L’aggiornamento professionale è “un diritto-dovere fondamentale del personale docente, senza distinzioni connesse alla natura del contratto stipulato”: lo hanno ricordato nelle loro sentenze tantissimi tribunali d’Italia assegnando la Carta del docente a decine di migliaia di precari o ex supplenti, ma a ben vedere lo prevedeva già il Testo Unico della Scuola approvato quasi 30 anni fa con il d.lgs. 297/94. A scriverlo è stato qualche giorno fa il Tribunale di Brescia accordando - con una sentenza esemplare - i mille euro chiesti dai legali del sindacato Anief che rivendicavano, a ragione, la somma per compensare la mancata assegnazione della Carta del docente ad una supplente che tra il 2021 e il 2023 ha svolto due supplenze annuali, la seconda delle quali fino al 30 giugno.