Lo Stato può rimanere indifferente davanti ad un dipendente pubblico che chiede una sede di lavoro vicina ai genitori anziani entrambi con disabilità? Evidentemente no. Ma se l'atteggiamento è quello, allora è bene che intervenga il giudice. È quello che è accaduto con la Corte di Appello di Firenze, che ha accolto il ricorso di una docente della scuola superiore, specializzata su sostegno, a cui era stata negata la mobilità interprovinciale in Sicilia: sebbene fosse “referente unica di entrambi i genitori, portatori di handicap con connotazione di gravità” e vi fossero i posti liberi dove collocarla, l’insegnante s’è vista negare il trasferimento disapplicando dunque la “precedenza nei trasferimenti interprovinciali per l’assistenza dei genitori con disabilità grave e residenti in una diversa provincia”.