscaino: “Solo una parte dei paesi europei prevede – sia detto tra parentesi – l’uscita a 18 anni. Sono di fatto inesistenti le esigenze di adeguamento del percorso italiano a un presunto modello europeo, che non esiste” (Il fatto quotidiano, 24/03/2013). E Marina ci va già pesante: “Non si arrende il ministro più inconcludente e inerte degli ultimi anni. Con una zampata di vitalismo interventista, uno dopo l’altro, sta tirando fuori a ultra-fine legislatura una serie di conigli dal cilindro che lasciano a bocca aperta: per mancanza di tempestività, considerato lo scorcio, che dovrebbe essere dedicato all’ordinaria amministrazione; per mancanza di opportunità, considerando il grave momento politico che stiamo vivendo. È evidente che Francesco Profumo abbia deciso di lasciare un’impronta del tutto personale, autoritaria, antidemocratica, irresponsabile attraverso il canto del cigno di un governo che, vada come vada, non rimpiangeremo: dpr sulla valutazione, provvedimento sui docenti inidonei che saranno d’ufficio trasformati in Ata. Tutto nell’ultima settimana”. Noi dell’ANIEF esprimiamo giudizio analogo: "Avanzando inesistenti motivi di adeguamento del percorso di studi italiano a quelli europei, il Ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ha oggi comunicato ai sindacati la decisione unilaterale di voler avviare una sperimentazione nelle scuole statali, al fine ridurre di un anno il percorso di studi, con gli esami di maturita' anticipati quindi a 18 anni". Lo ha scritto Marcello Pacifico, che, non facendoci prendere per il naso, quantifica il trucco: Profumo farebbe sparire 50mila posti, con un taglio di circa 1mld e mezzo. Il presidente ampia l’ottica, dalla protesta alle proposte: “I nostri alunni non hanno bisogno di percorsi di studio ridotti, ma di una maggiore alfabetizzazione, all'interno di una scuola di qualità. Le emergenze sono altre, come l'abbandono universitario del 25% e quello della scuola dell'obbligo ancora maggiore. Ma anche introdurre un serio apprendistato, come avviene in Germania dove oltre un milione e mezzo di alunni sono stati introdotti al lavoro attraverso questo prezioso percorso formativo. Sarebbe poi importante introdurre l'organico funzionale negli istituti, con la gestione delle risorse umane finalmente delegata ad ogni singola scuola autonoma. Ma anche avviare un albo di 'orientatori', composto da formatori esperti cui rivolgersi per unificare le esigenze degli studenti della scuola medio-superiore e dell'università. Il Ministro Profumo la smetta con questi blitz, utili solo a ridurre spese e a farsi pubblicità' sulla pelle di milioni di giovani cui si vuole negare un anno di tempo scuola e un diritto all'istruzione completa costituzionalmente garantito".

° Mobilità del personale docente di religione cattolica per l'a.s. 2013/2014.
In materia, la D.G. del personale scolastico - Uff.IV ha trasmesso (22 marzo) agli uffici territoriali del MIUR l’ O.M. n. 199 del 21.3.2013 prot. n.2920.
Le domande di mobilità devono essere presentate dal personale docente di religione cattolica interessato dall’ 8 aprile al 6 maggio 2013.

° Aperta la strada per la costituzione di una Social Innovation Agenda italiana
Lo scorso 21 marzo, è stato presentato La Via Italiana alla Social Innovation Agenda

