Anief continua a collezionare sentenze favorevoli alla restituzione della retribuzione professionale docenti a tutti i supplenti che fanno ricorso a giudice del lavoro. Secondo i giudici, infatti, assegnare i 174,50 euro al mese solo a chi è stato assunto a tempo indeterminato è un atto illegittimo. Dopo l’esito positivo del tribunale di Catania, l’ultima sentenza favorevole è quella di Paola, in provincia di Cosenza, dove una docente della scuola d’Infanzia e Primaria ha fatto ricorso per la mancato assegnazione della Rpd negli anni di supplenza svolti tra il 2010/2011 e il 2018/2019. Sovvertendo quanto previsto dall'art. 7 del CCNL del 15-3-2001, il giudice del lavoro ha stabilito che “il ricorso è sicuramente fondato”, con “il giudicante” che “ritiene di dover aderire all’orientamento manifestato dalla Corte di Cassazione e alla copiosa e successiva giurisprudenza di merito che ha aderito all’orientamento manifestato dal giudice di legittimità (Cass. sez. lav., 27/07/2018, n.20015)”. Ha quindi accolto “il ricorso per quanto di ragione e per l’effetto”, condannando “il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca al pagamento, per il titolo di cui in motivazione, della complessiva somma di € 2.225,23 oltre interessi dal dovuto al saldo”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “siamo sempre più convinti della liceità della nostra azione giudiziaria contro lo Stato che continua a negare il diritto alla riscossione di RPD e CIA mensili, quest’ultima non assegnata al personale Ata, come per ai supplenti “Covid”: invitiamo pertanto tutto il personale della scuola che è stato supplente a verificare le proprie posizioni sulle somme non pagate dall’amministrazione pubblica utilizzando il calcolatore gratuito on line messo a disposizione gratuitamente da Anief: qualora vi siano i presupposti, i danneggiati hanno facoltà di avviare i ricorsi in Tribunale con il patrocinio dello stesso sindacato a condizioni economiche molto vantaggiose per gli iscritti al giovane sindacato”.
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