La legge prevede un forte indennizzo per il lavoratore della scuola precario, che ha svolto almeno 36 mesi di supplenze, anche non continuative, al quale lo Stato nega l’immissione in ruolo automatica come invece previsto dalla Corto di Giustizia europea: ricorrere in tribunale serve proprio a farsi attribuire questa somma risarcitoria, anche se la stabilizzazione non si è ancora materializzata. Così è andata ad docente tecnico-pratico in servizio ad Imola che per alcuni anni ha sottoscritto contratti di lavoro a tempo determinato, annuali o di durata breve, dal 2006 ad oggi”: il Tribunale ordinario di Bologna, sezione Lavoro, ha accertato che il docente “aveva diritto a partecipare al piano straordinario di stabilizzazione varato con la legge 107/2015”, dal quale è stato invece escluso.
Dopo avere esaminato tutte le sentenze emesse nell’ultimo decennio – a partire dalla “n. 10127 del 2012 della Corte di Cassazione”, ma soprattutto citando la sentenza del 26 novembre 2014 della “Corte di Giustizia dell’Unione Europea, in risposta alla sollecitazione proveniente dalla Corte costituzionale” - , il giudice ha accerto l’avvenuto “abuso nella reiterazione”, derivato da 5 supplenze annuali che avrebbero dovuto comportare l’immissione in ruolo. Ciò non è avvenuto e “il Ministero deve quindi essere condannato al risarcimento del danno in favore del ricorrente, quantificato in 4,5 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, oltre interessi di legge dalla domanda al saldo effettivo”, per una somma complessiva che sfiora quindi i 10mila euro.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “questa sentenza dimostra che ricorrere con Anief per chiedere il risarcimento a seguito della mancata stabilizzazione è la strada giusta per chiedere una somma risarcitoria, sempre in attesa della soluzione definitiva che stiamo sollecitando a livello nazionale ed europeo”. Chi è interessato a ricorrere con Anief per recuperare il risarcimento per la mancata immissione in ruolo, proporzionale alle annualità di supplenza sottoscritte, può rivolgersi direttamente ad Anief.
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