Al ministro Profumo il merito di avere dato impulso alla Social Innovation sulle Aree della convergenza (bandi per 40 Mln), nazionale (bandi per 25 Mln) e al bando Start - up con la misura Social Innovation Cluster (7 Mln). E’ l’ambito nel quale si muove con maggior efficacia.
Nell’ultimo anno sono stati mobilizzati circa 75 milioni di euro, per 97 progetti di Social Innovation che hanno interessato 430 giovani under 30. L’ufficio stampa del MIUR spiega: “ Il Miur in questo anno ha dato particolare rilievo al ruolo “sociale” dell’investimento in ricerca, all’idea cioè che ogni euro di risorse pubbliche investite può e deve avere un “ritorno”, una ricaduta a livello “sociale”, per contribuire alla soluzione di bisogni e problemi presenti nella società e nelle comunità in cui viviamo. Con questo obiettivo il Miur ha elaborato i bandi dedicati ai progetti di ricerca nell’ambito delle “Città Intelligenti” (Smart Cities), all’interno dei quali hanno trovato posto le specifiche azioni di sostegno alla Social Innovation…. Le risorse investite con il bando Smart Cities and Communities, e le misure ad hoc destinate ai progetti di Social Innovation, dimostrano l’attenzione riservata dal Governo a questi temi. Iniziative che si aggiungono agli interventi normativi in merito alle “imprese innovative a vocazione sociale”, agli strumenti innovativi di finanziamento (crowdfunding), le iniziative di trasparenza e partecipazione (le consultazioni pubbliche sull’Agenda Digitale) e l’accesso ai dati pubblici (OpenCoesione e Open Data Miur)”.

° Campagna Internazionale “THE LONG SHORT WALK”.
E’ realizzata in Italia grazie all’ACI - Automobile Club d’Italia.
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in occasione della settimana mondiale per la sicurezza stradale promossa dall'ONU (6-13 maggio 2013) dedicata al tema della sicurezza dei pedoni, promuove l’iniziativa internazionale “The Long Short Walk”. L’iniziativa prevede infatti la realizzazione di interventi educativo-interattivi in tutte le città italiane, in cui le Scuole, nella loro Autonomia, in collaborazione con i locali Automobile Club, potrebbero nella settimana dal 6 al 12 maggio effettuare simboliche camminate, per affermare il diritto di tutti a camminare in sicurezza. Inoltre, sarà possibile, attraverso l’utilizzo dei social media, (in particolare Flickr) caricare sul sito www.longshortwalk.org, foto o brevi video che ritraggano attraversamenti, strade, incroci o percorsi quotidiani ritenuti pericolosi. Gli Istituti scolastici interessati all’iniziativa possono mettersi in contatto con il locali Automobile Club e pianificare gli interventi educativo – formativi da realizzare nel territorio.

° Gelmini e Profumo? Dieci e lode nel taglio
La Commissione Ue ha monitorato l’incisività nei tagli alla spesa per la istruzione

Tra il 2010 e il 2012, i governanti italiani hanno effettuato tagli, al bilancio della scuola, del 3,8% nel 2011 e dello -6,8% nel 2012. Ci fanno compagnia, in questa lista dei perdenti: Grecia, Portogallo, Cipro, Ungheria, Lettonia e Lituania. Nello stesso biennio, il numero dei docenti in Italia è stato del - 6%. (Fonte: tutto scuola.com - 23/03/2013)

° Una semplice formula: meno tempo con pc e cellualre = voti migliori a scuola
Una indagine demoscopica condotta a fine a.s. 2011/2012, da “Educazione e Scuola”, dimostra che gli alunni diligenti stanno meno tempo al pc o al cellulare.
“Escludendo i 104 minuti dedicati alla televisione, che sembra non incidano sul profitto, chi ha sei di media dedica 5 ore al giorno al cellulare e al computer, contro le sole 2 ore di chi ha la media dell’otto. Sono tre ore che fanno la differenza…. Gli alunni con la media del sei spediscono mediamente 100 sms al giorno, contro i soli 25 di quelli che hanno la media dell’otto.”. Non risulta, invece, che la fruizione televisiva condizioni la resa scolastica. Per quanto limitato sia il campione d’indagine, i risultati sono confermati dal buon senso comune.
(Fonte: latecnicadellascuola - 07/03/2013)

° In pensione con il contagocce

Si calcola che, per effetto delle nuove regole per il pensionamento, quest’anno un lavoratore della scuola su tre sarà costretto a restare in servizio.  

