Ogni mese dallo stipendio degli insegnanti precari lo Stato trattiene i 174,50 euro della “Retribuzione professionale docenti”; al personale Ata si continuano a sottrarre tra i 66,90 euro a 73,70 euro di “Compenso individuale accessorio”. Il sindacato continua a non accettarlo, a fare ricorso e a riscuotere consensi dai giudici: l’ultimo è stato quello del lavoro di Vercelli che giovedì scorso, 20 ottobre, con una sentenza esemplare ha risarcito con 1.166,29 euro, più gli interessi, un “assistente amministrativo assunto con contratto a tempo determinato dal Ministero resistente dall’a.s. 2018/2019 ed attualmente in servizio presso” un istituto comprensivo, dopo che il dipendente precario aveva chiesto “l’accertamento del proprio diritto alla corresponsione del compenso individuale accessorio ex art. 25 del CCNL del 31.8.1999 in ragione dei giorni effettivamente lavorati nell’a.s. 2020/2021”.