La riforma Fornero ? Resterà indelebile nella memoria di migliaia di pensionandi della Scuola che ha stoppato per almeno 5 anni, e di miglia di precari che, subentrando a questi, sarebberostati assunti. I lavoratori più colpiti sono quelli, nati nel 1951-1952, che con le vecchie regole raggiungevano la fatidica “quota 96” sommando anni di servizio e anzianità anagrafica.

 

° ResearchItaly

L’Ufficio Stampa MIUR informa della nascita del  nuovo portale web delMinistero-r

ResearchItaly, sviluppato dal Consorzio CINECA, nasce con l’obiettivo di fotografare,supportare e promuovere la ricerca italiana d’eccellenza. La presentazione del portale è stata fatta lo scorso martedì, in occasione della presentazione di “Horizon2020 Italia”,documento conclusivo della pubblica consultazione su ricerca e innovazione condotta dal Miur l’anno scorso

 

° Sarà più facile, per i disabili, l’accesso alsiti internet della P.A.

L’Ufficio Stampa MIUR informa che il Ministro ha firmato (20 marzo) un decretoche aggiorna requisiti di accessibilità. Riportiamo da fonte ministeriale.

Il decreto, che è ora al vaglio della Corte dei Conti, recepisce le indicazioni dell’Unione Europea in tema di accessibilità delle informazioni e dei servizi erogati dai siti delle pubbliche amministrazioni, consentendo loro di poter sviluppare servizi tecnologicamente innovativi nel rispetto del diritto di tutti i cittadini, indipendentemente dalla disabilità, di poterne usufruire.

Ciò significa che ogni sito dovrà essere accessibile in ogni sua parte, senza che determinate tecnologie o programmi possano inficiarne la fruizione da parte di cittadini portatori di qualsiasi disabilità. Soprattutto, da ora sarà possibile utilizzare tecnologie differenti dal normale HTML, quindi creare applicazioni nel web utilizzabili da tutti. Si tratta dunque di un decreto che guarda al futuro, senza limitare la tecnologia d’utilizzo. … Il nuovo decreto aggiorna i requisiti previsti dalla legge “Stanca”, emanati nel 2005, e – tecnicamente – recepisce i principi della specifica internazionale di riferimento W3C WCAG 2.0 al livello “AA”. Così facendo, l’Italia si pone tra i primi Paesi in Europa ad accogliere e rendere operativi i criteri più rigorosi per l’accessibilità dei contenuti per il web, siano essi pagine informative, documenti scaricabili, applicazioni o social network.

 

° Il MIUR aiuterà sul web, con i simulatori, i candidati ai test di accesso agli atenei

Saranno in rete a fine Aprile sul sito del ministero dell’Università

La dichiarazione del Ministro Profumo sulle prove di selezione per l’accesso: "... Avremo due strumenti. Un test generico di tipo attitudinale per tutte la facoltà a numero chiuso a livello nazionale che potranno fare coloro che intendono frequentare questi corsi per capire le loro attitudini… Gli argomenti quest'anno saranno più attinenti ai programmi delle superiori e le domande saranno meno specialistiche. Saranno diminuite quelle di cultura generale e avranno uno spettro più largo".                                                      (Fonte: Tuttoscuola – 18 marzo 2013)

 

° Sarebbe prossima un nuovo decreto sulla questione degli insegnanti “inidonei”

ItaliaOggi riporta una indiscrezione di fonte ministeriale:  Il passaggio nei ruoliata dei circa 4 mila docenti inidonei per motivi di salute, sarà graduale e non  definitivo.

Il trasferimento  degli insegnanti che, dichiarati per motivi di salute inidonei a svolgere la funzione docente, he tuttavia dovrebbe realizzarsi gradualmente sui posti vacanti e disponibili dopo le operazioni di mobilità relative al prossimo anno scolastico. Il trasferimento nel ruolo del personale Ata non farebbe comunque venire meno la possibilità di transitare in altre amministrazioni quando saranno attivate le relative procedure. Verrebbe inoltre consentito agli inidonei, senza una ulteriore visita medica, di essere dispensati dal servizio ed essere collocati a riposo con diritto al trattamento pensionistico

(Fonte: Franco Bastianini - ItaliaOggi – 19 marzo 2013)